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La guida di VICE alle Elezioni Europee

La guida di VICE alle Elezioni Europee - Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle sta per affrontare le sue prime elezioni europee. Per l'occasione Grillo è tornato a fare teatro, ha combattuto la casta a colpi di hashtag ed è arrivato a citare Hitler.

In previsione delle Elezioni Europee del 25 maggio abbiamo creato una guida che prenderà in esame i principali partiti e candidati per l'Italia. Abbiamo già scritto di Partito Democratico e Fratelli d'Italia, qui sotto invece trovate il Movimento 5 Stelle.

Grillo al V-Day di dicembre 2013. Foto di Davide Pambianchi.

Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo-leader máximo, capo politico, presidente, rappresentante legale, proprietario del simbolo e del blog di riferimento per i militanti-sta per affrontare le sue prime elezioni europee. Per l'occasione è tornato a fare teatro, ha combattuto la casta a colpi di hashtag ed è arrivato persino a citare Hitler.

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COSA STA FACENDO IN QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE

Nonostante lo spavaldo hashtag #vinciamonoi, l'avventura del M5S alle elezioni europee non è iniziata sotto i migliori auspici: il 31 marzo, data delle primarie condotte rigorosamente "in rete", i militanti si sono trovati a dover scegliere tra una quantità spropositata di candidati-quasi 500 solo in Sicilia-senza aver modo di visionarne i CV, che avrebbero dovuto essere disponibili per la consultazione online ma che per un malfunzionamento del sito non lo sono stati. Oltre ai problemi tecnici e al numero elevato di candidature, era fonte di preoccupazione anche la possibile presenza, tra i candidati, di infiltrati e opportunisti. Su questo punto era stata Roberta Lombardi a lanciare l'allarme, invitando i militanti ad informarsi bene prima di votare.

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Pubblicazione di Roberta Lombardi.

Il giorno successivo, Beppe Grillo ha fatto il suo grande ritorno in teatro. Per le successive due settimane, fino al 14 aprile, ha girato l'Italia con lo spettacolo-comizio a pagamento Te la do io l'Europa, incentrato su temi no-euro, no-BCE, no-politica-schiava-della-finanza. Nonostante i biglietti fossero venduti al prezzo popolare di 20-30 euro, secondo alcune fonti il tour non avrebbe riscosso il successo sperato: 24 ore dopo l'apertura delle prevendite, soltanto due date avevano registrato il tutto esaurito.

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Per infiammare ulteriormente l'animo dei militanti, il 23 aprile è uscito (accompagnato, ça va sans dire, dall'apposito hashtag) il videoclip di "Pugni sul tavolo", elevato da Beppe Grillo in persona a inno ufficiale del Movimento per le Europee. Testo e musica sono di Felice Marra, mentre il video è un collage di filmati in cui elettori pentastellati si riprendono nell'atto di battere i pugni sul tavolo, quello che il loro leader ha promesso di andare a fare in Europa in caso di vittoria. Potete scaricarla gratis qui.

Allo stesso tempo il leader M5S ha lanciato un singolare concorso a premi aperto a chiunque desiderasse aiutare il Movimento in campagna elettorale: ogni giorno ai partecipanti sarebbe stato dato, tramite un'apposita app, un semplice compito-principalmente azioni di propaganda sui social-in grado di far guadagnare punti a chi lo avesse eseguito. Alla fine della campagna elettorale, i 100 attivisti col punteggio più alto sarebbero stati invitati a cena da Grillo. Al momento l'applicazione non è più disponibile e il concorso è sospeso, per cui probabilmente ai 100 fortunati toccherà fare alla romana.

Dal 5 maggio è poi partito il #VinciamoNoi Tour, che sta portando Beppe Grillo nelle principali piazze italiane con l'obiettivo di spararle sempre più grosse. A Palermo ha spiegato come in America i comuni posseggano tutti una stampante 3D che i cittadini possono usare per stamparsi la dentiera o i pupazzetti dei Pokèmon.

