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reportage

Sono sopravvissuto a una casa stregata per cristiani

Ho fatto da volontario in una hell house texana. Ho imparato che se sei gay muori di AIDS e se fai sesso prima del matrimonio diventi una prostituta in men che non si dica.

Foto di Sarah Gampel

Fratello Thomas si gira verso di me e dice: "Siamo a corto di personale in sala aborti." Mi sono offerto come volontario per lavorare in una hell house, una casa stregata cristiana evangelica di Cedar Hill, in Texas, costruita per spaventare i ragazzi e tenerli lontani dal peccato. "Allora ti metto lì," dice fratello Thomas, "o in quella dell'ubriaco alla guida."

"La stanza degli aborti sarebbe fantastica," rispondo.

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Mentre mi accompagna nella stanza dove attori adolescenti inscenano un falso aborto che dovrebbe scoraggiare il sesso prematrimoniale, fratello Thomas mi dice: "quando i visitatori entrano, devi gridare forte 'attenti allo scalino!', perché se non lo diciamo e inciampano poi la colpa è nostra."

Alla hell house Gesù guiderà anche i ragazzi verso la retta via, ma di certo non può evitare le denunce.

Che caspita è una "hell house"? In caso non lo sappiate, è la versione cristiana delle comuni case stregate, solo che invece che spaventarti con Freddy Krueger gli evangelisti ti insegnano che essere gay fa morire di AIDS e il sesso prematrimoniale porta le ragazze dritte dritte alla prostituzione. I gruppi di giovani che la visitano sono guidati attraverso una serie di orribili scene di "vita reale" progettate per indurre terrore e repulsione. I manuali per gli addetti ai lavori contengono astuti suggerimenti su come ricreare autentiche scene di aborto, ad esempio: comprare qualche tipo di carne sanguinante che assomigli a pezzi di bambino e posizionarla in una ciotola di vetro.

Alla fine del percorso, gli avventori della hell house sono invitati a partecipare a una stramba cerimonia di salvezza per pentirsi dei loro peccati e accettare Gesù Cristo, a meno che non vogliano passare l'eternità all'inferno.

La più grande hell house degli Stati Uniti è gestita dalla Trinity Church a Cedar Hill, in Texas. L'organizzazione compare nel documentario del 2002 Hell House in alcune scene orribili, come quella di una ragazza che sgorga litri di sangue dalla vagina dopo un aborto (ahia!).

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Oggi a Cedar Hill si festeggia con un evento al quale parteciperanno circa 15.000 persone. Il tema è "L'oscurità ha un nome", e sito avverte: "ci sono armi, sangue, violenza, scene impressionanti e immagini disturbanti."

Ovvero? Ci sarebbero state morti orribili causate dal twerking (twerka e muori di AIDS!) o conseguenze nefaste per aver pubblucato un selfie un po' sexy (voluto da Satana)?

Era venuto il momento di scoprire dall'interno come sono fatti gli inferi. Ho inoltrato una richiesta online per lavorare come volontario, e nella email alla Trinity Church ho scritto: "sono disponibile a ricoprire qualsiasi incarico. Posso lavorare il prossimo fine settimana, quello successivo, e quello ancora dopo…"

Mi ha risposto uno degli organizzatori: "potrei metterti a lavorare come guida o nella sala preghiera. Vieni il prossimo fine settimana e ti farò fare qualcosa."

Fatto! Ho preso un aereo per il Texas e mi sono diretto verso la hell house. Aiutami Gesù, aiutami!

Arrivato a Dallas, mi metto alla guida verso Cedar Hill con la mia auto a noleggio. Arrivo alla mega chiesa e c'è già un mare di teenager fuori in fila che aspetta di pagare i 12 dollari del biglietto. La hell house è aperta tre sere a settimana dall'11 ottobre al due novembre; considerato che i gruppi guidati sono di 30-40 persone arriviamo a… be' fate voi il conto.

Mi dirigo verso il retro della chiesa per incontrare il coordinatore dei volontari. Mi avvicino timidamente a un gruppo su una scala, stanno facendo gli ultimi ritocchi alla stanza degli aborti.

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"Dategli una maglietta nera. Non lo prenderanno sul serio se non ha la maglietta," urla un uomo massicio con in testa un berretto militare con la scritta "esercito di Dio". Uno dei membri del suo gruppo corre a prendermi una maglietta ufficiale della hell house. La casa apre tra 20 minuti, e sono a corto di personale. "Tu farai il bullo," dice, usando il linguaggio tecnico dello staff. "Farai in modo che le persone entrino nelle stanze alla svelta, e se c'è gente che parla dovrai farle stare in silenzio."

"Capito" dico, sentendomi un po' a disagio per essere il più vecchio fra i volontari. "Sarò il bullo."

"Falli entrare, falli uscire—e sotto con il gruppo successivo!".

È arrivato il momento di goderci alcune pessime recite religiose amatoriali.

