FYI.

This story is over 5 years old.

Tecnologia

Ho sviaggiato per il Sistema Solare con Google Maps

Sono stata su Marte, Venere, Plutone e svariate lune di Saturno e Giove, senza assumere droghe.
Giulia Trincardi
Milan, IT
Screeshot via: Google Maps Space

Google Maps — il sito che ti spiega come tornare a casa (ma anche come farti stalking da solo), che ti ha permesso per un po' di giocare a Pac Man e che aggrega un numero impressionante di misteriose foto di cani malinconici — ha appena pubblicato un aggiornamento che ti permette di contemplare dallo spazio non solo il pianeta Terra, ma anche diversi altri corpi celesti del Sistema Solare come Marte, Venere, Plutone e svariate lune di Saturno e Giove.

Pubblicità

La luna di Giove Europa. Screenshot via: Google Maps Space

L'aggiornamento — si legge sul post apparso sul blog di Google questa settimana — è nato grazie a una collaborazione con l'artista astronomico Björn Jónsson, NASA ed ESA: Jónsson ha infatti ricostruito i pianeti e le lune sulla base delle immagini fornite dalle agenzie spaziali, molte delle quali arrivate dalla stessa sonda Cassini che di recente si è "suicidata" su Saturno, dopo 20 anni di onorata missione.

A giugno scorso, Google aveva lanciato un'altra novità simile per Street View, che permetteva agli utenti di ficcanasare nella base spaziale ISS, grazie alle immagini catturare a gravità zero dall'astronauta e ingegnere di volo dell'ESA Thomas Pesquet, durante il suo più recente periodo in orbita.

La Stazione Spaziale Internazionale, vista su Google Street View. Immagine via: Google

Non ci sono ancora tutti i pianeti — i giganti gassosi come Giove e Saturno stesso, per esempio, mancano all'appello per ora — ma vedere in tre dimensioni orbi celesti come Enceladus (la luna di Saturno su cui Cassini ha scoperto l'acqua), Mimas (un'altra luna di Saturno che ricorda in modo impressionante la Morte Nera di Guerre Stellari) e Io (la luna di Giove che sembra un colorito insieme di muffe), è già un'esperienza emozionante.

La luna di Saturno Enceladus. Immagine via: Google Maps Space

Ognuno dei pianeti e satelliti mette inoltre in bella mostra i punti di maggiore interesse geomorfologico con una descrizione interattiva scritta per ogni cratere, valle, e cresta montuosa catalogata dagli scienziati (e dalle sonde) nel corso degli anni. Alcuni dei nomi (diciamo pure molti) attribuiti a queste formazioni geologiche denotano una certa fantasia e cultura di ampio respiro da parte degli astronomi. Il mio preferito finora in questo senso è il satellite di Saturno Titano, che ha una planitia (termine tecnico astronomico per dire "pianura") battezzata in onore di un pianeta del film cult Dune.

Pubblicità

La planitia di Rossak, su Titano. Immagine via: Google Maps Space

Il livello di dettaglio raggiungibile zoomando sui pianeti non è — ovviamente — quello permesso da Maps sulla Terra. Ugualmente, soprattutto nel caso di Plutone, il più lontano pianeta (nano) del nostro sistema, le ricostruzioni sono impressionanti.

Dettaglio della superficie di Plutone. Immagine via: Google Street View

Non posso che consigliare il viaggio a tutti.