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Tecnologia

Il sito del deep web che mappa gli spacciatori nel mondo

La crescita dei centri di spaccio nel deep web ha reso la relazione tra venditore e cliente estremamente immediata.
​Immagine: Map Dealers legalize world

La diffusione dei bazar di compravendita di stupefacenti sulla darknet ha fatto sì che la connessione tra clienti e spacciatori diventasse decisamente trasparente. Un nuovo sito sta cercando di rendere il processo ancora più efficiente offrendo una mappa del luogo di provenienza degli spacciatori del mondo, ma non tutti: solo quelli che vendono erba.

Il sito, chiamato "Map Dealers legalize world," dà un'indicazione approssimativa del luogo in cui il vostro dealer preferito opera su una comoda mappa Google. Il luogo indicato non è in tempo reale, ma indica l'area in cui solitamente lo spacciatore vende, informazione fornita dagli spacciatori stessi.

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C'è il Marocco, l'Australia, gli Stati Uniti, la Russia e la maggior parte dell'Europa. Al momento nell'elenco ci sono circa 50 persone.

Molti spacciatori sono indicati da uno pseudonimo, vengono fornite indicazioni su come contattarlo—molte inserzioni rimandano a un servizio di chat istantanea crittata o a al loro profilo su Agora o altri bazar del deep web—e una breve descrizione del prodotto. Un esempio è quello della "Skywalker cresciuta sotto il sole africano in un luogo segreto sulle montagne dello Swaziland. Cresciuta outdoor, dal colore intenso e potenzialmente ricca di semi."

Ma il sito non serve soltanto agli spacciatori già presenti sulla darnet. Un riferimento in Iran indicava direttamente un numero di telefono, di un certo "Jordan": ho provato a chiamare e effettivamente qualcuno mi ha risposto.

A pensarci sembra abbastanza stupido che uno spacciatore dia informazioni sul luogo in cui si trova e i dettagli per contattarlo. Anche pubblicizzare apertamente il proprio prodotto non sembra una mossa molto saggia. Ma va ricordato che molti di coloro che vendono sul deep web dichiarano di default il paese di provenienza dei propri prodotti: questo permette ai clienti di decidere se sia meglio trovare uno spacciatore di persona, magari per evitare rischiosi controlli in dogana e costi di spedizione troppo elevati, oppure cercare la propria droga preferita in tutto il mondo per trovare quella migliore.

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Sul sito viene detto "Solo cannabis! Niente crack né cocaina né eroina né LSD, neanche MDMA." Tuttavia un contatto cinese rimandava a un link di un rivenditore su Agora che vende praticamente tutto meno che erba: si trova un'abbondanza di sostanze chimiche, spacciate (ah-ah) come alternative migliori all'MDMA e alle anfetamine. Viene da chiedersi quali siano i processi di controllo delle credenziali di Map Dealers.

Uno spacciatore, per comparire su Map Dealers, deve pagare al sito circa 0,06 bitcoin (circa 18 euro secondo il cambio odierno). Nella sezione FAQ del sito le ubicazioni vengono aggiornate una volta al mese e lo spacciatore deve rinnovare il proprio profilo con altri 0,06 BTC.

Ho mandato agli admin di Map Dealers alcune domande attraverso la sezione feedback del sito, ma non ho ricevuto risposta.

Inizialmente pensavo che Map Dealers fosse un sito di phishing; una pagina per indurre le persone a visitare i link su Agora, ad esempio. Ma l'URL .onion rimanda a un sito vero e proprio e non mi sembra ci siano fregature.

È importante ricordarsi che Map Dealers non è un bazar della dark net in senso tradizionale: non hanno luogo transazioni sul sito, come su Evolution o sull'ormai defunto Silk Road 2, e Map Dealers non vi assicura in nessun modo di proteggere i vostri depositi. Il sito serve più come punto d'incontro tra spacciatori e clienti (il sito russo RAMP svolge da anni la stessa funzione.)

Questa propensione a un approccio decentralizzato, in cui la compravendita di droghe si svolge lontano dal sito principale, è probabile diventerà sempre più frequente. Da quanto l'Operazione Onymous ha sequestrato alcuni dei più famosi siti del deep web è emerso il problema di come pubblicizzare e dare la possibilità di comprare droga in un posto solo. Una volta che siti come Silk Road vengono chiusi e i suoi beni sequestrati sia i clienti che gli spacciatori perdono non solo i bitcoin depositati sul sito, ma anche il modo più semplice per comunicare (dal momento che vengono sequestrati anche i forum).

Più compariranno siti come Map Dealers, che essenzialmente servono come elenco intuitivo di inserzioni di spacciatori piuttosto che rimandare ai bazar, i problemi potrebbero essere mitigati, e sia gli spacciatori che i clienti potranno essere in grado di comunicare in modo più diretto ed efficace.