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esperimenti

Ho provato a usare Tinder come un ragazzo

Cosa succede quando è una ragazza a dominare l'arte delle frasi fatte, delle emoji a melanzana e delle dick pic?

I ragazzi su Tinder riescono a essere brutali in tanti modi diversi: dai praticanti avvocati che provano a farti entrare nel locale x "perché conosco il titolare" ai fissati della palestra che ti descrivono i loro bicipiti come fossero opere d'arte. La cosa che accomuna la maggior parte di loro, però, è la fiducia in sé. Quella sfacciataggine che ti convince sia accettabile mandare una foto del pisello a meno di due minuti dal "Come va?", e a ignorare sistematicamente i gusti della persona dall'altra parte dello smartphone.

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Ma cosa succederebbe se a adottare questi comportamenti fosse una ragazza? Dato che le sfide importanti non mi spaventano, ho affrontato questo esperimento costruendomi una personalità alternativa da utilizzare sull'app. Poi ho iniziato a scagliare cuori a destra e a manca, evitando accuratamente soltanto infermieri e volontari in associazioni umanitarie.

QUELLA SENZA MEZZI TERMINI

Tinder brulica di uomini seminudi che sembrano essere appena usciti da una sessione in webcam in un motel. Per poter rispettare le regole dell'app hanno celato le protuberanze (la protuberanza) quel tanto che basta in un paio di pantaloni attillati, e dominano l'arte dell'inquadratura dal basso e degli specchi per rivelare la loro prestanza.

L'esercito delle foto del pisello mira al sesso e non lo nasconde, quindi quando interagisco con chi ne fa parte ne riproduco il linguaggio (completo di emoji della melanzana). In cambio ho ricevuto molti approcci altrettanto diretti, fatti di banane che chiedevano di avere a che fare coi miei tacos:

Altri però sembravano un po' in difficoltà di fronte alle mie metafore pungenti—a indicare che forse, quando arriva da una ragazza, l'intraprendenza non richiesta è molto meno accettabile:

O forse erano intimoriti dai miei piani:

In alcuni casi è bastata una emoji per essere abbandonata:

Quello spazio bianco è assordante, daddy.

LA PALESTRATA

Essere troppo diretta mi aveva lasciata con zero appuntamenti in saccoccia, quindi sono passata alla carta dell'esibizionismo. I fissati della palestra saranno anche impegnati a trasformare i loro corpi in macchine del sesso inarrestabili, ma non sono sempre così fissati col concludere su Tinder. La loro giornata è un programma rigoroso di chest press, pollo e riso nero, con poco tempo per il sesso a meno che questo non sia così cadenzato da contare come cardio.

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Visto il lessico complicato utilizzato da questa categoria di persone, sapevo che immedesimarmi non sarebbe stato facile, ma ero pronta a provarci. Dopo aver distribuito cuori a uomini muscolosi intenti a sollevare pesi ed ex fidanzate, mi sono confrontata con la mia prima possibile conquista:

Non riuscivo a crederci. Le mie cavolate gli erano scivolate giù per la gola come fossero integratori. Non so se sia stato per essere riuscito a infilarci il suo indice di massa grassa o perché è davvero disperato, ma la nostra conversazione era un piccolo capolavoro. Ma coi palestrati mi sembrava di andare bene in generale:

Nonostante in foto fossi tutt'altro che asciutta e muscolosa, nessuno dei ragazzi ha fatto commenti negativi sul mio aspetto. Quanto a me, bastava fingere di sapere cosa fosse un muscolo obliquo esterno per mandare avanti la conversazione. Tranne che con lui:

IL LOCALARO

Quando non sono su Facebook a sponsorizzare la loro prossima serata, promoter, DJ e PR stanno su Tinder. In un certo senso, del resto, le qualità necessarie ad avere successo su Tinder e a fare buona pubblicità al proprio locale sono simili. Anche se nel primo caso l'offerta non contempla una bottiglia di champagne gratis per una prenotazione ai tavoli superiore alle 20 persone.

Il primo promoter con cui interagisco scrive nella sua bio di vivere "in Soho centre of London"—un segno evidente che la crisi immobiliare è arrivata al punto in cui il proprio CAP è un buono spunto per avviare una conversazione. La sua foto profilo lo ritrae tra due ballerine in costume, rendendo facile immaginarlo sorseggiare annoiato un drink mentre ciondola nell'area VIP in attesa dell'arrivo dei primi clienti. Assaggiare un po' della sua stessa medicina l'avrebbe scosso da quel torpore?

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Anche se il livello delle mie interazioni era degno di un PR di provincia, i fan di DJ Khaled sono stati al gioco, senza mai dare segno di soffrire le mie offerte di alcolici gratis:

LA SIMPATICONA

Alcune persone sono totalmente inadatte alla pratica del flirting, e per rimediare c'è chi sviluppa un serrato gioco di battute standard e falsamente ironiche. Sono (nel caso dei ragazzi, che rappresentano la base della categoria) quelli convinti che sganciare una frase fatta dopo l'altra li condurrà più rapidamente al loro obiettivo, e che pensano sia utile condire il tutto con quella foto in cui indossano una maglietta che dice "L'uomo (freccia in su) La leggenda (freccia in giù)".

Dopo aver incontrato il primo esponente di questa squadra, mi sono preparata a dargli il trattamento Uni Lad:

All'inizio mi sembravo sulla buona strada, ma dopo essermi infilata in quel buco nero di ironia, metafore e sottintesi ho capito che tutti i miei riferimenti alla sua foto profilo con Harry Potter mi avrebbero portato soltanto a uno snuff movie sul maghetto.

LA FURBA

Alla categoria dei furbi appartengono quei ragazzi che indossano magliette con la scritta "This Is What A Feminist Looks Like" e che pensano che parlare di femminismo e uguaglianza di genere possa aiutarli a scopare. Nelle loro menti, la campagna di Emma Watson #heforshe è più che altro un sinonimo di sesso, ed è con questo hashtag in mente che mi sono approcciata a loro:

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Forse tutto quel rispetto deve averlo intimidito.

LA FATTONA

Per il mio atto finale ho optato per una delle altre grandi categorie dei ragazzi di Tinder. Quella dei fan dell'erba, che vogliono sì arrivare al sesso, ma meglio se questo è preceduto e seguito da una piacevole fumata. E se è vero che i fattoni adorano l'erba, non c'è niente che adorino più di qualcuno che parla la loro stessa lingua:

E la battuta sugli origami non è stata nemmeno la migliore:

Ho chiuso tutte le mie conversazioni ancora attive su Tinder con lo stesso messaggio copia-incolla in cui davo forfait annunciando un presunto ritorno con il mio ex. Dubito che i miei match ne siano rimasti soddisfatti, ma volevo evitare di portare la finzione nella vita reale e mollarli a un minuto dalla prefigurazione del sesso, perché non sono una grande attrice.

Se comportarmi come un macho su Tinder mi ha insegnato qualcosa, però, è che questa tipologia di ragazzi risponde piuttosto bene a chi fa il loro stesso gioco, come un mansplaining contrario che incontra il favore di chi lo riceve. Forse questo esperimento dimostra qualcosa di particolarmente importante sull'egocentrismo e l'attrazione. O forse avrei potuto parlare di tutto l'opposto e trovare lo stesso il loro favore, perché quando vuoi fare sesso sei disposto a dirti d'accordo con qualsiasi cosa.