Come primo incarico vengo assegnato alla stanza della lesbica che si suicida. Il mio lavoro consiste nel guidare i gruppi dalla zona della prostituzione alla scena del liceo circondata dal nastro segnaletico della polizia. L'antefatto è questo: i compagni di classe di una ragazza la accusano di essere lesbica. Poco dopo questa si suicida.

Un gruppo di giovani rimane in piedi pietrificato a guardare la scena, mentre una bambina di dieci anni si tiene stretta alla mamma. "Lasciate che vi racconti della mia allieva preferita, Alex" declama un giovane attore con un ampio squarcio sanguinante sulla testa. "Lei è pura. Non ha mai avuto un fidanzato. Non è mai stata baciata. Si conserva per l'uomo giusto…"

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Per rendere tutto più realistico, l'attrice che interpreta la lesbica indossa una camicia a quadrettoni.

"Non toccarmi, lesbica!" le urla la sua migliore amica fuggendo e sbattendo la porta. Non avendo altre alternative e essendo incapace di affrontare un mondo che la demonizza perché gay, la nostra protagonista ingoia una manciata di pillole e si uccide.

"Alex è stata pura per tutta la vita. Guardate come le ha fatto bene. Ora starà con me per sempre! " sghignazza il ragazzino che interpreta l'aiutante di Satana.

Fine della scena!

"Stai facendo un ottimo lavoro," mi dice uno dei capi della chiesa, impressionato dalla mia capacità di dirottare velocemente i gruppi verso la stanza dell'ubriaco alla guida.

Sorrido con orgoglio professionale.

Il capo ha anche un suggerimento per migliorare l'esperienza: "Quando sei con i gruppi, voglio che preghi."

Annuisco vigorosamente.

Aggiunge: "Se sai pregare in lingue che non conosci, ancora meglio."

"Mmmm, Ok."

Pregare in lingue sconosciute? Come si fa? La cosa più simile a una preghiera che conosco è una canzone di Madonna. Presumo che pregare in lingue sconosciute sia simile al produrre dei rapidi suoni senza senso mischiandoli con il testo di "Mr Roboto".

"FATE ALLA SVELTA!" urlo, guidando un altro gruppo. Ubriaco di potere, comincio a dare ordini a caso: "MUOVETE LE CHIAPPE! LE PERSONE AL CENTRO SI INGINOCCHINO. ADESSO ALZATEVI. MUOVETEVI O IL DIAVOLO SI ARRABBIA!"

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La scena inizia: "Alex, sei lesbica?"

"Pregate con me!" mi avvicino a un paio di ragazzi. Chino il capo e inizio a farfugliare: "Domo arigato, Mr Roboto…"

Un bambino piccolo scappa di corsa da una delle scene e inizia a vomitare. Sua madre lo aiuta da dietro. Durante la notte vomiteranno tanti altri bambini spaventati.

"Sei fai il volontario per dieci ore, hai un biglietto gratis," mi dice un'altra guida mentre insieme aiutiamo il signore grasso che è caduto dalle scale dopo essere uscito dalla stanza dell'aborto.

Mi affaccio nella stanza e vedo un medico che con fare glaciale e inumano consiglia a una giovane donna di terminare la sua gravidanza con un aborto. La delicatezza non è di casa, qui. Un demone con la faccia rossa la tenta con voce sarcastica: "Perché non abortire? Lo fanno tutte al giorno d'oggi!"

Una ragazza fra il pubblico inizia a piangere durante la scena, confermando che l'attrice che interpreta la scena dell'aborto è la reginetta della hell house. Mette a punto una grande interpretazione, gridando istericamente mentre viene sbattuta a terra dal suo ragazzo arrabbiato (che ovviamente la lascia per sempre). Mi chiedo se qualche attore famoso abbia mosso i primi passi nel circuito delle hell house.

Al mio ritorno nella stanza della lesbica suicida ho la sensazione di non essere proprio simpatico ai miei colleghi quattordicenni. Cercando di ingraziarmeli, e dico ad un membro del cast di avere agganci a Broadway nel caso la cosa gli dovesse interessare.

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"Quante volte ripeti la scena ogni notte?" chiedo nella pausa tra un gruppo e l'altro al demone satanico con la ferita sanguinante in testa, mentre dalla stanza della prostituzione rimbomba un colpo di pistola seguito dal grido "Sei già a casa, PUTTANA!"

"Centinaia di volte," dice.

All'improvviso capisco tutto: il mio girone dantesco consiste nel rimanere in una baracca di legno in Texas a guardare ragazzini che recitano lo stesso suicidio della lesbica, ancora e ancora, dozzine di volte.

Un ragazzo si aggrappa a me pochi istanti dopo essere entrato nella stanza del suicidio lesbico. "Non riesco a respirare," dice tenendosi il petto. Prendendo spunto da Salvate il Soldato Ryan, lo prendo in spalla e lo porto fuori rapidamente per fargli prendere un po' d'aria.

