FYI.

This story is over 5 years old.

Música

Il trionfo degli strilloni

Gli Iceage sono stati accusati di essere nazisti da un blogger qualsiasi, e la stampa musicale di mezzo mondo ci ha creduto subito. Ovviamente non ci hanno capito un cazzo.
Scansioni da Dogmeat, la fanzine degli Iceage

A Maggio, VICE ha conferito l'onorificenza di Album del Mese all'EP di debutto degli Iceage, New Brigade. Le altre riviste e siti internet a tematica musicale hanno immediatamente seguito l'esempio, comportandosi come se i quattro componenti di questa band danese fossero i più dolci principini del mirabolante Regno della Musica e chiunque fosse in possesso di gusti musicali dovesse inchinarsi di fronte alle loro perfette melodie.

Pubblicità

All'inizio, critici come il giornalista danese Martin Finnedal avevano attribuito il successo degli Iceage all'inesperienza della band. "Il loro fascino tutto particolare viene dal fatto che arrivano dal nulla e non hanno realmente idea di cosa stanno facendo," mi ha detto. "Gli Iceage sono famosi perche sono giovani e innocenti."

Il 25 giugno Magic Muscle Media, un blogger anonimo e di poco conto, ha postato un pamphlet intitolato "Chic Racism Elevates Hardcore Band Iceage to Hipster Fame" ( "Il razzismo chic eleva la band hardcore Iceage alla fama hipster"). Nonostante ammetta di aver scritto questo pezzo "senza analizzare i loro testi" e "senza un confronto diretto con i membri della band", il blogger ha pubblicato immagini da Dogmeat, una fanzine prodotta dal frontman degli Iceage, Elias Bender Rønnenfelt, accusando la band di idolatrare un immaginario reazionario e di utilizzare un'estetica fascista per promuovere un programma di odio.

Anziché essere inghiottito nella pila di merdate senza senso pubblicate continuamente online, le pubblicazioni mediatiche mainstream hanno abboccato a questa storiella. Alla fine dell'estate il Chicago Reader, NME ed altri suggerivano in coro che la stampa musicale era stata infinocchiata per aver promosso i nuovi Skrewdriver. Questa affermazione era vagamente basata sulla fanzine, sul logo runico degli Iceage e sulle loro polo Fred Perry.

In Danimarca, il Dr. Fabian Holt, un insigne etnomusicologo, ha accusato gli Iceage di fomentare tendenze fasciste, nonostante le ripetute smentite della band, ivi inclusi i riferimenti al batterista ebreo della band, Dan Kjaer Nielsen, "Il Nazismo si è avvicinato alla controcultura," ha detto Holt al Politiken, un autorevole quotidiano danese. "I metodi sono sempre più subdoli." Queste rivendicazioni si sono trasmesse da un blog di livello infimo a un quotidiano di tiratura nazionale, e il dibattito sulle tendenze politiche e ideologiche degli Iceage si preannunciava molto lungo, che a loro piacesse o no.

Pubblicità

Nel libro pubblicato nel 2007, Genre in Popular Music, Holt scrive: "Ho vissuto gran parte della mia vita in Danimarca, dove i bianchi sono raramente consapevoli della loro bianchezza perché costituiscono la grande maggioranza della popolazione. In quella parte del mondo molta gente si rende poco conto di questioni razziste." In Danimarca, un paese di 5,4 milioni di abitanti, più del 90 percento della popolazione è composta da autoctoni danesi. Questi dettagli demografici giocano un ruolo nient'affatto marginale nell'ostilità crescente verso il multiculturalismo che ha trovato il suo portavoce nel partito destrorso Danish People's Party (DPP).

Sedici anni fa, una tizia con un nome stridente da goblin, Pia Kjærsgaard, ha fondato il DPP, e da allora il partito ha aumentato la sua influenza drasticamente, appoggiando una politica di welfare per i danesi e frontiere chiuse per tutti gli altri. Il governo, sotto pressione di Kjærsgaard, ha rafforzato la politica nei confronti dell'immigrazione, ogni anno dal 2001. Ancora più preoccupante, nelle elezioni parlamentari del 2011 il DPP ha raccolto il 12,3 percento dei voti.

Fermamente nazionalista e anti-musulmana, la Kjærsgaard aspira implicitamente ad una Danimarca razzialmente pura. Nel 2000 ha detto che "Il Corano insegna ai musulmani che è accettabile per loro mentire e ingannare, truffare e frodare a loro piacimento".

Quando ho parlato con Martin Finnedal del Politiken per questo articolo, non aveva alcuna opinione circa la connessione tra questa frangia politica del suo Paese e il suo punk rock. Non aveva mai sentito parlare di Dogmeat, né aveva sentito parlare delle band che si esibiscono regolarmente con gli Iceage. "Se fossero fascisti", mi assicurò con la cadenza paterna di un burocrate del governo, "ci sarebbero un bel po' di giornalisti qui che lo evidenzierebbero subito e lo sbandiererebbero al resto del Paese".

