Terraserver era il Google Earth degli anni Novanta
Uno screenshot di Terraserver, era il 1999. Immagine: Tom Barclay

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Tecnologia

Terraserver era il Google Earth degli anni Novanta

Un vecchio progetto di Microsoft che ha rivoluzionato il modo di pensare alle mappe e a internet.

La Terra entra tutta dentro un un grosso computer Compaq da 13 metri per 7, stipato in un edificio nelle periferie di Seattle. Ogni lunedì mattina, quando tutta la East Coast si svegliava, il computer prendeva vita, ruggendo. "La temperatura nella stanza saliva di 5 o 6 gradi e cominciava a sentirsi un gran fracasso," ricorda Tom Barclay, l'uomo incaricato da Microsoft di inserire tutta la Terra dentro un database. "Rimanevi meravigliato."

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Terraserver sarebbe potuto, anzi, dovuto essere il prodotto che avrebbe assicurato a Microsoft la supremazia sul mercato di internet anche nel ventunesimo secolo. È stata la prima mappa satellitare del mondo interattiva disponibile pubblicamente. Il primo database da un terabyte del mondo. Per la precisione, è stato il più grande database del mondo per diversi anni, e quel Compaq è stato—fisicamente parlando—il più grande computer del mondo per altrettanto tempo. Terraserver era un antenato di Google Earth funzionale e tutto sommato popolare, lanciato e messo in funzione ben prima che Google potesse concepire la stessa idea. Ti permetteva di vedere casa tua, dallo spazio.

Allora perché non usiamo Terraserver sui nostri smartphone, ora?

Probabilmente per la stessa ragione per cui Microsoft non ha combattuto in maniera particolarmente tenace quando Google l'ha rapidamente surclassata in tutti i servizi consumer: motore di ricerca, email e browser. A Microsoft, l'azienda, non importava troppo di chi stesse usando Terraserver, e nemmeno dei dati che poteva raccogliere dagli utenti che lo stavano usando.

"L'abbiamo fatto per mostrare le potenzialità del nostro software, ma all'azienda non importava della informazioni," mi ha detto Barclay. "Google si occupava di informazioni, e per questo ne comprendeva il valore."

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Un prototipo interno di Terraserver. La versione finale era decisamente più complessa. Immagine: Tom Barclay

Sin dall'inizio, il piano era quello di creare un database. A Microsoft non importava granché di quali informazioni contenesse, doveva solo essere grande. Il più grande del mondo, qualcosa che provasse le potenzialità dei prodotti SQL di Microsoft.

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"Ci era stato chiesto di lavorare a un database molto grande, per testare questa nuova generazione di prodotti," mi ha spiegato Barclay. "Abbiamo scoperto che trovare un terabyte di dati interessanti e che non fossero coperti da alcun tipo di copyright, di modo che potessimo distribuirli, era piuttosto difficile."

Secondo un articolo di USA Today del 22 giugno 1998, il progetto iniziale di Terraserver prevedeva la registrazione di ogni singola transazione nella storia del New York Stock Exchange, di modo da indicizzarle. Ma si trattava solo di mezzo terabyte di dati, Microsoft aveva bisogno di qualcosa di più grande.

Nel 1997, la United States Geological Survey era impegnata a caricare su internet immagini e foto satellitari in scala di grigi dai suoi archivi.

Hedy Rossmeisl dell'USGS incontrò il noto informatico Microsoft Jim Gray, e cominciarono a ragionare assieme. Non sarebbe stato interessante e forse anche utile, se qualcuno avesse indicizzato tutte quelle immagini su internet?

Terraserver il giorno del suo lancio. Immagine: Tom Barclay

Il tempismo è stato pressoché perfetto. La Guerra Fredda era finita, di conseguenza le immagini scattate dai dipartimenti di spionaggio non erano più segrete, nessuno aveva paura del terrorismo nel mondo prima dell'11 settembre e internet stava appena cominciando a diffondersi.

"Avevamo immagini digitalizzate da quasi mezzo paese e avevamo gli strumenti per diffonderle, ma non in maniera veloce e accessibile," mi ha detto Rossmeisl. "Pensavo che fosse importante mettere i dati su internet, e volevo fare in modo che succedesse."

