Panda to Sochi: 14° giorno

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Panda To Sochi

Panda to Sochi: 14° giorno

A Mariupol si parlerà ancora a lungo del gruppetto di gente divertente che viaggiava in una macchina con la targa italiana. Noi invece adesso parliamo solo del fatto di essere arrivati in Russia!

Tagliamo una grossa fetta di salame russo per metterla su del pane bianco, che abbiamo comprato con gli ultimi spiccioli ucraini a noi rimasti da due signore piccoline, in una salumeria altrettanto piccola ai bordi della strada. L'ultimo volto incontrato in Ucraina era un volto gentile.

Il motore della macchina cammina e produce un’aria calda che mi secca la gola, ma sono disposta a sopportare anche questo vista la temperatura di meno 20 gradi.

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Ci troviamo di fronte a un muro bianco, la terra sotto i nostri piedi è ghiacciata, e aspettiamo di ricevere finalmente il tanto desiderato timbro per entrare in Russia.

Prima però abbiamo trascorso ancora un giorno a Mariupol, centro industriale molto importante per l'Ucraina; una sola grandissima fabbrica (Iron & Steel Works) domina l’intera città. In tutta la città si avverte la presenza del porto sul Mar d’Azov. Ho fatto una passeggiata attraverso la città per cogliere le espressioni sui volti della gente e le loro emozioni. In particolare mi interessava sapere cosa pensassero dei disordini a Kiev. In generale avevo la sensazione che la gente volesse raccontarmi di più, ma purtroppo non parlavamo la stessa lingua.

L'unica cosa che ci accomunava e che ci era rimasta per comunicare era l’interesse per lo sport. Dima e Stefan erano completamente soddisfatti. Dima se l'è vista con un ponte arrugginito davanti alla fabbrica e per Stefan abbiamo costruito una rampa di neve. Ma lasciate che siano le foto a raccontare!

Tornando al confine russo, ci ha veramente affascinato il fatto che per soli 50 metri di distanza ci fossero ben due ore di fuso orario. Nonostante Dima fosse molto stanco si poteva leggere nei suoi occhi che sentiva di essere arrivato a casa. Ero al volante mentre i due ragazzi dormivano e mi chiedevo meravigliata cosa fosse improvvisamente cambiato…

Come esperta di roadtrip posso spiegarlo così: le strade erano più larghe, percorribili e prive di neve – scivolavamo senza ostacoli verso la nostra meta nel paese dei nostri desideri: la Russia!

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Sei quasi a casa, Panda!