Pubblicità

Trentasei ore dopo la nostra intervista, il Politiken ha pubblicato una serie di articoli allarmistici scritti da Finnedal sull'immaginario apparentemente inquietante degli Iceage. Non potevo credere che avesse ghermito la storia direttamente dalle mie mani, sensazionalizzandola a tal punto da renderla irriconoscibile. Prima di depositare il suo primo articolo sugli Iceage, mi ha mandato una mail dandomi un "vantaggio" di dodici ore per pubblicare un pezzo che era ancora lungi dall'essere completato, confessandomi, "Senza di te non avrei alcun articolo. Quindi spero vivamente che tu non pensi che te l'abbia rubato. "

Se Finnedal avesse voluto contestualizzare le cose, avrebbe parlato di band come Joy Division e New Order, che sono state attaccate dalla stampa più di 30 anni fa per il loro uso dell'immaginario fascista. Il nome dei Joy Division si riferisce alla schiavitù sessuale a cui le donne ebree erano costrette nei campi di concentramento; sempre i critici hanno accusato anche il loro gruppo successore, i New Order, di aver preso il nome dal Mein Kampf. Ho parlato con l'ex bassista di New Order e Joy Division Peter Hook e gli ho chiesto di queste accuse. "È stato molto facile per la stampa, ci siamo andati giù pesanti" ha detto Hook. "Eravamo giovani, ingenui, stupidi, insensibili, arroganti e abbiamo pensato che fosse 'cool' utilizzare immagini naziste. Abbiamo pensato 'Questa è ribellione punk! Fanculo il mondo!' E poi questo si è ritorto contro di noi, però. È stato stupido, ed è difficile viverci anche adesso. Ci accusano delle stesse identiche cose anche trent'anni dopo, quando abbiamo provato e riprovato che non abbiamo nulla a che fare coi nazisti."

Pubblicità

Byron Crawford è un blogger di St. Louis. Parla lentamente, con un piacevole accento del Missouri, come una comparsa dei primi film di Robert Altman. Era un blogger per la rivista XXL fino a marzo 2011, quando fu licenziato senza tanti complimenti. Ora fa lavoretti casuali e si guadagna il pane grazie alle entrate pubblicitarie del suo blog personale, "ByronCrawford.com: The Mindset of a Champion".

Nel mese di agosto, Crawford ha pubblicato un pezzo intitolato "Dey Racis: Pitchfork conferisce lo statuto di Miglior Nuova Musica ad un gruppo neo-nazista." Al telefono con me, era casualmente, allegramente ignaro di questo argomento. Non ha mai parlato con la band, non li ha visti dal vivo, non ha letto i loro testi né ascoltato la loro musica. Ma lui è convinto che siano nazisti. "Se vai in giro a parlare come un pompiere", mi disse, "la gente va a pensare che sei un pompiere." Ho suggerito che ci potrebbe essere qualche sfumatura in più in questo caso. Crawford non è d'accordo: "Qui a St. Louis, se vai in giro a parlare come un nazista, sei un nazista".

La maggior parte di coloro che denunciano gli Iceage, credono, come Crawford, che solo i fascisti possano utilizzare l'iconografia fascista. Se è così, tutti noi possiamo denunciare unilateralmente i Joy Division, Serge Gainsbourg, i Led Zeppelin, i Throbbing Gristle, i White Stripes, i Sex Pistols, e David Bowie. Tutti loro hanno flirtato con l'estetica di base del fascismo.

Pubblicità

Perché? Per il fatto che l'iconografia fascista è, di per sé, elegante ed efficace. "Ammettiamolo," ha detto Hook, "i nazisti avevano grandi designer ed esperti di propaganda, ed erano veramente bravi a manipolare le immagini forti. Suppongo che avessero bisogno di questo apparato dal momento che stavano cercando di conquistare il mondo."

Gli Iceage non si sarebbero mai sognati di avere un pubblico d'oltreoceano. Originariamente avevano stampato solo 500 copie di New Brigade. La scena punk di Copenhagen, che comprende gruppi come Sexdrome, Pagan Youth e Girlseeker, è una comunità piccola e isolata. I gruppi che nascono lì hanno generalmente vita breve e non molto successo. Quindi, se conosci gli Iceage e non sei danese, probabilmente è a causa di Ric Leichtung.

Leichtung è un senior editor di Altered Zones, un aggregatore musicale web dedicato alla "esplosione di musica fai-da-te su piccola scala". Nell'inverno del 2009, stava lavorando con il promoter di New York Todd P al MtyMx, un festival di tre giorni a Monterrey, in Messico, che ha avuto luogo nel marzo del 2010. (L'evento è stato un fallimento finanziario, molti degli headliner hanno dato forfait, spaventati dai dirottamenti di autobus sulla Mexican Federal Highway 85.)