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Le immagini, assieme ad alcune foto militari russe recentemente desecretate, ammontavano a circa 2.3 terabytes. Ecco l'idea per Terraserver.

Gray mise Barclay, che Rossmeisl chiamava "il cervello del progetto", a capo, mentre lui programmava. Era l'uomo del database—Terraserver era il primo sito web mai creato da lui, ed era il suo primo progetto che aveva qualcosa a che fare con la cartografia, faccenda che si è rivelata essere piuttosto complicata da gestire. Barclay finì per scontrarsi con un vecchio problema della cartografia.

"Sembra che mettere la Terra, tonda, su uno schermo, piatto, sia una bella spina nel fianco," ha detto Barclay.

Ha deciso quindi che usare Mercator, lo standard nella proiezione delle mappe che potete vedere qui sopra, non avrebbe funzionato, visto che distorce i lotti di terra andando a nord o sud nella proiezione. Dopo aver provato qualche opzione, Barclay ha pensato di creare un mosaico di immagini che si generasse automaticamente in base a dove l'utente clicca sulla mappa. In pratica, le immagini dell'USGS venivano tagliuzzate e ricostruite in base alle necessità dell'utente, di modo da non perdere le proporzioni.

"Inizialmente non l'avevamo implementato. Nella prima demo che abbiamo realizzato, la casa di Bill Gates veniva tagliata a metà, non proprio il massimo," ha detto. "Abbiamo trovato la soluzione in una visualizzazione progressiva, che permetteva alle persone di trascinare e centrare lo schermo dove volevano, e abbiamo implementato anche lo zoom."

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Queste innovazioni sono state rivoluzionarie, la strategia "a mosaico" è ora "alla base di Google Earth e Google maps," ha detto Barclay.

"Non voglio darmi troppe arie, ma è incredibile come le tecnologie attuali siano simili a ciò che abbiamo fatto nel 1998," ha aggiunto. Dopo aver risolto questo problema, Terraserver era pronto, ed ecco cominciare la parte divertente.

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Avevo 10 anni quando Terraserver è stato lanciato,e non mi ricordo se l'ho mai usato. Sfortunatamente non c'è modo di usarlo oggi. Terraserver è andato offline nel 2007, e Barclay ha cominciato a lavorare a Bing Maps. Microsoft riaccendeva periodicamente i server di Terraserver anche dopo il 2007, ma oggi è offline per sempre. Barclay ha tentato di ridargli vita su un server separato proprio per questo articolo, ma ha detto che il processo richiedeva troppo tempo.

Quindi, anche se non me ne ricordo, sembra che Terraserver abbia riscosso un discreto successo, quando è stato lanciato. In aggiunta all'articolo su USA Today, Terraserver è stato citato anche su articoli del New York Times e di Newsweek, che il quale si preocoupava delle invitabili magagne con la privacy personale (titolo: "Surveillance in the sky")

Microsoft ha anche tenuto un evento di lancio a New York, a cui ha presenziato anche Bill Gates. Il primo giorno, il sito è stato visto da 8 milioni di persone, "e molti altri milioni sono stati rimbalzati." Alla fine della settimana, Terraserver sfiorava le 30 milioni di visite al giorno. Infine, il sito si è stablizzato su circa 7 milioni di visite al giorno. Decisamente meglio di quanto sperato da Microsoft.

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E ciò ci porta all'altra faccia della medaglia di Terraserver, i problemi con Microsoft. Il vero motivo per cui sto scrivendo questo articolo. Leggendo il white paper, è incredibile scoprire quante informazioni sul comportamento degli utenti su internet Microsoft potesse recuperare da questo progetto, ed è ancora più incredibile scoprire quanto abbia sottovalutato la cosa.

Microsoft ha imparato, forse ancora prima di Google, che la maggior parte delle ricerche riguardavano le immediate vicinanze degli utenti. Se Terraserver non aveva immagini delle città natale degli utenti, era un problema.

