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Música

Lo strano fenomeno dei Kasabian

I Kasabian non dividono le opinioni—le fanno crollare. Hanno preso merda dai critici, sono adorati dai fan e tutti gli altri si lamentano di loro. In pratica, sono la E Street Band della generazione di FIFA.

Foto di Steve Collis

Non ci sono più molti gruppi come i Kasabian. Di molte band si dice che spaccano l’opinione pubblica, ma i Kasabian, le opinioni, non le spaccano—le fanno crollare. Hanno preso merda dai critici, sono adorati dai fan, tutti gli altri si lamentano di loro, e sono una band che vede la creatività come qualcosa il cui culmine si è verificato quando Liam Gallagher e Steve Craddock degli Ocean Colour Scene hanno fatto la cover di quel pezzo dei Jam.  E i loro fan sono oggetto di scherno. Per tutti i critici che popolano il web, i fan dei Kasabian sono o adepti dell'Interrail disposti a intonare qualsiasi cosa purché a guidarli sia un tizio capelluto con una giacca di pelle, o sono uomini di un Neanderthal decisamente settentrionale, che pisciano nei bicchieri e cantano canzoni goliardiche non appena sono sbronzi. Non proprio degli indie, e nemmeno dei fan di Faithless, quelli che amano i Kasabian sono un enorme gruppo di gente che compra ancora gli album e continua a distinguere la “vera musica” da tutto ciò che non è stato creato da un uomo bianco con la chitarra. Ok, magari i Mumforrd & Sons sono più odiati dai critici, forse, ma non conosco nessuno che ami veramente i Mumford & Sons. I loro dischi te li immagini nascosti, nella stanzetta di qualcuno o nella cartella 'Acquisti Recenti' di iTunes—i Mumford & Sons non hanno fan, solo ammiratori. Sì, hanno suonato a Glastonbury, il cantante esce con una star del cinema e hanno venduto un sacco di dischi, ma a chi interessano veramente? Alla fine, sono dei ragazzetti delle scuole private che fanno cover di pubblicità. Nessuno si prende le ferie per andare a sentirli. Nel 2014 invece, i fan dei Kasabian continuano a prenotare stanze in alberghi a poco prezzo vicino a qualsiasi stadio in cui la band sta per suonare. Si tatuano ancora i testi e il logo della band. Amano la musica, il taglio di capelli, il fatto che vengano da Leicester; amano il fatto che Sergio Pizzorno cazzeggi a Soccer AM. Amano anche il fatto che siano amici di Noel Fielding, anche se è “un tipo un po’ strano”.

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Foto di Chris Worden

I Kasabian sono amati perché vivono la vita che i loro fan avrebbero voluto vivere, quella del dandy eterosessuale che è arrivato al successo e si gode la bella vita nei locali indie delle grandi città. Hanno venduto milioni di dischi e hanno suonato negli stadi, mentre molti dei loro colleghi si sono limitati alle arene. Probabilmente saranno gli headliner a Glastonbury il prossimo anno. I Kasabian sono la E Street Band per la generazione di FIFA. Che siano ancora una band attuale si capisce dal fatto che riescono ancora a creare casini su internet. L'altro ieri la band ha pubblicato i dettagli del prossimo album, e alcuni testi ne hanno confermato le potenzialità: “è una droga molto, molto, molto, molto pericolosa quella che abbiamo creato”: “Horsemeat in the burgers / People commit murders / Everyone’s on bugle / We’re being watched by Google.”

Queste parole non sono nemmeno accompagnate da un vago sottofondo musicale, eppure i grandi dell’internet le stanno già criticando. Per loro questo testo conferma tutto ciò che avevano già congetturato sul conto del gruppo: sono stupidi, volgari, reazionari e non hanno idea di chi o cosa siano Chance The Rapper o Doge:

I have now been laughing at these new Kasabian lyrics for a solid five minutes. http://t.co/v6FDh6N3hY #bugle #google

— Jack Seale (@jackseale) January 15, 2014

Kasabian tackling the horsemeat scandal on new album. If anyone should know about masquerading as something of greater quality it's them.

— Darren Richman (@darrenrichman) January 15, 2014

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@davidemery "Everyone's on bugle, we're being watched by Google" - woah, man.

