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Música

L'arte sostenibile e trascendente del festival Terraforma

Siamo stati al festival di musica sperimentale e arte sostenibile che vuole 'terraformare nuove dimensioni'.

Il palco in notturna durante la performance di Robert Lippok. Tutte le foto: Giampaolo Algieri

Nel suggestivo bosco di Villa Arconati, tra querce di 35 metri, giardini alla francese e scorci decadenti, anche quest’anno si è svolto il festival di musica sperimentale e sostenibile Terraforma organizzato dall'associazione culturale no profit Threes.

Protagoniste assolute sono state la musica sperimentale, le performance ipnotiche, l’architettura sostenibile e le iniziative di arte spontanea e partecipata. Il tutto sotto un cielo grigio e minaccioso, autore inconsapevole di una scenografia meditativa che formava un tutt’uno con i suoni e i ritmi dall'eco primordiale irradiati dal palco.

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Il palco principale, realizzato con un workshop di autocostruzione. Immagine: via

Il Terraforma è un festival pensato per funzionare come un organismo vivente, dove la musica si integra con le installazioni realizzate da artisti ed artigiani, e dove incontri e workshop coinvolgono attivamente il pubblico accostando i temi dell’ecologia e dell’arte.

Il palco principale, una struttura geometrica in legno con luminosi inserti metallici, era in perfetta armonia con la natura circostante e allo stesso tempo misteriosamente esoterica. Già suggestiva di giorno, di notte si è trasformata in una sorta di tempio magico, in un'apoteosi di giochi di fari, led, e nebbia artificiale.

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La performance Punto Zero di Otolab.

Il palco secondario, una struttura circolare semi-aperta composta da sottili assi di legno e pannelli bianchi di tela, si rivelava tra gli alberi come lo scheletro di un’astronave primordiale; pensata anche come luogo di comunione, è stata teatro della performance audio-visiva Punto Zero, che è stata allestita e orchestrata dal collettivo milanese Otolab e che ha trasportato il suo pubblico da un angolo di bosco ad un’origine di pura percezione, in un trascendentale crescendo di suono e di luce.

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Il workshop di Otolab che si è svolto nel pomeriggio di sabato in collaborazione con Buka.

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Una struttura in argilla realizzata in collaborazione con i passanti e usata come forno sostenibile per cuocere una scultura in terracotta.

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Jacques Leo e Alan Borguet dipingono un mandala a pochi metri dal palco principale.

Visita la pagina Facebook del Terraforma per vedere le foto e le anteprime video dell'edizione di quest'anno del festival.