Dei Cramps abbiamo parlato molto poco—mai—da queste parti e a pensarci bene è stato un errore. Oggi "rock 'n roll" non vuol dire più praticamente un cazzo, ma ciò non toglie che gli elementi meschini, perfidi e depravati che Lux Interior e Poison Ivy Rorschach hanno introdotto nell'immaginario pop stereotipato di quegli anni, hanno fatto letteralmente storia. Tutti coloro che hanno avuto fasi più o meno psychobilly sanno di cosa sto parlando. Per fase psychobilly intendo chiodi, fisse insane per il leopardato e per quelle bandane blu e bianche da annodare in testa. Molto bene.È stato da poco fatto un importante ritrovamento che riguarda la loro primissima formazione, volendo anche quella più storica, di cui naturalmente esistono ben poche testimonianze video. Sono appena due anni che esistono i Cramps, cioè siamo nel maggio 1978. Oltre a Lux e Ivy, la band include Nick Knox—ex Electric Eels—alla batteria e Bryan Gregory alla chitarra. I luoghi in cui i quattro bazzicano a New York sono prevalentemente il CBGB, dove delobotomizza il loro pubblico riducendo in brandelli cinquant'anni di cultura pop statunitense. C’è dell’orripilante, sessualmente perverso e maniacale nella loro musica, e nei primi sette pollici che stampano è più evidente che mai. Uno di questi comprende sicuramente “Human Fly”, il nostro punto di arrivo.
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"Apportiamo un po' di sick humour al rock 'n roll, sai… Il rock 'n roll di questi tempi è ripugnante, orribile. Tutte queste rockstar che fanno i buoni in giro per il mondo… Cristo! Anche basta, dai." (Lux Interior)Il gruppo decide di girare un video, il loro primo video promozionale di una traccia, proprio “Human Fly”. Lo fa con Alex de Laszlo, un amico regista, allora studente in una scuola di cinema di NY, che consiglia loro la realizzazione di un mini film horror di tre minuti ispirato a “Human Fly”, la mosca umana. Il film, girato per meno di duecento dollari, vede Lux trasformarsi dolorosamente in mosca, e assieme a Nick e Bryan—mostruosi pure loro—assalire e convertire al lato oscuro la dolce, ingenua ma sempre bonissima Ivy.Questo video, fino a un paio di mesi fa, era talmente raro che neanche i diretti interessati—resta sempre in pace, Lux—ne erano più in possesso. A dire il vero è proprio diventato una leggenda metropolitana, blog su blog ne hanno parlato senza mai essere certi al cento percento della sua esistenza. Si andava anche dicendo che Laszlo, di fronte a un mancato pagamento di Interior, avesse gettato via la pellicola e mandato affanculo la band. Be’, a febbraio di quest’anno qualche buon’anima l’ha caricato su Youtube, dando fine a questi patemi. Ora tutti i fan della svolta psychobilly degli Arctic Monkeys che non hanno mai sentito Songs That The Lord Taught Us hanno un motivo in più per sentirsi colpevoli. Dategli un occhio qua sotto e buzz, buzz, buzz.
Grazie Dangerous Minds di avermi messo al corrente della cosa.Segui Sonia su Twitter—@acideyes