FYI.

This story is over 5 years old.

Stuff

Cinquanta stroncature di grigio

Delle recensioni negative del film di Sam Taylor-Johnson ciò che colpisce è la destrezza nel cercare ogni volta un motivo diverso per prendersela con l'opera. Ecco gli otto tipi di spettatori che hanno stroncato Cinquanta sfumature di grigio.

Dei 220 milioni di dollari complessivi incassati al botteghino a pochi giorni dalla sua uscita, il contributo dell'Italia all 'affaire E.L. James è stato notevole: meglio di Australia, Spagna e quasi come la Russia. Tra il milione di spettatori nostrani che è andato a vederlo al cinema, compresi quanti erano con me in sala sabato sera, sono stati tantissimi quelli che a fine proiezione hanno voluto condividere le loro impressioni.

Pubblicità

Dai temi delle elementari sul papà e sulla mamma abbiamo dovuto imparare a spiegare sempre le nostre scelte, i nostri gusti, dimenticandoci che l'idea che ci facciamo di qualsiasi cosa possa essere semplice e di poche parole.

Compulsando le recensioni negative del film di Sam Taylor-Johnson ciò che colpisce è la destrezza dei recensori nel cercare ogni volta un motivo diverso per prendersela con l'opera, con il risultato di non essere riusciti a mettersi d'accordo neanche nella delusione generale. Ecco allora un elenco degli otto tipi di spettatori che hanno stroncato Cinquanta sfumature di grigio.

I TERRORISTI PSICOLOGICI

Frase più frequente: "È una glamourizzazione dell'abuso."

Tutto per loro è una minaccia, qualunque testo, sottotesto, sottosottotesto è una suburra di malintenzionati pronti a conturbarci con fnord subliminali. I terroristi psicologici hanno il compito di smascherarli, a volte riscrivendo la trama ("E se Grey fosse stato brutto e povero?") altre volte abbozzando inquietanti coincidenze ("Strano farlo uscire proprio il giorno di San Valentino non trovate?").

Christian Grey per loro non è un appassionato di BDSM, a lui piace far male alle donne. Salvo poi dirti che il fisting anale, se non sai cos'è, meglio per te.

Anastasia, irretita da Grey, oltre ad essere uno squallido stereotipo maschilista (Laureata in Letteratura inglese, ma mai una volta che conversasse di Wordsworth o Coleridge), è una vittima. Il rapporto non equilibrato che i due hanno sullo schermo, soggetto in effetti del primo dei tre libri di E.L. James, nella mente dei terroristi psicologici è chiaramente stalking.

Pubblicità

Anche se le offerte di Christian (le esche) sono accettate da Anastasia, un po' innamorata e un po' fessacchiotta, lei non sta scegliendo, è terrorizzata! Christian è malato, deve farsi curare. Per questa particolare categoria di stroncatori, Grey non può essere salvato dall'amore di una donna (neanche se proprio questo succede nei due libri seguenti). L'amore in grado di risolvere questi problemi è un'illusione, è la base di molti casi di violenza domestica.

Il film per i terroristi psicologici è malvagio. Anastasia, secondo loro, sarebbe dovuta scappare davanti alla prima richiesta di sottomissione di Grey, trovando il coraggio di fuggire anche dalla sua creatrice, dalla regista e dai due sequel che la vedranno protagonista.

GLI SPECIALISTI

Frase più frequente: "Si tratta chiaramente della sindrome di Mr Grey."

Dopo essere usciti dal cinema, sulla strada di ritorno verso casa potreste contrarre la sindrome di Christian Grey. Il solito mix di teorie raffazzonate di eminenti studiosi di turno che hanno sempre nomi diversi e che non possono starsene zitti davanti a un "film-evento".

"Paragonando l'intensità della storia che viene riportata sullo schermo con la normalità quotidiana degli spettatori," spiegano, "si crea un forte impatto emotivo." Questo è dovuto "alle vite degli spettatori troppo spesso caratterizzate da inerzia e lunghe fasi di monotonia."

Per evitare il senso d'inadeguatezza che si prova (ogni volta che si va al cinema) il loro consiglio è quello di chiudersi a riccio. Realizzare cioè di essere stati condannati dall'Inquisizione dei sociologi a una vita senza scampo.

Pubblicità

GLI ARRAPATI

Frase più frequente: "Tutto sto casino per due sculacciate?"

Il film per gli arrapati è stato una noia micidiale. Senza aver letto i libri si aspettavano Anastasia Christ e Chris Steele come protagonisti, e così come facevano con il VHS di Ultimo tango a Parigi avrebbero voluto "mandare avanti velocemente" anche al cinema. Per loro i dialoghi degli attori sono tutte menate. Quella storia del contratto da firmare prima di scopare è tirata troppo per le lunghe. La scena dei bacetti in ascensore è un buco di sceneggiatura. Quand'è che si comincia a "fottere senza pietà" come diceva la locandina?

Hanno aspettato più di un'ora, sono loro stessi a riportare l'esatto minutaggio dell'attesa, per vedere la camera delle meraviglie. Ma è stata la delusione suprema. Corde, fruste, manette? Dove sono le machine, dove sono i dildi per il triplete.

Il loro giudizio oltre che severo ha qualcosa di malinconico: "Sembra la versione porno-soft di Secretary/Pretty Woman/La soldatessa alla visita militare. Con l'ultimo Lars Von Trier ci sono almeno quattro momenti-seghe."

