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Gli avvocati di Istanbul contro la polizia

Quando anche i difensori della legge vengono arrestati, capisci che c'è qualcosa che non va.

La situazione in Turchia non sta affatto migliorando. Alle 12.30 di ieri—15 giorni dopo la trasformazione dell'occupazione di Gezi Park in una protesta nazionale contro il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP)—gli avvocati si sono riuniti al tribunale di Caglayan, nel centro di Istanbul. Una volta entrati nella hall, hanno redatto e divulgato un comunicato stampa che dichiarava il loro supporto all’insurrezione e hanno iniziato a scandire: “Taksim è ovunque, la resistenza è ovunque!” È la terza volta nelle ultime due settimane che si riuniscono in quel luogo, ma evidentemente la polizia stava mettendo in atto la politica “alla terza sei fuori”. Le forze speciali, che avevano già pianificato il raid, sono arrivate a frotte e hanno invaso l'edificio.

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Dopo che due avvocati sono stati portati via, i rimanenti, circa un centinaio, hanno continuato a protestare con un sit-in. Al che la polizia—aiutata dalla sicurezza del tribunale e dal procuratore generale—ha iniziato a portarli via con la forza, anche colpendoli e prendendoli a calci. Un portavoce dell’Ordine degli avvocati di Istanbul ha detto a VICE che 45 avvocati sono stati arrestati. Nel pomeriggio molti altri erano in attesa fuori dalla stazione di polizia, aspettavano che i colleghi fossero rilasciati. Oggi, i giuristi di Istanbul esprimeranno nuovamente il loro supporto ai manifestanti, e tutti coloro che esercitano professioni legali marceranno per mostrare solidarietà alle insurrezioni.

La protesta degli avvocati ha avuto luogo durante un’altra giornata drammatica per la Turchia, dal momento che nuovi scontri sono scoppiati ieri mattina a piazza Taksim. Alcuni manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro la polizia, che da parte sua rispondeva con gli idranti. Ciononostante, alcuni di quelli che hanno manifestato pacificamente a Gezi Park hanno sollevato dubbi riguardo agli attivisti militanti. Alcune voci dicono che si tratti in realtà di poliziotti in borghese che stanno cercando di far apparire i rivoltosi più violenti di come siano davvero, agli occhi di quello che sembra uno strumento mediatico ancora in mano al governo di Erdogan.

“È la prima volta che vediamo una molotov a Taksim,” ci ha raccontato un testimone. “La polizia non stava brutalmente attaccando con acqua e lacrimogeni—usano gli idranti, ma molto delicatamente, quasi fossero innaffiatoi.”

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Al momento è impossibile tanto confermare quanto smentire queste voci, e dobbiamo per onestà dire che sono molto simili alle accuse che si sentono regolarmente dai manifestanti sugli infiltrati della polizia alle loro dimostrazioni.

Video per gentile concessione di Milliyet, immagini di Murat Kaya.

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