tossicodipendenza
Diario di un eroinomane in lockdown
"Smettere all'improvviso, isolato, durante un periodo così stressante... non riesco nemmeno a pensarci."
Non vedevo mio padre tossicodipendente da anni, poi l’ho incontrato per strada
Mi ha guardato perplesso, incerto se fosse lui la persona a cui stavo parlando. “Sono io.” E lui ha risposto: “Guarda, non ti conosco.”
Eroina: come funziona la riduzione del danno in Italia
Siamo stati al drop-in di Collegno, vicino Torino, un centro con un approccio unico alla tossicodipendenza.
Ho fotografato la mia dipendenza dall'eroina
'Heroin Days' è il libro fotografico in cui Yannick Fornacciari racconta l'inferno della tossicodipendenza.
Le vite segrete degli eroinomani funzionali
"La prima stagnola me la faccio prima del caffè, la mattina. Poi una o due in pausa pranzo in ufficio. Poi quando ho messo a letto i bambini."
Chi è più incline a diventare tossicodipendente?
Le persone sono fatte di tre cose: geni, ambiente e caratteristiche individuali. E tutte e tre possono concorrere nello spiegare la dipendenza.
Confessioni di un eroinomane alla terza esperienza in una comunità di recupero italiana
Com'è la tua vita in una comunità di recupero, e come affronti ogni singolo giorno quando ti ci ritrovi.
Foto da uno dei rehab per tossicodipendenti più duri al mondo
In Myanmar i "pazienti" di Pat Jasan passano dai tre ai sei mesi tra esercizio, preghiera e attività educative, cercando di sostituire la religione alla droga.
Abbiamo passato un giorno nella più grande piazza di spaccio di Milano
Secondo alcune stime, ogni giorno tra le 500 e le 700 persone passano dalla stazione di Rogoredo per procurarsi le dosi.
I centri messicani per tossicodipendenti sono come l'inferno
Catturati contro la loro volontà, rinchiusi in condizioni squallide, soggetti ad abusi fisici e sessuali e malmenati se hanno il coraggio di parlare. I tossicodipendenti raccontano le loro storie.
[In foto] L'altra guerra: tra i sieropositivi e gli eroinomani ghettizzati in Ucraina
Siamo andati in Ucraina per incontrare le vittime invisibili del conflitto: sieropositivi e tossicodipendenti, sempre più marginalizzati e abbandonati a loro stessi.
Dentro il “palazzo della morte” di Milano
L'edificio, abbandonato dal 2009, è al centro di una vicenda giudiziaria che arriva fino ai Casalesi: oggi è la casa di fortuna per tossici e senzatetto della città.