Mentre programmavano il festival, Leichtung e Todd hanno ricevuto un'e-mail da un indirizzo sconosciuto danese contenente quello che presto avrebbero scoperto essere le canzoni degli Iceage. "Loro non avevano un MySpace, non avevano nulla" ha detto Leichtung. "Ma sono caduto giù dalla sedia grazie alla demo che mi avevano inviato. Da quel momento in poi hanno iniziato a guadagnarsi piccoli spazi sulla stampa, per lo più riguardanti la loro età. Il che è sempre stato il loro principale punto di forza: sono così giovani. "

Pubblicità

Lo scorso gennaio, New Brigade è uscito simultaneamente per Escho Records e Tambourhinoceros, due signore etichette danesi. Nelle settimane precedenti alla pubblicazione dell'album negli Stati Uniti a metà marzo, Leichtung ha spinto il disco su Altered Zones. Stereogum ha fatto lo stesso. La voce è arrivata fino alle case discografiche Dais e What's Your Rupture? Il disco ha preso piede e la band improvvisamente aveva un apparato stampa che ha causato una reazione a catena di recensioni positive. Nel mese di giugno, Leichtung è andato a Copenhagen per assistere a "Danish Punk Fuck You", una vetrina curata dagli Iceage al Distortion Festival.

Il 25 giugno ho incontrato Leichtung al 285 Kent, un posto a Brooklyn che è un magazzino semilegale. Quella sera gli Iceage avrebbero fatto uno dei primi concerti del loro tour inaugurale negli Stati Uniti. La folla, accalcata e bagnata di sudore, si è quasi cagata addosso per l'eccitazione.

Ho chiesto a Leichtung del suo viaggio a Copenhagen, come era andato il festival e come si sentiva riguardo al successo attuale degli Iceage, per il quale era stato in gran parte responsabile. "Non lo so, ragazzo", ha detto. "È un po' oscuro".

Secondo Leichtung, lo show a Copenhagen ha avuto una decisa maggioranza di audience bianca, fatto che lui ha documentato in un reportage per Altered Zones. Gli Iceage avevano selezionato per l'occasione band particolarmente aggressive, tra cui il gruppo White Nigger, che spesso collabora con loro, che si esibisce con la faccia dipinta di nero e strangola i membri della folla. Mi ha detto che i membri di quell'audience di soli bianchi tra un brano e l'altro urlavano Sieg Heil per dimostrare il loro apprezzamento.

Kevin Pederson, il boss di What's Your Rupture?, nega queste affermazioni. "Prima di tutto, il ragazzino che urlava Sieg Heil era lì per i Sexdrome, non per gli Iceage," mi ha detto. "In secondo luogo, era un piantagrane che stava solo facendo il coglione. Ma era stato l'articolo di Leichtung a confonderlo con gli Iceage e a iniziare tutta questa storia. Così ora è uscito un articolo sul nazismo e il fascismo chic. La gente sta cercando di rovinare questa cosa meravigliosa che è stata fatta da diciottenni. È un disco molto romantico che utilizza immagini sorprendenti. Credo abbia toccato le corde di un sacco di persone, e che tante altre stiano ancora cercando di capirlo."

Poco prima di dare alle stampe questo numero sono finalmente entrato in contatto con il frontman degli Iceage Elias Bender Rønnenfelt, notoriamente riservatissimo nei confronti delle interviste. Erano passati pochi giorni dalla pubblicazione degli articoli di Finnedal, e ora era ancora più restio a parlare con i giornalisti. "Non mi piace la maggior parte dei media musicali", mi ha detto Elias. "sono pigri, vuoti e sensazionalisti. Se si aspettano qualcosa da noi, che noi però non siamo, non è un problema nostro".

"Quando ci sono arrivate le prime accuse di simpatie nazi, noi non le abbiamo prese molto sul serio", ha continuato Elias. "La questione era molto vaga. Ora uno dei più grandi giornali danesi ha pubblicato diverse storie su questo argomento. Non so nemmeno se dovremmo sentirci insultati o se sia semplicemente troppo assurdo… Il punto è che non abbiamo realmente utilizzato l'immaginario nazista, mai." Ho chiesto a Elias cosa stava succedendo su Dogmeat: le croci di ferro, le figure incappucciate, il serramanico che punta al collo dei musulmani. "Questo è un collage di diverse cose che ho visto al telegiornale, non un disegno sobillatorio di una rivolta razzista."

Io, per esempio, gli credo, e apprezzo quello che fa. Se le immagini di Dogmeat vi turbano, allora siete turbati dalla realtà. Questa non è necessariamente una cosa negativa. La realtà può essere avvilente. Ma se siete veramente offesi, significa che vivete nel vostro mondo fatato dove il razzismo, la violenza e l'odio non devono essere analizzati e commentati. E questo è davvero terribilmente triste.