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Anti-Santi

Dolomiti e Monti

Parvenu invertiti, ventitroienni e gli eroi di Cortina d'Ampezzo.

Da ormai quasi due settimane l’Italia è bloccata da una terribile scoperta che la Guardia di Finanza ha portato alla luce dell’opinione pubblica in quel di Cortina: nel nostro Paese esistono centinaia di migliaia di prolet che ostentano un benessere fittizio e triviale, un comportamento da parvenu invertiti insomma; o—più brevemente—da veneti.

Il Sindaco di Cortina, le varie associazioni di abitanti, commercianti e alberghieri invece di fare la cosa giusta hanno preferito scandalizzarsi della “retata” commessa ai loro danni. “Stato di Polizia,” ha urlato qualcuno che vive ogni giorno sulla propria pelle cosa significa essere un imprenditore cattolico, bianco, eterosessuale, di destra, nel Nord-Est Italia. Tutto questo non ha senso. L’elité di Cortina, invece di ringraziare la Guardia di Finanza per aver stanato i ricchi-a-ore e aver impedito così la svalutazione di status symbol e status quo si è messa a dare contro al Presidente dell’Agenzia delle Entrate e ai suoi 80 agenti su giornali e televisioni.

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L’azione in montagna, in realtà, ha segnato il primo vero momento post-berlusconiano del nostro Paese. In futuro, gli storici, scriveranno che il 30 dicembre 2011 un gruppo di valorosi agenti del Molise ha difeso con successo le italiche Dolomiti dall’invasione di PR di discoteche bergamasche fiancheggiati dalle loro morose, già commesse di Sephora. Segnando così, ufficialmente, la fine dell’egemonia culturale di chi vive da 30 anni dentro una didascalia di Facebook.

Basta leggere il vessillo di vittoria dell’Agenzia delle Entrate per capire come tutto sia veramente mutato. È un capolavoro di sintesi letteraria; il primo paragrafo da solo è meglio di tutti i saggi ampollosi scritti dai Wu Ming per tentare di intercettare malamente dove va il Paese—tipo “Hegel, Skrym e le cravatte di Gasparri”. Paternalismo così puro che non è difficile immaginare di sederti a fianco del comunicato la Vigilia di Natale che ti dice di smetterla di cazzeggiare con le ventitroienni e di trovarti un lavoro vero, che tua madre si vergogna di te.

“L’Agenzia delle Entrate porta fortuna,” inizia. “Con l’agente si moltiplicano le vendite, guidano le ‘supercar’ ma dichiarano meno di 50 mila euro lordi l’anno” Questa è la prima volta che l’umiliazione e la castrazione sociale entrano nella governance del nostro Paese. Non era accaduto con Berlusconi, che anzi alimentava la sua popolarità permettendo ai pezzenti un simulacro di vita da ricchi attraverso le sue gesta. Non era accaduto con Prodi, o Craxi e neanche la DC. Siamo sempre stati abituati a un Tata-stato in cui tutti e tutto andava bene. E tutti meritivano di essere salvati. A parte, ci si faceva notare, alcune “mele marce” che erravano. Evidentemente, dopo che un albero ha prodotto troppa frutta non commestibile, qualcuno ha deciso di non cestinare le mele, ma di tagliare l’albero.

Questo è il primo governo nato e pensato per dirci quanto facciamo schifo e di tirarci su i pantaloni—ed è favoloso. Ogni volta che sento parlare Monti, o anche solo un suo Ministro, mi viene voglia di mangiare carne cruda e mi crescono i peli sul petto.

@bknsty