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Ateísmo

Lo 0,0 per cento dei giovani islandesi crede che il mondo sia stato creato da Dio

Una ricerca sembra confermare un trend religioso già evidenziato in passato: nel 2013 un sondaggio di Gallup International ha piazzato l’Islanda tra le dieci nazioni al mondo in cui il numero di atei è più elevato.
Foto via Flickr

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In Islanda nessun giovane crede che il mondo sia stato creato da Dio. È questo il risultato di un sondaggio promosso da Siðmennt, un'associazione atea islandese, con lo scopo di fornire uno spaccato sulle credenze religiose degli abitanti dell'isola vulcanica.

Secondo il 93,9 per cento degli intervistati con un'età inferiore ai 25 anni il mondo avrebbe avuto inizio con il Big Bang. Questo modello di creazione, universalmente accettato dalla comunità scientifica, si fonda sull'idea che l'Universo avrebbe cominciato ad espandersi in seguito a una gigantesca esplosione primordiale avvenuta circa 15 miliardi di anni fa.

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Il libro della Genesi contenuto all'interno della Bibbia propone però una versione alternativa, secondo cui Dio avrebbe creato tutti gli esseri animati e inanimati nell'arco di sei giorni — per poi riposarsi, durante il settimo giorno.

Questa versione sembra non aver fatto grande presa sui giovani islandesi. Nel sondaggio, lo 0,0 per cento degli intervistati ha infatti risposto che la formazione del mondo è avvenuta grazie al Signore. Il 6,1 per cento non ha nessun opinione sulla creazione o pensa che si sia verificata in un non meglio specificato "altro modo."

Il sondaggio mostra anche un deciso scontro generazionale sul terreno della religione. Il 24,5 per cento degli over 55 ha infatti attribuito la nascita dell'Universo all'opera di Dio, mentre il 46,1 per cento ha detto di credere nella teoria scientifica.

Questa ricerca sembra confermare un trend religioso già evidenziato in passato. Nel 2013 un sondaggio dell'agenzia Gallup International ha piazzato l'Islanda al nono posto mondiale per numero di cittadini che si dichiarano atei, ovvero il 10 per cento.

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Foto in apertura di Tiberio Frascari rilasciata su Flickr in Creative Commons.