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Ma è stato nella tappa torinese del tour che Grillo ha superato se stesso. Qui, dopo essersela presa con Schultz, ha deciso di assecondare la reductio ad Hitlerum della sua figura operata da alcune recenti dichiarazioni di Berlusconi-ma che in realtà non è nulla di nuovo-e ha dichiarato di essere "oltre Hitler", dicendo che se non ci fosse il M5S a intercettare il malessere sociale ci sarebbe un ritorno del nazismo.

CHI SONO I CANDIDATI

L'accentramento di tutta la visibilità sulla figura del capo politico fa sì che, di riflesso, i nomi dei candidati del M5S siano irrilevanti e intercambiabili. A causa dei meccanismi di candidatura e selezione utilizzati, si tratta per la maggior parte di volti nuovi, giudicati-almeno in linea teorica-sulla base delle loro competenze. A causa della loro irrilevanza e intercambiabilità, il ruolo che hanno nel Movimento è talmente marginale che persino Pizzarotti non ha idea di chi siano.

Rispetto alle primarie per le politiche del 2013, questa volta i nomi emersi dalla votazione sembrano essere mediamente più qualificati: ci sono insegnanti, ingegneri aerospaziali e collaboratori parlamentari; molti di loro parlano più lingue e hanno vissuto, studiato o lavorato all'estero. Dato che ognuno vale uno, il M5S ha compilato le sue liste in ordine alfabetico, con il risultato che sembrano un registro di classe. I capolista sono Gabriele Antonica (Nord-Ovest), Marco Affronte (Nord-Est), Laura Agea (Centro), Isabella Adinolfi (Sud) e Salvatore Cinà (Isole).

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LA POSIZIONE SU EUROPA, EURO E UNIONE EUROPEA

Al netto delle sparate propagandistiche del suo capo politico, il M5S non è un partito antieuropeista. In realtà la sua idea di ciò che dovrebbe essere l'Europa è affine a quella di Tsipras: un"Europa dei popoli e non delle banche";  un'Unione Europea che torni ad essere una comunità.

Per far sì che questo avvenga, secondo il Movimento, sono necessarie due cose: la ridiscussione del Fiscal Compact e del tetto del tre percento al rapporto deficit/PIL, che darebbe all'Italia maggior margine di manovra a livello finanziario, e l'introduzione degli eurobond, per mettere in comune il debito pubblico all'interno della UE. Il famoso referendum per l'uscita dall'euro, che Grillo ha annunciato di voler fare nel caso l'Unione Europea non accolga queste richieste, sembrerebbe essere più un'arma di propaganda elettorale-particolarmente utile in un momento in cui la fiducia nell'UE in Italia è ai minimi storici-che non un vero punto programmatico.

O forse non è così, e in realtà fa tutto parte di un lungo e complesso piano per instaurare il nuovo ordine mondiale.

CHE TIPO DI PERSONA VOTA IL MOVIMENTO 5 STELLE

Gli indignati criptofascisti, i disperati privi di una precisa collocazione politica, gli idealisti fuoriusciti per sfiducia dagli altri partiti; disoccupati, operai, commercianti e lavoratori autonomi con la licenza media o il diploma; il molteplice mondo dei complottisti, quelli che andavano a vedere Grillo alle feste de l'Unità, mio padre.

QUANTE POSSIBILITÀ HA DI FARCELA?

Gli ultimi sondaggi ufficiali davano il Movimento 5 Stelle intorno al 22-26 percento-ma ora la percentuale potrebbe essere salita ancora-con il PD che ne sente il fiato sul collo e Forza Italia staccato di una decina di punti. La soglia di sbarramento è al quattro percento; quindi sì, a meno che nel giro di una settimana dieci milioni di italiani non cambino idea, i grillini dovrebbero riuscire ad andare a "sbattere i pugni su quel tavolo."

Segui Mattia su Twitter: @mttslv