Gli uomini etero che fanno sesso con le donne transessuali
Illustrazione di Eleanor Doughty

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LGBT+

Gli uomini etero che fanno sesso con le donne transessuali

Ma sono ancora lontani dall'ammettere di volere una relazione con una neodonna.

Matt* non sapeva che una ragazza potesse avere il pene prima che una modella lo mostrasse su una rivista porno. All'improvviso aveva il battito accelerato e si era riempito di sudore, mentre una domanda faceva capolino nella sua testa: Il fatto che lei lo eccitasse significava che era gay?

Incontro Matt a casa sua, trent'anni dopo quel fatidico giorno. A quasi cinquant'anni, è un uomo piazzato, con una muscolatura potente dovuta a decenni di lavoro manuale. Ora non ha dubbi, dopo tutti quegli anni si è liberato dall'ansia. "Stavo impazzendo," mi dice.

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Negli anni Ottanta, era spaventoso per un uomo confrontarsi con la sua passione per le donne trans. "Lo stigma di allora sull'omosessualità era pesantissimo," dice Matt. "Non c'era nessun tipo di apertura alla comunità LGBT." Sentiva di aver molto da perdere—la sua intera identità era legata all'essere un uomo etero.

Moltissimi uomini condividono questa paura. Su Reddit, tempo fa, è bastata una testimonianza a scatenare un partecipatissimo dibattito: un uomo descriveva la sua relazione con una ragazza transessuale, e come la sua famiglia e i suoi amici non la accettassero. Si lamentava del fatto che tutti lo prendessero in giro. Gli chiedevano se lei "avesse il pisello", lo insultavano. A quel punto la domanda è stata rivolta a tutti gli utenti: sarebbero mai usciti con una neodonna? Alcuni hanno risposto con un secco no; altri sembravano immuni allo stigma sociale. Ma a prevalere era stata un'altra reazione, che andava più vicina al cuore della questione. L'utente kelevra206 ha scritto, "In una società diversa, non credo che avrei problemi a frequentare una donna trans, ma… per come stanno le cose, non ce la farei."

La prima esperienza di Matt con una donna transessuale è stata nel 1987. Anche se il sesso gli era piaciuto molto, poco dopo l'orgasmo era stato invaso da un'ansia che gli aveva chiuso la gola. "La stavo riportando a casa, ed ero incredibilmente nervoso, 'Se qualcuno mi vede?' 'Mi sono appena preso l'AIDS?' Pensavo già a come l'avrei detto ai miei conoscenti." Ma il conflitto interno di Matt, la minaccia alla sua identità di uomo etero, era ancora più spaventoso del rischio di contrarre l'HIV: la malattia l'avrebbe ucciso, alla fine, ma gli avrebbe anche affibbiato subito l'etichetta di frocio.

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Matt mi dice di essere andato in seguito con moltissime prostitute transessuali: l'ha fatto per trent'anni. Nonostante le insicurezze, voleva sempre di più da queste relazioni. Ci provava, ma veniva regolarmente rifiutato.

"Le donne che lavorano nel mondo del sesso hanno un sacco di barriere," mi spiega. "È colpa degli uomini, quelli che le sfruttano. Molti non le trattano come tratterebbero donne cisgender." La maggior parte degli uomini che non vogliono mettere in discussione il proprio ideale di sessualità esitano nel prendere le donne transessuali sul serio. Ho anche provato a cercarli su Craigslist. Solo uno, Alex, ha risposto alla mia richiesta d'aiuto. È stato molto chiaro: "Non avevo alcuna paura che mi rendesse gay," ha scritto. Come Matt, anche Alex ha scoperto la sua attrazione attraverso la pornografia. Al tempo aveva 22 anni, ora quasi 40. Dice di non essersi mai sentito in colpa, ma riconosce lo stigma: "Non l'ho certo detto ai miei amici," dice.

Quando gli chiedo che caratteristiche cerca in una partner, Alex risponde, "La femminilità." Ognuno ha i suoi gusti, ma questa divisione in mascolinità e femminilità continua a essere il risultato di uno stereotipo ipersessualizzato, e mi sento di dire che siamo ancora al punto in cui sentirsi attratti da una donna transessuale non vuole però dire combattere lo stigma per cui non si possa innamorarsi di loro.

Dieci anni fa Matt ha incontrato una ragazza, una prostituta, Alicia. "È la prima donna transessuale che io abbia mai baciato in pubblico," racconta Matt. "Passeggiavamo, e io ero nervoso: E se mi vede qualcuno? Ricordo che allora lei mi ha detto, 'Io sono qui con te, ma se tu sei imbarazzo a causa mia, metterai in imbarazzo anche me'." Allora lui l'ha baciata.

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Cristina Herrere è la presidente del Gender Identity Project (GIP) del New York City's LGBT Community Center. Il GIP ha creato una serie di programmi per la comunità trans; tra cui anche gruppi di supporto. Uno è dedicato ai partner delle persone transgender. "C'è molto poco sostegno per chi si lega alle persone trasngender," mi ha detto Herrera. "Lo stigma a riguardo è terribile: la loro sessualità viene data in pasto a tutti."

