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La droga può essere divertente

Non un'apologia, ma storie di vita vissuta.

Tempo fa ci eravamo dilettati nel raccontarvi storie su quanto la droga non sia divertente. E avevamo ragione—non sempre va come ti aspetti, soprattutto se finisci col cagarti addosso o rubare un taxi. Al tempo stesso, però, nessuno avrebbe il coraggio di negare l'opposto: la droga è divertente, ed è per questo che ne facciamo uso. Ecco qualche storia che ce lo ricorda.

Illustrazioni di Sam Taylor

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UN BAGNO DI ECSTASY

Quando ero giovane mi piaceva un sacco l’ecstasy. Non so per quale ragione—forse perché era più economica, duratura e più divertente dell’alcol, o forse solo perché non ho mai capito tutta quell'altra roba che la gente si prendeva all’epoca, che inevitabilmente portava la serata verso conversazioni tese e noiose o verso nessuna conversazione.

Un venerdì sera verso la fine del mese, io e i miei amici eravamo senza soldi, ma avevamo un po’ di pillole rimaste dal grosso acquisto  della settimana prima. Ovviamente ce ne siamo presi tutti un paio, pronti a cavalcare la familiare onda verso lo smascellare e il balbettare senza senso. Ma l'idea dell'ennesima serata passata facendoci massaggi l’un l’altro e sobbalzando intorno a un discman collegato alle casse di un computer era sempre meno allettante.

All'epoca uno dei miei amici lavorava alla piscina pubblica e aveva una chiave che il responsabile gli aveva dato per chiudere tutto a fine turno. Dopo una breve opera di persuasione, ha accettato di portarci là e di lasciarci entrare per un’ora per fare qualche tuffo. Ovviamente quell’ora è diventata sei ore con annesso utilizzo di tutti i giochi, i materassini e i galleggianti disponibili nei ripostigli. Le pillole ti trasformano in un bambino—iperattività, brevi intervalli di attenzione, mancanza di consapevolezza di sé, perdita del controllo, ecc.—ma è divertente vedere quanto in fretta puoi regredire di fronte a uno stupido trampolino e dei salvagenti.

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Prima di renderci conto del tempo trascorso, uno dei miei amici è scoppiato in una risata isterica e ha indicato la finestra sul davanti, dove si trovava un gruppo di persone anziane con gli asciugamani stretti in mano e i nasi premuti contro il vetro. Il mio amico che lavorava alla piscina ha iniziato a gridarci di sparire, forse nel vago tentativo di convincere le persone fuori di avere completamente immaginato quello che avevano appena visto.

Ha perso il lavoro circa un’ora più tardi e ha faticato poco meno di un anno per trovarne un altro, ma almeno aveva la consapevolezza di averci regalato la migliore esperienza sotto l’effetto di droghe della nostra vita a fargli compagnia durante quegli 11 mesi di miserabile povertà.

ANGELI CUSTODI

Ho fatto coming out quando avevo 17 anni. Credo che la persona più sconvolta della stanza fossi io, che fissavo incredulo le facce per niente sorprese dei miei familiari. Immagino sia stato quello che mi ha immediatamente fatto passare all’altra sponda, abbandonando qualsiasi pretesa di eterosessualità alla quale mi ero attaccato negli anni. Un paio di settimane dopo ho provato per la prima volta  della cocaina, quando uno dei miei amici di lunga data ha proposto di andare tutti all’Heaven. Solo che era ketamina, non cocaina, e ne ho tirata una striscia enorme perché ero estremamente desideroso di impressionare la compagnia.

Potrebbe sembrare terribile, lo so, ma cosa posso dire: è venuto fuori che quella con la ketamina è l'unica relazione etero che mi concederò mai nella vita. (Una pessima battuta che tiro fuori ogni volta che ne ho l’opportunità.) Ho passato tutta la serata a scoprire com’è non dover fingere di essere qualcun altro—cosa che sono abbastanza sicuro non avesse nulla a che fare con la ketamina, ma all’epoca sembrava la chiave per il mio vero io. Riflettendoci, è la cosa più patetica che abbia mai pensato.

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Quando si sono accese le luci del locale ero ancora disposto a continuare e ho seguito una folla attraverso Trafalgar Square, fino a Soho e sul tetto di qualcuno. Non ho idea di che ora fosse quando ho perso i sensi, ma quando mi sono svegliato ero sdraiato vicino all’uomo con cui sto da cinque anni. Quindi, per quanto possa essere un po’ più sdolcinata delle vostre storie, posso dire con sicurezza che la serata migliore della mia vita la devo a una finta striscia di cocaina diventata il mio angelo custode.

ANIMAL TRIPPING

Ho frequentato l'università in una città di provincia, dove non c'era niente da fare se non gironzolare o andare al bowling (ma solo se era il turno del ragazzo che aveva una cotta per me, cosa che ci avrebbe garantito un po' di giri gratis). Al secondo anno questo tizio ha iniziato a presentarsi fuori dalla facoltà a bordo della sua Peugeot, con le casse che pompavano euro trance e la faccia di chi vuole fare colpo sulle ragazze—le stesse che, probabilmente, avrebbero fatto di tutto pur di ignorarlo.

Un giorno stavo fumando una sigaretta quando è sbucato e ha iniziato a chiacchierare. Ricordo che aveva accennato a un rave, e subito dopo era passato a disquisire di acidi. Improvvisamente la sua compagnia mi è sembrata molto più interessante. Gli ho pregato di darmi un po' di roba gratis, con la promessa di ricontattarlo e comprarne una buona quantità in caso fossi rimasta soddisfatta.

