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Politică

Forse abbiamo trovato un modo per sabotare i bagni di selfie di Salvini?

I due video in cui ragazzi gli si avvicinano con la scusa di un selfie per contestarlo sono un possibile ostacolo alla comunicazione di Salvini?
Vincenzo Ligresti
Milan, IT
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Grab via Facebook.

In questi giorni, del tour di Matteo Salvini in Sardegna non hanno tanto circolato le sue dichiarazioni da Ministro dell’Interno. O, per lo meno, non tanto come le notizie dei due ragazzi che, avvicinatisi con la scusa di un selfie, hanno registrato dei mini-video per contestarlo—prendendolo di fatto alla sprovvista. Nel primo, un quindicenne di Ozieri afferma “Più accoglienza, più 49 milioni” per poi allontanarsi, mentre nel secondo una ragazza chiude con parole molto più dirette.

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Il ragazzo, raggiunto da Repubblica, ha affermato di aver mandato il filmato ai suoi amici senza aspettarsi che sarebbe stato diffuso in rete. La modalità, a quanto pare, si è ripetuta per il secondo video—la ragazza ha pubblicato una storia sul suo profilo Instagram privato, qualcuno l'ha fatta girare, è finita su Twitter, e poi a più riprese è stato chiesto di rimuoverla.

Anche per questo non linkerò i video, che probabilmente avrete già visto: si tratta di contenuti realizzati di impeto, non programmati, che mia madre chiamerebbe “ragazzate” e altri ancora potrebbero usare impropriamente per fare incetta di like e aizzare la sua fan base.

Ma entrambi i video potrebbero essere letti anche come segno del fatto che la tanto decantata comunicazione salviniana non è onnipotente e sempre efficace come vogliono farci credere. Le domande vengono da sé: nonostante questi filmati siano stati ‘spontanei’, possono essere l’inizio di un nuovo trend? Sono da considerarsi solo una 'trollata', o al contrario sono mossi dall'esigenza di protestare? Qualcuno cercherà di ripeterli semplicemente per il lol o preparando prima una frase critica sulle politiche del vicepremier che rimanga impressa? Questo porterà il suo staff a a ridurre i bagni di folla per i selfie di rito? Potrebbe minarne la comunicazione?

A proposito di comunicazione, nell'ultimo periodo ci sono stati diversi casi in cui la stessa fanbase di Matteo Salvini si è dimostrata critica nei confronti dei contenuti da lui postati.

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Del resto, chi vuole davvero sapere che il proprio politico di riferimento guarda Amici? Davvero è importante comunicare che preferisce un certo cantante o che mangia la Nutella ("ostentare cibo a ripetizione," scrive la docente di semiotica Giovanna Cosenza, "non è solo di cattivo gusto, ma fuori luogo e, alla lunga, diventa un boomerang")? Chi vuole davvero vedere un politico che guarda fuori dalla finestra e 'spera' nell’abolizione di San Valentino o vede Satana negli sketch di Virginia Raffaele a Sanremo?

Sotto a questo ultimo post, come ha fatto notare Il Fatto Quotidiano, si possono per esempio leggere commenti del tipo: “Io ti sostengo ma questo è davvero troppo Matteo. Basta…cambia comunicazione!”; “Se sei tu che scrivi caro Matteo Salvini…..ti dico una cosa…. ti ho sempre appoggiato ma questa volta no!!!! Se pensi una cosa del genere vergognati”; “Spero che ti hanno hackerato il profilo caro Matteo, perché ti stimo, ma dopo questa ti stai ridicolizzando“; “Premesso che il mio orientamento politico sia di destra. Ma perché non vi rilassate un po’ tutti e non pensate più alla politica del nostro Paese e meno al gossip? Non per forza si deve commentare tutto e alimentare qualsiasi polemica perché si rischia di cadere nel ridicolo. #unpodimenoutto.”

Voler cavalcare a tutti i costi la notizia del giorno è pericoloso, soprattutto se sei un politico e non ne hai davvero così bisogno—dato che i media riprenderebbero comunque già ciò che dici. Perché sì, sembra che gli italiani abbiano la memoria corta, ma poi con un po' di brainstorming le castronerie si ricordano e si metabolizzano poco a poco. Per fare altri parallelismi su quanto discostarsi troppo dalla propria 'immagine istituzionale' sia una scommessa: ricordate di quanto all’inizio sembrasse puccioso e ripagasse in termini di immagine Dudù? Ecco, passata la novità, Dudù sembrava quello che era—il tentativo disperato di Berlusconi di far parlare ancora di sé. O ancora: Renzi, che dal famoso 40 percento è passato a fare l’Alberto Angela della situazione?

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Il punto è che se la tua comunicazione assomiglia e si confonde sempre più all’entertainment, vesti i panni dello show man, alla lunga da elettore farò sempre più fatica a prenderti sul serio. Soprattutto se i contenuti, quelli sulla politica, sono confezionati con toni aggressivi o non ci sono e vengono rimpiazzati proprio da quelli pop per distogliere l'attenzione. "Per fortuna del governo, ci vuole tempo affinché la delusione sia percepita dai più, non solo perché occorrono diversi mesi per tradurre le parole in fatti, non solo perché la speranza è dura a morire, ma perché tutti sanno che ci vuole tempo e questo governo si autodefinisce, appunto, 'del cambiamento'," scrive sempre Giovanna Cosenza in relazione allo stile comunicativo di Salvini.

Tornando al possibile cambiamento portato dai video-selfie di protesta, potremmo definirli un sintomo del fatto che gli imprevisti smascherano facilmente le debolezze della comunicazione.

Dovremmo essere tutti d'accordo che nel 2019 la politica è comunicazione, ed essere altrettanto d'accordo che ogni cosa che fa Salvini sia parte di una strategia—brillante o raffazzonata che sia. Ma è un fatto che i continui "bagni di folla" lo espongono anche a conseguenze che non può controllare ed evidenziano una cosa molto semplice: a stare troppo tempo lontano dal Viminale in questa sorta di campagna elettorale mai conclusa, il rischio di passare da furbo a ridicolo—anche per mano di un quindicenne con un cellulare—è sempre dietro l'angolo.

Aggiornamento: in queste ore si è appreso che due ragazzi di Oristano, sempre in Sardegna, sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale durante un comizio di Salvini tenutosi lo scorso 16 gennaio. Una terza ragazza sarebbe stata identificata per aver affisso dei volantini che contestavano Salvini.

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