Tutto è iniziato con due dita che esplorano in modo sensuale un'arancia rossa tagliata a metà. L'artista di Oakland Stephanie Sarley ha caricato il suo video succoso su un account instagram all'inizio del 2016, e quando internet ha perso la testa, con tutti che ne scrivevano da Playboy al The Guardian interrogandosi se un ditalino a un agrume fosse NSFW, il video ha generato più di 200K views e ha catapultato Sarley nel mondo dorato della fama.A photo posted by Stephanie Sarley (@stephanie_sarley) on
May 11, 2016 at 9:42am PDT
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Sarley non ha iniziato il progetto con l'intento di provocare sulla censura e sull'avversione del pubblico per l'espressione della sessualità femminile. Per lei il cibo è una rappresentazione della vita, perché ne dipende la nostra sopravvivenza. Esprimere le sue emozioni usando un materiale che simbolizza la vita e ha una forte associazione con i ritratti di donne nella storia dell'arte, sembra una scelta chiara. Mentre il progetto è, in parte, un omaggio alla bellezza grandiosa delle nature morte, Sarley sta anche esplorando i poteri oscuri del cibo, perché sta valutando le conseguenze della battaglia con l'anoressia che ha combattuto da adolescente. "Per tutta la vita ho avuto uno stretto rapporto con il cibo. Sono sopravvissuta a un disturbo alimentare quando avevo 13 anni. Non si è trattato di un periodo molto lungo, ma è stato davvero intenso per me non mangiare. Per questo, fare arte con il cibo è un modo per cerebrarlo," ha detto.A video posted by Stephanie Sarley (@stephanie_sarley) on
Oct 11, 2016 at 2:39pm PDT
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Anche se il progetto è iniziato come più di una esplorazione di texture e sensualità, il lavoro di Sarley è diventato in maniera spontanea un terreno di confronto con la censura e il maschilismo. "Il mio lavoro parla dal cuore delle persone emarginate, e delle donne. Voglio parlare a tutti. Per esperienza personale: l'oppressione è sempre stata una parte della mia vita," ha detto.Il suo progetto più recente — un film senza titolo esposto alla mostra We the People, una collettiva al WERKÄRTZ di Los Angeles — ha un tono decisamente più aggressivo, mentre il suo pezzo Fake President fa parte di una serie che riguarda direttamente il Presidente Trump e il suo team. "Non voglio fare solo arte pop, ma non ci posso fare niente. Come ho già detto, ne sono oppressa e ci tengo alle persone intorno a me," spiega.A photo posted by Stephanie Sarley (@stephanie_sarley) on
Sep 10, 2016 at 10:42am PDT
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Dec 19, 2016 at 1:59pm PST
Per comprare il libro o seguire l'artista, visitate il suo sito e seguitela Instagram.A photo posted by Stephanie Sarley (@stephanie_sarley) on
Aug 17, 2016 at 4:05pm PDT