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Tecnologia

L'acceleratore del CERN ha superato il suo stesso record

I prossimi anni saranno di certo uno spasso per la fisica estrema.
​Immagine: CERN

Il 5 aprile, dopo due anni di revisioni e aggiornamenti, il Large Hadron Collider è tornato ufficialmente al lavoro: due raggi di protoni diretti in direzioni opposte intorno a un anello di 27 km con un'iniziale "iniezione di energia" pari a 450 GeV, circa tre volte quella della scoperta del bosone di Higgs nel 2013. Questo livello di energia iniziale si è mantenuto per diversi giorni quando gli ingegneri hanno testato l'acceleratore e verificato le decine di migliaia di nuove connessioni elettriche consolidate, i nuovi sistemi di protezione magnetica, e hanno migliorato e rafforzato la criogenica, il vuoto, e i sistemi elettronici. Il 9 aprile, gli ingegneri dell'LHC sono riusciti a raggiungere un'energia vicina ai 6.5 TeV (6500 GeV).

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Questo è stato il record, il più alto livello di energia mai registrato di un acceleratore di particelle. Gli operatori sono riusciti a reggerlo per 30 minuti prima di "scaricare" i raggi in un grosso blocco di grafite. Al momento, l'obiettivo è mantenere i due raggi sicuri e stabili per molte ore alla volta, raggiungendo eventualmente le energie di collisione di 13 TeV. Le prossime settimane consisteranno in molti altri test per assicurarsi che tutto funzioni per il meglio e per ridefinire ulteriormente i parametri sperimentali delle prossime particelle da scoprire.

"Potrebbe essere problematico, ad esempio, tenere stabile il raggio, e non si sa quante volte i magneti possano scaricarsi—o perdere il loro stato di superconduzione—mentre il raggio è attivo," ha detto a Symmetry Giulia Papotti, ingegnere capo del LHC. "Facciamo sperimentazione. In parte sappiamo quello che dobbiamo fare, in parte si tratta di risolvere problemi inaspettati. Ma tutto quello che facciamo è per far riuscire gli esperimenti e per far sì che si raccolgano dati in sicurezza."

L'obiettivo della seconda stagione del LHC si riassume essenzialmente un'altra caccia alle particelle. La scoperta del bosone di Higgs è stato solo l'inizio, una casella spuntata sulla strada verso i limiti estremi della fisica conosciuta: il meccanismo di Brout-Englert-Higgs, la materia oscura, l'antimateria, e il plasma di Quark e gluoni. Tutto è possibile e con energie centinaia di volte quelle rivelate dal bosone di Higgs, ce ne saranno delle belle.

I prossimi anni saranno di certo uno spasso per la fisica estrema.