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Musica

Un gangsta non è un gangster

L'ha scoperto a sue spese un concorrente di un quiz, che ha perso 3mila dollari a causa di quelle due letterine.
Giacomo Stefanini
Milan, IT
Foto di Jeopardy, inc.

Nick Spicher fa l'educatore in un museo a Everett, nel freddo e piovoso stato di Washington nel Nord Ovest degli Stati Uniti. È un giovane uomo bianco dall'aria simpaticamente nerd, ed è dotato di una buona dose di cultura accademica, ma restando al passo coi tempi per quanto riguarda la cultura pop del proprio Paese. È un americano moderno e ha deciso di partecipare al quiz televisivo Jeopardy!, che poi sarebbe il nostro Rischiatutto, in cui da decenni migliaia di americani guadagnano un buon gruzzoletto rispondendo a domande di cultura generale con la ormai leggendaria formula "What is…".

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Nick Spicher se ne stava appollaiato dietro al proprio podio nella puntata di lunedì scorso, pronto a rispondere a una domanda della categoria "Musica e letteratura prima e dopo", per la quale avrebbe dovuto collegare il titolo di una canzone con quello di un'opera letteraria, legati da una parola comune. La domanda è piuttosto semplice: "Una canzone di Coolio tratta da Dangerous Minds torna indietro nel tempo e diventa un classico di Milton del 1667". Nick è il più rapido a prenotare la risposta e, con la sua coscienziosa correttezza politica da moderno uomo bianco americano, pronuncia il titolo nel modo più accurato possibile: " What is Gangster's Paradise Lost". Alex Trebek, il presentatore, convalida secco: "Sì". Nick è in testa alla gara.

Ma pochi minuti dopo dalla giuria arriva la doccia fredda: "Hai detto 'gangster' invece di 'gangsta' in quella canzone di Coolio, dobbiamo toglierti 3200 dollari". Nick scende dal primo al secondo posto.

La spiegazione ufficiale

della giuria è che, in primis, il titolo è scritto in quel modo, e grazie al cazzo; a chi ha fatto notare che si tratta solo di una grafia che riproduce una inflessione dialettale, è stato risposto che non la pensa così il dizionario della lingua inglese Oxford. È proprio questo il busillis della questione. Un gangster è infatti definito come "membro della criminalità organizzata", mentre un gangsta sarebbe "membro di una gang territoriale urbana". Immaginatevi il tipico "notaio" del quiz preserale che contesta la vostra definizione di "swaggare".

Anche Coolio è intervenuto sulla questione, dichiarando a TMZ che "lui gliel'avrebbe data buona", ma aggiungendo che "voglio dire una cosa ai bianchi: state attenti alla -er, vi metterà sempre nei guai". Per chi aveva quindi l'impressione che fosse insensibile da parte di un bianco far propria la pronuncia tipicamente "nera" della parola, è arrivata la smentita accademica.

Com'è andata a finire? Il signor Spicher ha vinto lo stesso e si è fatto anche due risate, pensando a quella volta che Alex Trebek gli ha insegnato a dire "gangsta".

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