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La notizia ha subito reso entusiasti i miei amici, sebbene nessuno di loro avesse mai preso un acido. Uno di loro si è addirittura offerto di rimanere sobrio e vigilare su tutti gli altri. Immagino fosse perché se la stava facendo sotto e che la sua offerta fosse dovuta più a quello che non all'improvviso senso di responsabilità, tant'è.

Arrivati al parco ognuno prese la sua parte, per poi accomodarsi sulle panchine e aspettare che succedesse qualcosa. Non appena la sostanza iniziò a fare i suoi effetti pensai che il modo migliore per sfruttare l'esperienza sarebbe stato scambiare due parole con gli sconosciuti. Purtroppo, come dicevo, quella in cui ci trovavamo era una stupida città piena di desolazione, e dopo le 9 di sera le uniche persone ancora in giro erano pendolari diretti a casa e senzatetto coi giornali al posto delle scarpe. Fortunatamente in zona c'era anche un piccolo recinto con degli animali, protetto da una misera cancellata.

Lo scavalcammo e trascorremmo le due ore successive a rincorrere maialini e agnelli, interrogandoci sull'aspetto delle capre e scatenando un dibattito sugli scherzi dell'evoluzione. Uno dei miei amici riuscì addirittura a farsi aggredire da una capra, ma probabilmente era troppo fatto per accorgersene. Inutile dirlo: nessun rave, discoteca o concerto avrebbe potuto battere quella serata.

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AMORE BASICO

Si dice che drogandosi si vada sempre alla ricerca della botta della prima volta, ma in effetti la seconda volta che ho fumato crack è stata addirittura migliore. Ero un’estate in cui tutti i miei amici si erano concessi una vacanza prima di iniziare l’università. A rendere la situazione ancora più entusiasmante c’era il fatto che la mia ragazza mi aveva appena mollato, lasciandomi a passare la maggior parte delle giornate ad annoiarmi con i videogiochi e a discutere con mia madre.

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Dopo un mese in quello stato ho deciso che dovevo scovare una qualche forma di interazione sociale. Non ero mai uscito da solo, quindi, per superare l’evidente divario tra il non parlare con nessuno per un mese e il passare un’intera serata cercando di fare amicizia con completi sconosciuti, ho pensato di prendere una pillola che mi tirasse su e rendesse il mio umore leggermente più loquace.

La cosa grandiosa dell’ecstasy è che funziona sempre, perché facendo la fila per entrare in un locale ho subito incontrato un gruppo di ragazzi venuti da fuori città per il fine settimana. Una di loro, Holly, mi ha subito colpito. Aveva il fisico della ragazza immaginaria a cui penso quando mi masturbo e un viso che da allora è diventato il mio nuovo standard di bellezza per il sesso opposto. Siamo rimasti con i suoi amici fino alle cinque del mattino circa, o qualunque ora sia quando gli uccelli iniziano il loro odioso coro, poi abbiamo deciso di sparire insieme per andare in spiaggia.

Ora, avevo fumato del crack una volta prima di allora e non mi era piaciuto granché. Mi aveva fatto immediatamente sentire sporco e agitato, e l’ho accantonato tra i “mai più”. Ovviamente, non appena Holly mi ha detto che ne aveva sono diventato il principale aficionado del crack. Ci siamo seduti su una delle vecchie barche a remi che avevano tirato in secca, abbiamo diviso la pipa ed è stato magico. Poi ho fatto il miglior sesso della mia vita e ho avuto tremiti fino all’alba. Quando mi sono svegliato, circondato da pensionati e bambini, Holly se ne era andata. Non le avevo chiesto né il numero né il cognome e non l’ho più vista. Quindi Holly, se stai leggendo, lascia un commento e ci incontreremo di nuovo per la più romantica serata a base di crack che tu possa immaginare.

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CARNEVALE CANADESE

Ho fatto l'università in Canada e appena iscrittomi avevo avuto la fortuna di trovare una stanza in un appartamento proprio di fianco al campus. La nostra casa divenne di fatto il luogo per fare festa quando non c’era nulla in giro.

Una sera, io e i miei coinquilini stavamo tirando di coca quando abbiamo notato una folla di persone che rientrava da una partita di hockey della scuola. Sono quasi certo che fosse la cocaina a guidarci, perché abbiamo pensato che la cosa più ragionevole da fare fosse iniziare a pompare la musica fuori dalle finestra e invitare tutti a unirsi a noi.

Nel giro di qualche minuto, quello che sembrava metà campus era stipato nel nostro salotto. Probabilmente il fatto che qualcuno sia venuto con uno stereo collegato alla macchina ha aiutato, ma siamo convinti che siano stati i nostri gesti con le braccia e i richiami delle nostre suadenti voci ad attirare tutti. Dopo circa un’ora si sparavano fuochi d’artificio dal giardino, la gente stendeva strisce su pezzi di specchi rotti, bong e birra passavano dal soppalco al salotto e pare che ci fosse un procione che terrorizzava tutti in cucina.

Vorrei averlo filmato, perché sarebbe stato molto meglio di qualunque stupido film hollywoodiano sulle feste al college con attori abbastanza vecchi da ricevere gli sconti per i mezzi pubblici. Ma la memoria è sufficiente per ricordarmi che è stata la migliore festa a cui abbia mai partecipato.

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