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#Campaign4Change

Le cinque tracce che hanno cambiato la vita di Butti

Winning is everywhere Andrea Buttinelli è di Cinisello Balsamo. Ha 22 anni, vive a Londra e una settimana fa ha fatto il suo debutto alla Boiler Room di Londra.

Questo post fa parte della nostra serie #Campaign4Change.

Dieci mesi fa, subito dopo la prima prova degli esami di maturità 2014, Noisey gli aveva chiesto se la traccia del suo tema fosse qualcosa tipo "cosa ne pensi del piano di Renzo Piano?" Lui aveva risposto: "No ma il bello è che in teoria la traccia lasciava capire che Renzo non avesse un piano." Una settimana fa ha fatto il suo debutto alla Boiler Room di Londra.

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Andrea Buttinelli è un ragazzo di Cinisello Balsamo, vicino Milano. Ha 22 anni e dopo aver preso il diploma è stato rimbalzato dall'università in cui voleva studiare. Invece di scegliere un'altra facoltà ha fatto uno squillo a dei ragazzi italiani fuggiti a Londra e in un paio di settimane dopo è finito ad Hackney Wick, dove si trova il quartier generale di Nervous Horizon, la label che ha preso sotto la sua ala Andrea, in arte Butti, e gestita da Wallwork, Tsvi e Federico Ciampolini: una mandria di Italian stallions.

Qualche traccia su Soundcloud, un EP self-published, poi Doner Music, Luckybeard, la label di Scratcha DVA, un set per Rinse FM e ora Nervous Horizon. Ah, uno dei suoi pezzi è stato pressato su un vinile da nientepopodimeno che Mala in persona, la leggenda vivente del dubstep londinese. Butti non si è fatto troppe domande quando ha dovuto decidere cosa fare della propria vita: ha fatto le valigie ed è finito a Londra a spaccare tutto, arrivando a mettere i dischi per Boiler Room a fianco di Addison Groove, Mickey Pearce e Scratcha DVA.

Per Butti il set per Boiler Room è senz'altro un traguardo fondamentale della sua carriera, così lo abbiamo contattato e gli abbiamo chiesto di farci un mixtape e di fermarsi un attimo e pensare alle cinque tracce che gli hanno cambiato la vita. Ecco cosa ci ha detto.

"Bella raga, parliamo di cose serie. Quando ancora non facevo la musica coi computer mi piacevano i chitarroni. La prima volta che ho ascoltato questra traccia forse ero troppo piccolo: è stato il momento in cui ho capito che la musica poteva dire anche 'vaffanculo'."

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"Ovviamente a un certo punto della mia vita mi son preso una sbandata completa per il rap, un amore tipo colpo di fulmine arrivato grazie al Wu-Tang Clan. Prima che un amico mi facesse sentire questa canzone il rap manco lo ascoltavo… Poi è finito per essere il genere che ho ascoltato di più in vita mia."

"Se sono finito a Londra qualche motivo ci sarà: la prima volta che ho sentito questo disco sono rimasto completamente sconvolto e dopo due giorni ho scaricato il mio primo programma per fare musica."

"Ogni tanto ho bisogno anche io di riflettere, e questo disco è il miglior amico dei momenti in cui voglio starmene seduto a pensare. Certa musica è fatta per essere ascoltata in solitudine."

"Se penso alla colonna sonora della mia festa ideale questa traccia la trovi di sicuro. Poi grazie a Numbers mi sono pure comprato la ristampa del vinile. Grazie Numbers per farmi sentire Lory D e le figate uscite su Dancemania."

Le tappe della vita musicale di Butti sono quindi ben lontane dall'essere prevedibili, e per capire meglio dove i Black Flag, il Wu-Tang, John Coltrane e Dj Deeon l'abbiano portato gli abbiamo anche chiesto di farci un tape. Sentite che roba.

Per saperne di più, vai su #Campaign4Change.