FYI.

This story is over 5 years old.

reportage

Guida alla vacanza hippy

Un ex fricchettone convertito all'hipsteria dà le sue dritte per una vacanza low budget.

Quello col gilet sono io quando ancora avevo il coraggio di andare in giro con addosso uno di quei cosi.

Una volta, quando ero un giovane uomo smarrito, sono diventato un hippy. Londra iniziava a darmi noia, così la mia ragazza ed io abbiamo fatto le valigie in quattro e quattr’otto, pronti a partire. Avevo un paio di idee, del tipo “Tra qualche mese c’è una festa sul Mar Nero” e “Il Marocco sembra un posto figo.” Con questo dettagliatissimo piano, ci siamo diretti verso il porto più vicino, e dopo aver vagato nei dintorni della nave per 24 ore (il personale del battello ci aveva rifiutato l’ingresso perché eravamo ubriachi), siamo salpati per un’epopea hippy che avrebbe occupato i sei mesi successivi. Dopo aver preso una decisione che molti potranno considerare fuori moda o da idioti, ho pensato che sarebbe stata una buona mossa far fruttare le conoscenze ricavate stendendo una lista di perle di saggezza. Ecco dunque le mie linee guida per una vacanza hippy.

Pubblicità

Se siete maschi, procuratevi una ragazza con cui fare autostop

Questo è il mio consiglio più ovvio, ma esiste sicuramente qualche testa di coccio che non l’ha ancora capito. Agli uomini piacciono le ragazzine carine che aspettano sul ciglio della strada per farsi portare da qualche parte. Purtroppo, il maschio esiste per farsi sfruttare dalle troie o dagli amici (attraverso le loro troie). All'epoca uscivo con una bionda piuttosto attraente, quindi era una vocazione, per lei, starsene sul bordo della strada con il pollice in alto, mentre io mi nascondevo tra i cespugli a leggere un libro. Quando una macchina si fermava, saltavo fuori e mettevo il culo sul sedile, senza prestare ascolto a qualunque protesta l’autista avrebbe potuto accampare sul fatto che nella sua macchina ci fosse posto per una sola persona. L’autostop è gratis e fa incontrare della brava gente. Un tizio ci ha scarrozzato per metà Spagna perché era il mese di Ramadamadaman e si sentiva altruista. Ci ha anche regalato un CD di Boney M.

Abbassate i vostri standard

Borghesi come siete, probabilmente avrete degli standard. Standard in fatto di cibo, spostamenti, passatempi e igiene personale. Dimenticatevene. Del tutto. Non è bene ricordarsene, in queste circostanze. Se avete deciso di risparmiare, alcune abitudini che manterreste a casa andranno obbligatoriamente abbandonate. Mangiare direttamente dai bidoni va benissimo, se vi trovate in città. Ricordate però che gli unici bidoni a cui dovete avvicinarvi sono quelli sul retro dei ristoranti. A Londra, i Pret a Manger mettono sotto chiave i loro rifiuti, ma molte delle città del continente hanno meno problemi con i ragazzini affamati scappati di casa, e quindi non stanno dietro ai loro cestini. Fatene buon uso, e consideratelo un po‘ come un dono del dio delle vacanze. Quello che dovete tenere a mente è: “Sono in vacanza, e in occasioni del genere non c’è tempo per gli standard,” e non sentirete nulla. Partite appena vi frulla in testa l’idea

Pubblicità

Il nemico, quando si tratta di partire per le vacanze, è la preparazione. Partire per un periodo lungo e portarsi dietro tutto l'occorrente è una buona cosa: pentole, padelle, salviette, una tenda, un fornelletto da campo, soldi, acqua, il passaporto… No, a dire il vero, non va bene. È una cosa stupida. Se state per percorrere distanze che valga la pena percorrere, conviene che non portiate NULLA. A quei tempi il mio zaino era così leggero che potevo portarmelo in giro sulla schiena per 80 chilometri al giorno. Questo il contenuto: un sacco di semi (per far crescere germogli da mangiare); una maglietta e un paio di calzoncini; accessori hippy di varia fattura e spezie; una vecchia scatola di cereali e un pennarello indelebile (per creare cartelli per l’autostop di volta in volta più piccoli); una tazza; il Corano e un sacco a pelo. A dire il vero, nessuna delle cose che mi portavo dietro serviva davvero a qualcosa, ma non penso che avere una tenda avrebbe semplificato le cose. Gli hippy sono vostri amici

Garantito, su un autobus in città, gli hippy sono gli ultimi al mondo che vorreste incontrare. I loro capelli puzzano, anzi, ogni cosa che li riguardi puzza, e la loro avversione per la guerra e simili diventa noiosa piuttosto in fretta (perché a tutti noi altri invece fanno impazzire i bambini soldato che si sgozzano gli uni con gli altri, vero?), ma quando vi trovate a vivere come scappati di casa, LORO SONO VOSTRI AMICI. Perché voi sarete scappati di casa part-time, ma quello che vi serve sapere, lo imparerete da loro. Ne ho incontrato uno di nome Giuseppe che non ha toccato un soldo per sei anni. Viaggiare con lui era molto economico. La sua lezione di base era una sorta di complessa combinazione dei precedenti due punti della lista. Inoltre, arriverà il momento in cui vi troverete a pensare “Ehi, la mia vita prima era così vuota e povera di significato. Mi farò i dreadlock, mi farò tatuare sulla schiena un oscuro simbolo induista e benedirò tutto quello che fumo.” È questo il momento pericoloso. Buona fortuna con il ritorno alla civiltà, fricchettoni. Non sprecate denaro

Non appena inizierete a sentirvi in colpa verso voi stessi e vi accorgerete che presto vi verrà un malanno, probabilmente sarete tentati dal passare la notte in albergo, giusto per rinfrescarvi un po’. Ma se lo fate, siete fottuti, e quando incontrerete altri viaggiatori, sì, saranno gentili, ma dentro di loro vi rideranno dietro. E rideranno perché fate schifo. Cercate sempre di avere dei soldi (saranno molto utili quando arriverà il fatidico momento di corrompere qualcuno) ma usateli solo in casi di emergenza, e non per tutto quello che vi capita sotto gli occhi, mercanteggiando tutti i giorni per utensili che sono diventati inutili circa un millennio fa. Su, chi lo sa meglio, voi o la Storia? Buone vacanze hippy.