Le Gordon Nights sbarcano al Plastic di Milano
Foto di Gabriele Giussani.

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Musica

Le Gordon Nights sbarcano al Plastic di Milano

La DJ Paquita Gordon ci ha raccontato la storia della sua speciale club night dedicata al vinile.

Paquita Gordon è ormai diventata una importante presenza fissa nel sottobosco dance italiano. La DJ italiana di stanza in Sicilia viaggia per il mondo accompagnata da valigioni pieni di vinile a far muovere culi di ogni nazionalità con il suo suono analogico ormai da anni. L'abbiamo vista a Ortigia, al Terraforma, e nei club di tutta Europa.

È viaggiando e condividendo la passione per la musica incisa su dischi di plastica nera con altri DJ che sono nate le Gordon Nights, serate ospitate da Paquita in cui si esibiscono ai piatti maghi e maghe del vinile per la gioia dei dancefloor di tutta Italia. Ora, a partire da questo venerdì 15 dicembre, una volta al mese fino a maggio, le Gordon Nights approdano al mitico Club Plastic di Milano. Plastic che tra l'altro proprio quel giorno festeggia il 37esimo compleanno. Venerdì alla console ci sarà John Swing, DJ, producer, collezionista e discografico di Londra che ha esplorato un ampio spettro sonico che va dalla house alle sperimentazioni più raffinate. Abbiamo scambiato alcune domande via email con Paquita per capire come andrà.

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La prima Gordon Night sarà venerdì 15 dicembre. Segui l'evento su Facebook.

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Foto di Gabriele Giussani.

Come nacque originariamente l'idea di organizzare le Gordon Nights?
Questo progetto è nato nel 2014 mentre vivevo a Palermo ormai da più di un anno. Le primissima casa delle Gordon Nights è stata il Caffè Antico, una caverna di pietra nel quartiere della Vucciria, suggestivo mercato nel centro storico della città. Non avevo molti piani o strategie future, ma l'esigenza di avere un'indipendenza creativa e poter condividere della buona musica in vinile con amici e appassionati. Volevamo creare un movimento di musica analogica in Sicilia, così iniziai ad organizzare, e così via altri cultori e collezionisti di dischi fecero lo stesso.

Qual è il tuo rapporto con il Plastic, e perché sceglierlo per questo revamp della serata?
Ho iniziato una residenza al Plastic un paio di anni fa grazie alla festa NUL che mi ha dato la possibilità di portare avanti un dialogo musicale con la mia città. Da ben trentasette anni questo locale è il fulcro di numerose realtà milanesi, dalla musica alla moda, dall'arte contemporanea all'intrattenimento, oltre che essere un luogo d'incontro trans-generazionale. La disponibilità e la professionalità delle figure che stanno dietro a questo club sono la chiave del suo successo e per me è un onore poter avere lo spazio per esprimere la mia visione di musica qui. Sono felice di piantare dei piccoli semi nel nuovo Plastic e inaugurare la mia serata proprio il weekend del compleanno di questo locale.

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Ci sono state delle esperienze che hai fatto negli anni che hanno influenzato quella che secondo te è una residency ben fatta? Set o concerti che hai visto che ti hanno segnata?
Londra è la città in cui per diversi anni ho vissuto e intrapreso la passione per l'universo dei djs e dei vinili. Le uniche vere e proprie residenze a cui ho assistito e che ho seguito regolarmente sono quelle di Theo Parrish al Plastic People e Craig Richards e Ricardo Villalobos al Fabric. Trovo interessante l'idea di tornare nello stesso luogo e, quasi come un rito, ritrovare lo stesso sound system, le stesse persone sul dancefloor, lo stesso DJ dietro la consolle.

Foto di Gabriele Giussani.

Quanto la città in cui ti esibisci, o organizzi una Gordon Night, influisce sul mood della serata?
Influisce molto, perché ogni città, ogni luogo, ogni isola ha la sua diversa anima con le sue caratteristiche, atmosfere e paesaggi singolari. Cerco di creare armonia tra il suono e lo spazio, perchè diventi un tutt'uno. Si tratta di un'esperienza tribale e ogni tribù è figlia del suo territorio.

Ci puoi presentare gli artisti che porterai con te in questa nuova residency? Come li hai selezionati? C'è un filo rosso che li unisce?
Ho fino ad ora sempre coinvolto artisti italiani a prendere parte alle Gordon Nights. Penso di continuare su questa strada, ma aprendo anche qualche spiraglio all'estero, invitando alla consolle amici, musicisti e DJ che ho avuto la fortuna di incontrare durante i miei viaggi ed esperienze musicali in quasi dieci anni, condividendo collaborazioni e affinità. I dischi sono il magico filo rosso che connette questa grande tribù analogica.

Tutte le foto sono di Gabriele Giussani, in esclusiva per Noisey per gentile concessione di Paquita Gordon.

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