Erano pronti a vedere su uno schermo iMax le fantasie hardcore di libri che non avevano mai aperto e si sono sentiti presi in giro. Perché la sculacciata innocente alla fine del film è davvero una presa per il culo. Quella frusta non sferza, accarezza. "Dammi qua," hanno urlato allo schermo, "Te lo faccio vedere io come si fa," prima di essere stati allontanati dalla sala, in lacrime.

Pubblicità

CREATIVI

Frase più frequente: "Cinquanta sfumature di G…"

Il loro sguardo sul mondo è profondo 140 caratteri. Figli illegittimi di Samuel Beckett vogliono metterci sotto gli occhi, in ogni occasione, il fallimento del linguaggio, il loro, "l'impossibilità di rappresentare qualcosa ma la necessità di volerla comunque rappresentare," attraverso una battuta spoglia, un gioco di parole ripetitivo, un tweet meccanico. Alcuni di loro hanno molto più semplicemente la Tourette: Cinquanta sfumature di Gricia, Cinquanta sfumature di Greggio, Cinquanta sfumature di Gigio.

Il meccanismo è semplice ed eterno: vivere grazie a quello che distruggono. È una fortuna per loro che E. L. James abbia scritto tre libri, ma questo non lo twitteranno mai.

GLI INDIGNATI

Frase più frequente: "Qualcuno pensi ai bambini!"

Al cinema parrocchiale don Bosco la proiezione del film è stata annullata. A volere la sua cancellazione non è stato il concilio di Trento dei Salesiani che gestisce la programmazione, ma i cittadini frequentatori della sala. Gli indignati quando hanno saputo che si vedeva del pelo genitale hanno chiesto se era possibile dare fuoco alla pellicola, poi hanno preteso che venisse vietato ai minori di 18 anni. "È un film osé e non può essere proiettato davanti a quattordicenni puri come le colombe."

Ma ormai era troppo tardi, squadroni di minorenni avevano già invaso le sale. Anche la mia. Nella fila di posti davanti a me si era seduta una dozzina di ragazzi, tre maschi e nove femmine: andavano protetti a tutti i costi. Quando sullo schermo Christian Grey si stava per togliere la maglietta, ero pronto a lanciarmi oltre le poltrone per coprire quello scempio, ma proprio in quel momento uno dei ragazzi ha detto alle coetanee: "Oh, non ve bagnate troppo eh!"

Pubblicità

LE PORNOSTAR

Frase più frequente: "Dov'è il cazzo?"

Invece di buttare i soldi con Cinquanta sfumature di grigio le pornostar Nadia Styles, Mercedes Carrera e Nina Elle hanno detto: "se cercate davvero un bel film, non banale, scritto bene e dove si vede tutto, guardatevi Boyhood." O in alternativa Squirt Gangbang 2.

I LETTORI

Frase più frequente: "È meglio il libro"

Il pubblico di Cinquanta sfumature di grigio si divide in anti-target e lettori. Questi, a differenza dei primi, sono compatti nei loro giudizi negativi, variando soltanto nei toni. Clamorosa è stata infatti la stroncatura del film da parte di Belén Rodríguez: "Poco sex appeal ma poco poco sex appeal!!! Però una cosa è vera!!! 50 sfumature è un film comico!!!! Mamma mia! Leggete solo il libro ragazze e custodite quello strano erotismo nel vostro comodino!!!"

I fan di Cinquanta sfumature di grigio generalmente non scrivono sui blog o sui giornali, preferiscono commentare sui social. E così sono germogliati miliardi di microrecensioni da prima media: "Non si può paragonare il film al libro perché i libri sono sempre tutta un'altra cosa." Altri utenti consigliavano prima della visione la lettura del romanzo: "Perché altrimenti non si capisce niente."

I più fantasiosi hanno detto: "Il miglior film è quello che mi sono fatta leggendo esclusivamente il libro." Qualcun altro invece ha svelato il vero motivo per cui il film non può essere come il libro: "È ovvio che il libro sia meglio! Se facessero un film rispettando il libro non usciremo [sic] mai dal cinema".

Pubblicità

I CRITICI CINEMATOGRAFICI

Frase più frequente: "Corpi-macchine di desiderio che eseguono esercizi di aerobica in ambienti ben temperati."

Anthony Lane, il critico cinematografico del New Yorker, ci ha insegnato cosa sia una stroncatura definitiva. Con l'uscita della pellicola nelle sale americane il critico ha deciso di distruggere tutto, film e libro, prendendosela con la scrittura. Il giudizio è stato: "Nessun lettore, per quanto generoso, può aprire Cinquanta sfumature di grigio, leggere alcuni paragrafi e concludere che si stato scritto nella lingua madre dell'autore."

Anche in Italia si è voluto stroncare, ricercando l'uguale finezza e brutalità; ma, nei blog e nelle riviste, i critici cinematografici seri hanno recensito Cinquanta sfumature di grigio con gli stessi strumenti chirurgici che avevano aperto Fellini, Scorsese e Kubrick. Il risultato se da una parte è stato da veri pro, dall'altro è stato difficilmente decifrabile. Disquisizioni sul "fascino plastico delle superfici dei corpi"; sull'idea che "la proliferazione degli oggetti non obbedisca soltanto a una colossale operazione di Product Placement"; sul cinema americano "come una colossale macchina propagandistica del maschilismo."

E anche queste recensioni di Cinquanta sfumature di grigio, come le altre, hanno voluto prima di tutto proteggerci, spiegandoci e illuminandoci. Con l'unico risultato di farci sentire più confusi e insicuri di quando siamo usciti dalla sala, e abbiamo pensato, da veri stupidi, che il film fosse semplicemente una merda totale.

Segui Matteo su Twitter: @stai_zitta