Una volta tornato dentro chiedo al capo cosa avesse spaventato tanto il ragazzino.

"L'intera esperienza," mi risponde. "Era veramente nel panico, spaventatissimo. Si aggrappava a sua madre, che non riusciva a camminare per le stanze con lui."

Il capo sembra soddisfatto; la hell house funziona, instilla nei bambini il terrore del Signore.

"E se un altro bambino va fuori di testa?" gli chiedo. "Cosa devo fare?"

"Fallo uscire e portalo nella stanza della preghiera. Ti accorgerai che anche gli adulti si comportano così. L'altra notte abbiamo dovuto far uscire sette persone dalla stanza della bara. Abbiamo dovuto portarli tutti nella stanza delle decisioni."

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"Faceva più paura lo scorso anno," dice un adolescente mentre il suo gruppo si allontana dalla stanza della violenza domestica. "In passato ci spaventavano mostrandoci la cruda realtà della vita. Ora cercano solo di farci prendere le decisioni giuste."

Certo, questa è una hell house decisamente più umana se paragonata a quelle che pubblicizzano in radio i funerali dei pazienti omosessuali morti di AIDS, ma il potenziale trauma psicologico ed emozionale è ovvio. Alla fine si sa che Freddy Krueger è finto, ma queste scene violente di vita vera che portano all'inferno possono segnare i bambini per sempre. Certo, forse spinge più bambini ad andare in chiesa, ma che dire di quella percentuale di ragazzini traumatizzati a vita e destinati a credere che l'omosessualità porti al suicidio o all'inferno?

Un bambino cicciottello è completamente in stato di shock e suda tantissimo; è diventato bianco come un lenzuolo dopo aver visto un attore sparare alla moglie e strangolare il figlio, ma queste sono le cose brutte che la chiesa vuole che i bambini vedano.

"Rimani al mio fianco," dice fratello Thomas al bambino traumatizzato. Si gira verso il suo pastore. "Stiamo per entrare nella stanza della bara. Lo terrò vicino alla porta nel caso in cui abbia bisogno di uscire."

All'interno della stanza buia un video mostra le immagini de La Passione di Cristo di Mel Gibson mentre una voce demoniaca ci intima di entrare nelle bare appoggiate al muro. Sono circondato da tre adolescenti spaventati. Non hanno nulla da temere, sono qui per aiutarli.

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"Domo rigato, Mr Roboto…"

"Dopo di questo c'è l'inferno?" chiede un bambino.

Veniamo fatti uscire dalle bare e portati nella stanza buia, a.k.a. l'inferno. Si sta svolgendo un sacrificio umano sotto una luce tremolante. Demoni mascherati e urlanti deridono la gente nella stanza schiamazzando orribilmente, arrivando a pochi centimetri dai bambini pietrificati. Suoni disumani vengono dalle viscere di Satana. I bambini più piccoli si aggrappano ai loro genitori, singhiozzando e urlando spaventati. Un messaggio viene instillato nelle nostre teste: tutti quelli che non si salveranno stanotte finiranno qui, all'inferno, quando moriranno. Saranno eternamente torturati senza nessuna speranza di misericordia o liberazione.

Ehi peccatori, benvenuti nel futuro!

Uscendo finalmente dall'inferno, i gruppi emotivamente traumatizzati vengono accolti dal parroco fico. Nella sala delle decisioni, splendidamente illuminata, il pastore sale su una sedia per impersonare il poliziotto buono.

"Il solo modo sicuro per non andare all'inferno è la vostra vicinanza a Dio." esclama il parroco fico con un sorriso amichevole. "Vogliamo presentarvi al Re in persona. Vogliamo ricollegarvi a Dio. Questo è il nostro obbiettivo qui alla hell house. Stiamo aprendo la porta. Fate quello che Dio vi dice di fare. La vostra unica via di uscita è entrare e pregare!"

Fondamentalmente sta dicendo: o pregate o tornerete all'inferno, per sempre.

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Questi ragazzi hanno davvero scelta? Nessuno vuole essere il bidet del diavolo.

La stanza delle decisioni è come una scena di Americani con Jack Lemmon e Al Pacino. All'uscita della stanza dell'inferno, i gruppi sconvolti devono firmare dei moduli che attestino il loro patto con Gesù Cristo (rendendolo legale, o almeno celestialmente vincolante). Le teste sono chine. La preghiera è in mezzo a noi, cerchiamo di scacciare via i demoni.

Un assistente sta pregando in lingue sconosciute intensamente e senza ironia, stretto a due bambini che tengono gli occhi ermeticamente chiusi.

"Sei stupendo oh Dio. Sei stupendo. Non c'è niente che il nemico possa fare per tentarci ancora. Inginocchiati per me davanti al nemico. Nel nome di Gesù, amen."

L'assistente poi collassa su una sedia, spiritualmente esausto.

"Wow, che esperienza intensa," dice alla fine uno dei ragazzini.

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