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Música

L'angolo delle musicassette Vol. 10

Torna l'angolo delle musicassette, dedicato a chi ama perdere tempo e spazio con musica inascoltabile e formati desueti.

Torna la Kassekten Sekte a svoltarvii l'esistenza con le migliori uscite dell'underground magnetico. Dovete perdonarci se siamo stati assenti così tanto tempo. Purtroppo abbiamo avuto un grave incidente: una banda di balordi ha fatto irruzione nottetempo in casa nostra e ci ha incasinato tutta la colelzione di tapes, per cui ci è toccato passare gli ultimi mesi a ribobinare i nastri e rimettere le cassette nelle custodie giuste. Ora però siamo di nuovo in pista, pronti a raccontarvi quante e quali gracchianti cassettine sono transitate nei nostri stereo negli ultimi giorni.

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PIERROT LUNAIRE – Exercise In Futility – Semata Productions
Un musicista underground che usa un'opera di Schoenberg come ragione sociale, normalmente farebbe scattare tutti gli allarmi-pretenziosità della mia capoccia, come se un una pesante mattonata sui coglioni fosse inevitabilmente dietro l'angolo. Fortunatamente, invece, questa cassettina rimane entro i miei standard di sopportazione sonora che però, devo ammettere, arrivano ad essere piuttosto alti.
Il ragazzo che ha deciso di identificarsi con la maschera più malinconica di tutte si chiama in realtà John DeNizio e sembra essere andato a ripetizioni di campionamento da Leyland Kirby. Come lui, ha scelto di dedicarsi all'unico tipo di musica che abbia davvero senso nel 2012: quella degli altri! O meglio, la musica che gli altri scartano e lasciano ad invecchiare sugli scaffali, quella ascoltata  una volta per caso, conservandone solo un'impressione vaghissima e lontana. Melodie ribollite dalla memoria insieme a piccoli tocchi di rumore elettronico e lacrime di sax. Polvere, ruggine, e nastri rosicchiati dalle pantegane.

FRANCESCO BIRSA ALESSANDRI

ASCOLTA: Qarin

MOSTER DEAD – s/t - Autoprodotta
A Roma Est ne combinano di tutti i colori, ma fortunatamente la borgata (boredom) non si crogiola sugli allori (fa anche rima). Ecco allora spuntare gruppi nuovissimi, con innesti da altre band o del tutto inediti. In questo caso i Moster Dead hanno nelle loro file due nomi ben conosciuti nell'ambiente: uno per le sue illustrazioni per Paalude e per la sua militanza in gruppi seminali quali Last Wanks e Cactus, l'altro per i suoi quadri e per le sue performance con il collettivo di art brut OXO. In poche parole sono un gruppo post arty, nel senso DIY del termine: infatti le influenze musicali sono il noise rock alla fu Fort Thunder, l'horror punk surfistico e il beat brasiliano macumbato. Come se non bastasse, ci sono sgommate doom/sludge che li portano pericolosamente vicini al metallo psichedelico, cosa che dal vivo è piu' evidente anche nel loro trucco che cita i Kiss come il black metal. In alcuni casi troviamo anche roba alla Beastie Boys se non si lavassero i piedi. Una voce sgraziata che urla parole incomprensibili fa da collante brano per brano. Una cassetta su cui farsi delle domande insomma, che potrebbe stare bene su In The Red come in un' autoradio presa a cazzotti.

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PARAPHERNAPARACULIA

Ascolta: Jun+Gle

RM FRANCIS – Microtopies – DRAFT Records
Un sacco di musica di vario genere si presta ad essere descritta come “un viaggio”. L'idea, prevalentemente, dovrebbe essere la capacità della musica di trasportare la coscienza dell'ascoltatore verso territori nuovi e affascinanti. Ecco, la musica di RM Francis funziona esattamente al contrario: il cervello del fruitore rimane dove sta, in compenso sarà una forma poco definibile di vita artificiale a farsi un bel viaggetto tra le vostre sinapsi, cercando chiaramente di prenderne il controllo. Sì, siete finiti in un film di Cronenberg (uno di quelli belli, non le ultime cagate) e questi tre quarti d'ora  di disumani droni computerizzati non ne sono la colonna sonora, ma uno dei personaggi principali. Seriamente, faccio fatica a immaginare che un essere organico possa essere responsabile di questi suoni… Il che non rende la tape l'uscita elettronica del millennio e nemmeno tra le cose più originali ascoltate negli ultimi anni, ma è di sicuro un'esperienza interessante. Per quanto perversa.

FRANCESCO BIRSA ALESSANDRI

ASCOLTA: Microtopies

EOLOMEA – Eolomea – Brave Mysteries
Mi piacerebbe tanto, una volta o l'altra, chiudere un episodio di questa rubrica senza infilarci dentro un'uscita della Brave Mysteries. Mi metto il cuore in pace pensando che questo accadrà solo quando l'etichetta di Madison, Wisconsin smetterà di far uscire musica di altissima qualità a circolo continuo. Considerato che non si danno per vinti neanche quando dalle loro parti ci sono millemila gradi sotto zero e ti si gelano le chiappe solo a pensare di uscire di casa, dubito che ce ne sia effettivamente la possibilità. Gli Eolomea sono un superduo formato da David Reed degli Envenomist e Andre Foisy dei Locrian che insieme hanno fatto un lavoro decisamente migliore delle ultime prove con i rispettivi gruppi. C'è una chitarra solitaria che tenta invano di raggiungere una voce disperata, ma sono entrambe perse in una fittissima nebbia di synth. Un power electronics "melodico", o forse black metal astratto, che da il meglio guardando al peggio. Merce fine e rarissima.

FRANCESCO BIRSA ALESSANDRI

ASCOLTA: Ordovician