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Tecnologia

Gli scozzesi vanno pazzi per i missili amatoriali

Siamo stati alla International Rocket Week, vicino a Glasgow.

Non ci sono molti luoghi in cui puoi tranquillamente lanciare un razzo fatto in casa. Un posto, però, c'è: una tempestosa landa scozzese raggiungibile solo attraverso strade ventose che si inerpicano attorno a bacini idrici, turbine eoliche e un sacco di pecore.

Ogni anno, per una settimana, ad Agosto, un gruppo di costruttori di razzi amatoriali si riunisce al Fairlie Moor Rocket Site, non lontano da Glasgow, per lanciare nei cieli shuttle e navicelle fatte in casa. Questa è la International Rocket Week.

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L'evento parte al vicino Lapwing Lodge Outdoor Centre, che funge da campo base per gli amanti della disciplina. Qui, gli appassionati progettano e costruiscono i loro modelli di razzi, e riparano le loro vecchie glorie danneggiate dagli ultimi voli. I razzi variano da piccoli proiettili costruiti a partire da scatole per caramelle a missili luccicanti in grado di raggiungere i 4.500 metri.

Mentre un partecipante dipinge un tubo di cartone lungo appena qualche decina di centimetri di blue glitter, un altro esamina le alette di fibra di carbonio di un razzo che sostiene riesca a rompere la barriera del suono. Nello stesso momento altri, ricurvi, sono impegnati a decorare dettagliate repliche di razzi della NASA o del mondo della fantascienza.

Ma tutti i razzi devono condividere una manciata di caratteristiche se vogliono volare. In un angolo del campo base improvvisato, l'azienda di famiglia dietro la rivenditrice inglese Rockets and Things vende il necessario ai costruttori: dai coni per la fusoliera, ai paracaduti a motori di varie dimensioni. Per acquistare motori di una certa grandezza i costruttori devono avere ottenuto alcuni livelli di certificazione per provare la loro abilità in volo.

Alcuni costruttori sperimentano allegando del carico utile al missile—le microtelecamere sono molto popolari, usate per registrare il punto di vista del razzo in volo, anche gli allarmi personalizzati sono molto in voga: usati perché il loro rumore aiuta a localizzare meglio il missile una volta che ricade sulla Terra.

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Al campo di lancio i razzi sono allineati e pronti a partire, in attesa soltanto dello sfiorare di un bottone rosso. John Bonsor, l'organizzatore della International Rocket Week, chiama il controllo del traffico aereo per verificare la prossima finestra di lancio libera.

Durante la settimana, complessivamente, il gruppo lancia centinaia di razzi, ma il momento del decollo non è mai noioso. Seguendo il missile, si spera dal basso verso l'alto, i razzi diventano presto minuscoli puntini nel cielo, lasciano una nuvola di fumo nella loro scia.

Non va sempre come sperato, però. Per esempio si potrebbe parlare di paracaduti che non si aprono e che lasciano i prototipi nelle mani del (fortunatamente morbido) terreno. I razzi cambiano rotta, vagando pericolosamente nei pressi del vicino bacino idrico e al parcheggio ancora più vicino. Alla fine della settimana, un Thunderbird 3 è buttato nel falò celebrativo dopo un atterraggio particolarmente violento.

Abbiamo visitato la ventinovesima International Rocket Week annuale per avere un'introspettiva dell'abilità e della passione della comunità di costruttori di missili amatoriali.

I partecipanti ci hanno parlato degli sforzi necessari per costruire i loro modelli mentre li vedevamo decollare. Peter Stewart, uno dei fondatori, nel 1935, della locale Paisley Rocketeers, ricorda come la missilistica sia cambiata nel corso degli anni.

John Bonsor ha spiegato come i principianti possano ancora essere importanti per l'esplorazione spaziale, sia che si tratti di progettare astronavi per applicazioni base sia di sperimentare motori ibridi, come dimostrano le centinaia di razzi che ci ha mostrato nella sua casa.

"Nel corso degli anni penso di aver visto migliaia e migliaia di modelli e di lanci amatoriali, ma mi sono goduto ognuno di questi," dice Bonsor. "C'è qualcosa in loro, non so cosa sia, è difficile da descrivere. Mi ha rubato il cuore, semplicemente."