Quasi tutti gli uomini con cui sono uscita si identificano come eterosessuali. Giusto un paio bisessuali, nessuno gay. All'inizio della transizione, un tizio mi scriveva via mail un paio di volte alla settimana. Era un bell'uomo, ma non ci sono mai uscita perché voleva solo scopare. Ho cominciato a vedermelo comparire in giro per il quartiere. Sempre con la sua fidanzata. Lei sapeva che gli piacevano le donne trans? E quando l'avesse scoperto, gli avrebbe chiesto se era gay?

Quando aveva circa trent'anni, Matt si è stufato di negarsi da solo la vita che aveva sempre voluto. "Ho cominciato a vedere ragazze molto più spesso, senza preoccuparmi della vergogna."

Voleva che Alicia diventasse più di una prostituta per lui, ma c'erano molteplici fattori che gli remavano contro. Come molte ragazze nella sua situazione, Alicia era tossicodipendente. Lui voleva aiutarla, ma non poteva, quindi ha smesso di frequentarla e alla fine l'ha persa di vista.

L'anno scorso, dopo decenni di doppia vita, Matt si sentiva pronto a trovare finalmente una partner. Ma dove cercarla? Su Craigslist è attiva da anni una ricerca per partner transessuali. OkCupid ha aggiunto categorie apposite per le persone trans. Matt ha fatto un profilo fake solo per capire come funzionava. "Ho selezionato come preferenza 'donne trans', e la prima che mi è comparsa nel feed era Alicia," dice. "Pensavo che fosse morta."

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Alicia sembrava stare bene, aveva un lavoro ed era in cerca di una relazione duratura. In tutti gli anni in cui non si erano visti, lei aveva mollato le droghe e cominciato a fare attivismo in seno alla comunità transgender.

È stato difficile convincere Alicia a lasciarsi andare, ma Matt capiva perché. "La gente si comporta da vera stronza con le donne trans. Gli sguardi, le cose che dicono. Al nostro primo appuntamento non c'erano in ballo soldi e sesso. Era un appuntamento vero." Lei gli ha fatto lo stesso discorso di dieci anni prima. "Mi ha detto, 'Se sarai in imbarazzo per causa mia, tanto vale che torniamo da me e mi paghi.' Io ero così orgoglioso di me stesso. Era la prima volta che non avevo paura."

Si apre una porta davanti a noi. Alicia entra reggendo un grande vassoio di empanadas. Matt e Alicia hanno una vita "normale". Sono entrambi sulla quarantina, lavorano full time, si prendono cura l'uno dell'altro. Lui ama il carattere ambizioso di lei, il suo senso dell'umorismo. Alicia mi dice, "Penso che i partner siano speciali quanto le donne transessuali con cui stanno."

"Non tanti fanno quello che ho fatto io," dice Matt. "Una volta eravamo a un evento trans in un bar, e una delle amiche di Alicia mi ha detto, 'Sei l'unico uomo, qui.' Mi piacerebbe fossimo di più." Matt ha conosciuto un uomo che è uscito per breve tempo con un'amica di Alicia. "Lei era passiva, di solito. Ma poi immagino che una volta abbia voluto essere attiva, che è uno stigma in sé—e infatti lui è venuto da me e mi ha chiesto, 'Quindi ora sono gay?' e io gli ho risposto, 'Se ti è piaciuto e la tua partner è felice, va bene. Divertiti.' Penso che sia stato molto importante per lui."

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Alicia scuote la testa, ridendo, "Quindi ora sono gay?" Infinite volte quella stessa domanda le è stata fatta dagli uomini incontrati quando faceva la sex worker. "Se erano buoni, dicevo loro no, ovviamente no. Se non lo erano dicevo, un po'."

Matt si è guadagnato poco per volta la la fiducia di Alicia. "È stato molto importante andare a vivere insieme," dice lui. "A dire il vero, a parlartene così, mi vergogno. Dovrei essere fiero di condividere con lei tutta la mia vita," dice, riferendosi a colleghi e famiglia, a cui ancora non ha svelato il segreto. I colleghi di Matt dicono cose orribili sulle donne trans. "'Non sono esseri umani'. 'Dovrebbero ammazzarle'. Cose cattive." Matt pensa che se dovessero scoprirlo, le conseguenze sarebbero tragiche. "Mi trovereste sui giornali, temo."

Per Cristina Herrera, uomini come Matt hanno poche chance di sopravvivere alla società. C'è uno stigma molto duro sull'amore per le donne trans. "C'è un sacco di bullismo," dice Herrera. "Le persone pubbliche di cui si sono scoperte relazioni sessuali con donne trans hanno pagato un prezzo altissimo."

Uno dei problemi principali delle politiche identitarie, e delle etichette del mondo LGBT, è l'idea che le persone la cui sessualità o genere differiscono dagli standard eteronormativi siano diverse. Invece che cercare di normalizzare le persone queer, dovremmo constatare che nessuno è normale. Anche le persone etero e cis sono diverse. Un po' quello che diceva Alicia quando diceva che i partner sono speciali quanto le donne trans con cui stanno.

Ho chiesto a Matt cosa, secondo lui, serva alla società per cambiare. "Più siamo visibili," dice. "Più uomini passeggiano mano nella mano con una donna trans, più altri avranno il coraggio di dire, 'Anche a me piace quello, e non ho paura di dirlo'."

*Il nome dell'intervistato è stato cambiato.

Questo articolo è tratto da Broadly