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cortometraggi

Il corto animato con inchiostro, caffè e bianchetto che ti frigge il cervello

Le "illustrazioni in movimento” di Jake Fried, hanno un grande impatto nella sensibilità e nel cervello dei suoi spettatori

Immagini gentilmente concesse dall'artista

L'illustratore di Boston Jake Fried non ha bisogno di fare alcun progetto, sketch o bozzetto: a qualsiasi strumento tradizionale preferisce una combinazione di bianchetto, inchiostro e caffè. Il suo è un processo creativo che distrugge necessariamente il lavoro che crea. Le sue pratiche possono sembrare idiosincratiche, ma questa serie di “dipinti in movimento”, risultato dell'istinto artistico di Fried, hanno un grande impatto nella sensibilità e nel cervello dei suoi spettatori.

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Brain Lapse, l'ultimo lavoro di questo artista, è un viaggio lungo un minuto tra montagne, giungle e specchi, meticolosamente dettagliati, come è proprio dello stile di Fried. Questi 60 secondi sono il risultato di mesi di illustrazioni, animazioni improvvisate e scanning di ogni singola scena. Questi non sempre semplici processi permettono ai disegni di Fried di sbocciare e mutare; i panorami si trasformano in ritratti, i ritratti diventano nature morte in un batter d'occhio, una scena si eclissa e dà subito vita a un'altra.

L'obiettivo di Fried non è quello di narrare una storia in particolare, poiché, “il medium stesso è il messaggio,” come ha detto a The Creators Project. Piuttosto, l'artista comunica la sensazione di movimento e di trasformazione con un ritmo concitato, senza interruzioni, dove è difficile far soffermare l'occhio troppo a lungo su qualsiasi cosa. I suoi lavori precedenti come Headspace e Drawn Into Nothing erano stati realizzati con tecniche simili, ma questa nuova opera mostra un livello di dettaglio e di fluidità dell'animazione mai raggiunta prima.

Abbiamo parlato con Jake Fried dei processi creativi dietro ai suoi lavori, e gli abbiamo chiesto perché disegni con il caffè.

The Creators Project: Come hai iniziato a disegnare con inchiostro, bianchetto e caffè?

Jake Fried: Ogni animazione che creo prende vita su un foglio di carta, che poi scannerizzo man mano che aggiungo inchiostro, bianchetto, caffè e altri materiali. Ho lavorato con l'inchiostro per molto tempo, ma ho iniziato a usare strumenti come il bianchetto e il caffè quando ho deciso di sperimentare nel campo dell'animazione. Devo far asciugare la superficie prima di scannerizzarla, quindi il bianchetto era la tinta che faceva al mio caso, poiché si secca velocemente. Dopo vari tentativi mi sono accorto che mi piaceva molto il modo in cui il bianchetto assorbe il caffè e crea delle fantasie interessanti, che si armonizzano molto bene con i dettagli a tratto fine. Più di tutto mi piace l'idea che i miei intricati e dinamici film siano creati con materiali così semplici, quotidiani.

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In che modo pianifichi i panorami in evoluzione che crei?

Le mie animazioni non sono propriamente pianificate, diventano quello che sono nel processo di creazione. Cerco di far sì che sia l'opera stessa a dirmi cosa fare dopo. Credo che il processo artistico sia un processo di “scoperta” e per questo è interessante. Voglio imparare qualcosa di nuovo o seguire delle strade inesplorate, piuttosto che seguire un piano.

Brain Lapse segue un filo narrativo?

Il mio lavoro non è narrativo, il medium stesso è il messaggio, ma in Brain Lapse ho voluto giocare con l'idea di immagini che si creano e si riconfigurano in qualcosa d'altro. Questa idea che ogni cosa attorno a noi sia in costante cambiamento. Se si vuole trovare una narrativa nel mio lavoro potrebbe essere un'esplorazione archetipale, una sorta di risveglio o di trasformazione.

Ogni frame contiene una grande quantità di dettagli, e si muove molto velocemente. Che tipo di reazione emozionale vorresti suscitare nel tuo pubblico?

Non c'è un'emozione in particolare che vorrei suscitare, mi piace quando le persone definiscono il mio lavoro come “capace di disegnare le ansie, la confusione e l'immediatezza della vita.”

Per creare i tuoi video devi man mano distruggere tutto ciò che crei: che significato ha nelle tue opere questo processo di cancellazione?

Gran parte della filosofia che sta dietro ai miei lavori è la costante evoluzione, l'importanza del viaggio, del processo piuttosto della destinazione o dell'immagine finale. Ogni cosa informa quella che viene dopo, man mano che il lavoro costruisce se stesso. Sono molto affascinato da questa idea di arte in costante cambiamento, come se fosse un organismo vivente.

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Quanto ci metti solitamente per creare un video di un minuto?

Ci lavoro circa quattro mesi.

Ci sono altri artisti che hanno influenzato il tuo stile?

La lista sarebbe troppo lunga—lavoro al Museum of Fine Arts di Boston e le mie ispirazioni vanno dalle tombe dell'Antico Egitto all'arte contemporanea. Le illustrazioni ultra-dettagliate ad inchiostro di Crumb hanno sicuramente avuto un'influenza sul mio stile—con Philip Guston e James Ensor. E va menzionato anche William Kentridge come predecessore dello stile che unisce il disegno al film che sto esplorando.

In che modo progetti le scene intricate e in evoluzione dei tuoi lavori?

In realtà non faccio alcun piano, non realizzo storyboard, bozzetti o materiali di riferimento: voglio che tutto succeda nel processo, che sia l'opera stessa a rivelarsi a me.

Visitate la pagina di Vimeo di Fried o il suo sito per godervi altri dei suoi “dipinti in movimento” o per comprare una delle sue stampe intensamente dettagliate.