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Se temete che questa sia un'avvisaglia di una specie di alfabetismo di ritorno alla carta stampata, però, vi sbagliate: Selfie è orrenda, non c'è pericolo.Il periodico, al contrario di quanto ci si aspetti, non parla solo di Selfie, estende la sua egida anche all'intero mondo della fotografia, con sezioni dedicate a trucchi anche non stupidi, tipo come non fare le foto controluce (non è semplicissimo, prima bisogna individuare la fonte della luce e POI tentare di non mettersi in direzione opposta, richiede una certa manualità, oltre che senso dell'orientamento) ed evitare di far foto in mezzo a una coltre di foschia (i risultati potrebbero essere poco nitidi!) o la cara vecchia sezione aurea, per cui il punctum della vostra foto, per dirla con Barthes (peraltro mai citato nella rivista, occhio che se lo sa Eco…), starà a circa 3/4 del quadro. Utile.Queste variazioni sul tema un po' mi deliziano (un'intera rivista solo sul selfie sarebbe stata troppo anche per il selfomane più interessato, forse creando in lui una spirale di ego da cui non sarebbe mai uscito) un po' mi deludono, essendo Selfie un trimestrale e non di un settimanale come Il Mio Papa, che pur essendo altamente specializzato riesce a cavarsela ogni volta con nuove avvincenti storie, Dio solo sa come.
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Selfie ci tiene a specificare che un selfie non richiede "pose spontanee o naturali", e che quindi è necessario mettersi in posa, ma attenzione, "può diventare complicato assumere una bella posa che non ci renda sciocchi o antipatici"PARLA DI NOI
Secondo Selfie, un selfie è l'equivalente social del nostro CV in campo lavorativo. "Quello scatto sarà giudicato in ogni suo più piccolo particolare e spesso anche in maniera molto severa".
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Chiudo la rivista.