Immagine: Microsoft

"Durante il primo anno ho ricevuto oltre 20.000 mail, e la maggior parte consisteva in 'amo Terraserver, ho visto casa mia' o 'odio Terraserver, non ho visto casa mia.' Abbiamo imparato che l'85 percento delle richieste riguardavano le immediate vicinanze geografiche degli utenti. Volevano scoprire cosa li circondava.

L'intero articolo del New York Times si concentra sull'utilità di Terraserver come database, ma ne ignora le possibilità come mezzo per l'apprendimento delle abitudini degli utenti.

"Il progetto non è nato solo per stupire, al contrario, è indicativo degli sforzi di Microsoft di penetrare il business dei database, facendosi pubblicità per mezzo di un'operazione in grado di catturare l'immaginazione del pubblico", scriveva il Timeswrote. "La strategia di Microsoft è quella di utilizzare Terraserver per dimostrare che il suo software e il suo sistema operativo sono ideali anche per gestire enormi quantità di dati."

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Immagine: Microsoft

C'era dell'altro, però. Microsoft riuscì comunque a raccogliere diverse informazioni sul traffico, "Internet è più attivo il lunedì e il martedì" e registrava un "calo costante [di volume] dal mercoledì al venerdì." Il sabato e la domenica il traffico era la metà del lunedì. Per questo il Compaq gigante che raccoglieva le immagini andava online ogni lunedì mattina, al risveglio della East Coast.

"La temperatura nella stanza che conteneva il computer saliva anche di 5 o 6 gradi e intorno alle 09:30 della costa orientale, i macchinari cominciavano a fare davvero tanto rumore", ricorda Barclay. "Alle otto di sera, ora del Pacifico, non rilevavamo alcun traffico e tutto tornava tranquillo, questo perché non avevamo immagini dell'Oceano Pacifico."

Nessuna di queste informazioni venne utilizzata da Microsoft, se non per determinare quando effettuare attività di manutenzione e assistenza sui propri server. Le unica entrate che l'azienda ricavò direttamente grazie a Terraserver provenivano dalla vendita di alcune delle immagini satellitari, che potevano essere acquistate e recapitate direttamente a casa per soli 9 dollari e 95 centesimi.

"Questa tecnologia prese piede all'interno della comunità scientifica, ma nessuno in Microsoft era disposto ad investirci per crearne un business su larga scala," ha spiegato Barclay. "Credo proprio che qualcuno là dentro se ne sia pentito amaramente."

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È facile guardare a Terraserver come a un'occasione mancata per Microsoft di dominare la nuova era del computing ed è difficile capire perché l'azienda non abbia deciso di dedicargli maggiori risorse. L'attuale portavoce di Microsoft si è rifiutato di farsi intervistare per questo articolo e Jim Gray, boss di Barclay, è stato dato per disperso in mare nel 2007.

La risposta alla questione potrebbe essere semplice come suggerì a suo tempo Barclay: Microsoft non lavorava con le informazioni e se avesse deciso di farlo, i media avrebbero storto il naso. Oltre all'articolo di Newsweek, nel 2000 il Chicago Sun Times pubblicò un approfondimento che discuteva le motivazioni reali dietro al creazione di Terraserver.

"Certe persone sono molto paranoiche riguardo a Microsoft," scrisse Andy Ihnatko nell'articolo a cui ho avuto accesso tramite LexisNexis. "Come reagirebbero alla scoperta di un web server della compagnia che include anche foto dall'alto della loro casa talmente dettagliate da includere persino la piscina per bambini che hanno in cortile?"

Altre compagnie non furono schizzinose come Microsoft. L'esempio più notevole fu rappresentato da Keyhole che lanciò "Earth Viewer" nel 2003 sfruttando anche la tecnologia di Terraserver. L'azienda vendeva la licenza per il software di Earth Viewer a più di 600 dollari all'anno alle imprese e una versione semplificata agli utenti comuni per 79 dollari all'anno. Google acquistò Keyhole nel 2004 cambiando il nome del servizio da Earth Viewer in Google Earth nel 2005 e… be'… il resto della storia lo conosciamo proprio tutti.