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Tecnologia

Prima di vedere Lo Hobbit studiati il clima della Terra di Mezzo

Il Texas è un po' come Mordor, giusto per capirsi.
via Wonderlane/Flickr

Un climatologo si è trasformato in uno stregone e grazie a una tecnica arcana a base di supercomputer e modelli 3D, ha realizzato una mappa climatica della Terra di Mezzo. Tolkien sarebbe fiero di lui.

La ricerca, senza dubbio la prima nel suo genere, è stato scritta dal mago Radagast il Bruno, anche se per qualche ragione le fonti attribuiscono la ricerca a un certo Dan Lunt dell'Università di Bristol. Oltre alla Terra di Mezzo, lo studio ha raccolto dati anche sulla nostra Terra—giusto per fare un confronto, sia ai giorni nostri che a quelli dei dinosauri (65 milioni di anni fa). Dopotutto, l'obiettivo della ricerca non è solo far contenti i fan del Signore degli Anelli, bensì quello di dimostrare quanto possono essere flessibili le tecniche di modeling climatico.

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I dettagli più interessanti sono i paragoni tra le regioni del mondo ideato da Tolkien e quelle reali. Il ricercatore-mago ha scoperto che l'idilliaca Contea—dove vivono gli Hobbit—ha un clima molto simile a quello dell'Europa dell'est, in particolare alla Bielorussia. Anche le regioni britanniche del Lincolnshire e del Leicestershire sono abbastanza simili e la Nuova Zelanda, dove è stato girato il film di Peter Jackson, ci va quasi a braccetto. Los Angeles e il Texas invece sono un po' come Mordor—la terra di cenere dove abita l'oscuro signore Sauron.

Per creare il modello della Terra di Mezzo, i ricercatori hanno preso in esame la dettagliata mappa personale di Tolkien, che descrive per filo e per segno il paesaggio del suo mondo fantastico. Come loro stessi dichiarano: “Tutte le variabili sono generate a partire dalle mappe e dai manoscritti contenuti nel grande archivio di Gran Burrone—l'avamposto degli elfi.” Comunque hanno ammesso che riprodurre i disegni originali è stata una faticaccia e nel farlo potrebbero non aver rispettato del tutto i loro abituali standard di accuratezza scientifica. “I limiti di tempo ci hanno impedito di essere meticolosi come avremmo voluto (e poi quel giorno non trovavo i miei occhiali…). Oltretutto c'è un certo grado di imprecisione nel trasferire la mappa originale in un mondo sferico”.

Chiaro, la Terra di Mezzo è piatta—come lo è anche la nostra secondo qualcuno.

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Ecco una parte della mappa della Terra di Mezzo. Fonte: Flickr/Ranaet

Il resto del lavoro l'hanno fatto i supercomputer dell'Università di Bristol, che hanno realizzato una simulazione climatica della terra del Signore degli Anelli per i prossimi 70 anni. L'Università ha voluto precisare che lo studio non è stato finanziato in alcun modo ed è stato effettuato durante il tempo libero dei ricercatori.

I risultati mostrano che la Terra di Mezzo, ridisegnata su una sfera, ha un clima sorprendentemente simile a quello del nostro pianeta. Le regioni del nord come il Forodwaith hanno una temperatura media al di sotto dello zero, mentre le regioni meridionali come l'Haradwaith (“dove le stelle sono strane,” a quanto dice Aragorn) si mantengono sui 30 gradi Celsius. Come era prevedibile, le temperature si abbassano all'aumentare dell'altitudine sulle Montagne Nebbiose, e sono più fredde nei posti più lontani dalle coste oceaniche.

A parte i deserti nel sud—e senza tener conto dell'azione di orchi, stregoni, draghi e compagnia bella—sembra che gran parte della Terra di Mezzo sia ricoperta da foreste. “Questo è in accordo con quanto dice Elrond—signore di Gran Burrone. Gli scoiattoli un tempo si spostavano dalle regioni della Contea fino a Isengard,” scrive Lunt Radagast. Non è fantastico quando le ricerche scientifiche confermano quello che c'è scritto nei libri fantasy?

Lo studio trae conclusioni dai dati climatici per cercare di spiegare alcuni aspetti misteriosi della storia del mondo di Frodo e compagni. Per esempio, gli autori ipotizzano che la ragione per cui le navi dirette a Valinor salpino dai Rifugi Oscuri è che in quel modo si possono sfruttare i particolari venti di quella regione. C'è gente che non ci dormiva la notte.

Il paper, è ovvio, è stato scritto per il puro piacere delle orde di fan del mondo di Tolkien, ma Lunt ha spiegato che la loro ricerca vuole anche mostrare come i modelli climatici possano essere usati nella vita reale:

Una parte centrale del nostro lavoro qui a Bristol consiste nell'utilizzare modelli riferiti all'epoca contemporanea per simulare e comprendere meglio la storia climatica della Terra. Comparando i nostri risultati con le prove dei cambiamenti climatici del passato—anelli di crescita degli alberi, carotaggi di ghiaccio, fossili animali e vegetali—possiamo convalidare il nostro modello e aumentare l'affidabilità e la precisione delle nostre previsioni sul futuro del clima terrestre.

Comunque, se avete ancora dei dubbi sull'autenticità dell'impegno di Lunt per la Terra di Mezzo, andatevi a leggere lo studio in elfico. O in nanico se proprio lo preferite.