— Rob Webb (@RobbWebbb) January 15, 2014

Ma c’è qualcosa di buono nei Kasabian? O sono il male come dicono tutti? Di primo acchito, i Kasabian sono veramente terribili. Fanno del rock orribile, pignolo e rigonfio che sicuramente piace alla gente che va ai festival e ai fanatici di calcio. Detto questo, mi sono seduto ad ascoltare la loro musica per un po’ per capire a chi somigliassero. A parte vestirsi come gli Stones e Tom Meighan e ricordare un po' Shaun Ryder, mi sembrano un mostro piuttosto unico nel suo genere. Un po’ Primal Scream? Un po’ Black Rebel Motorcycle Club? Difficile dirlo. In realtà sembrano fatti apposta per Sky Sport. Non sono mai stato a un concerto dei Kasabian, e non mi sono mai capitati sott'occhio a un festival, nemmeno per sbaglio, ma la loro reputazione live li precede. Si dice che siano custodi del record di birre vendute al Wembley Stadium durante il concerto del 2009. Alcune persone che conosco e ritengo intelligenti mi hanno detto che dal vivo spaccano, però mi chiedo, è una considerazione seria o dicono così solo perché sono abituate a farsi di coca e ad ascoltare gli Oasis? Musicalmente il loro valore artistico equivale a quello dei Twang, ma come forza culturale hanno un certo peso, e in questo c’è qualcosa di affascinante. Considerando la band e i suoi fan, mi sono chiesto se il loro successo sia dovuto all'aver catturato l’immaginazione di un tipo di maschio post-industriale, annoiato, tipo l'EDL con più capelli e canzoni più orecchiabili. Che i Kasabian siano diventati i difensori di quella famosa “lost England”? Non dico che i Kasabian siano razzisti—infatti sono senza dubbio di sinistra, e seguono la filosofia del “Vaffanculo, chiunque tu sia”. Come tutto quello che li riguarda, le loro politiche sono empatiche, sì, ma empaticamente vaghe. Hanno il nome di uno della famiglia di Manson, ma forse perché fa figo. Hanno pubblicato un album intitolato “Empire”, perché? È una parola figa, credo. Questi testi sugli hamburger di cavallo e Google possono essere interpretati come una nuova denuncia del declino dei valori morali in Inghilterra, ma in realtà sono solo parole, no? In qualche modo i Kasabian sono finiti per diventare estranei. Presi in giro perché borghesi, ragazzi delle Midlands come Ian Brown, ma considerati coglioncelli e stupidi dalla gente figa, sembrano essere cascati in una zona culturalmente grigia. Non che questo gli abbia fatto molto male. Non c’è dubbio sul fatto che la band si rivolga a un gruppo di persone che, come loro, si sente distaccato sia dal mainstream sia dalla gente 'giusta'. Chi riuscirebbe a immaginarsi i fan dei Kasabian in lacrime ad un concerto di Drake o in fermento per Nguzunguzu? Un altro aspetto importante riguardo all’enigma Kasabian è ovviamente l’aggressività. Non hanno paura di attaccare chiunque, dai Bloc Party a George Michael, ok, però mi chiedo se i loro fan abbiano mai riflettuto su questo: i loro concerti si sono mai trasformati in un casino? Non fanno che sbronzarsi e fare a botte?

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Guardando questo video non sembrerebbe. Anzi, analizzando un sacco di video come questo, i loro concerti non sono molto diversi da quelli dei Coldplay o dei Kings of Leon, hanno solo meno ragazze. Non sono un gruppo di uomini preistorici come me li ero immaginati; non sono altro che un mucchietto di jeans e toppe in plaid annoiati e gonfi.

Quindi chi sono i Kasabian? Che cosa ci fanno qui? Per chi sono qui?

La risposta si può trovare sui sofà inglesi. Nei sogni di un giovane stereotipato che rappresenta gran parte della gioventù maschile britannica—rozzo, ignorante, servito e riverito; che passa la vita a bere Carling, ordinare cinese e mangiare porcherie. Con tutte le loro intenzioni da duri, in realtà i Kasabian sono qualcosa di abbastanza tranquillo, così come i loro fan. Pizzorno può parlare di boicottare Starbucks quanto vuole ma i loro fan non bruceranno mai un edificio,  hanno tutti una fidanzata, e nei grandi magazzini è sempre giorno di saldi.

La loro musica suona come il lento declino dell’industria britannica, un po' come le pubblicità delle compagnie telefoniche. I Kasabian puzzano di Foster’s in lattina. Fanno cagare, adesso. Per questo, penso che dovremmo provare a capirli più profondamente del semplice “sì ci stanno”, ma questo non vuol dire che la gente dovrebbe continuare a cercare di capire il significato di

“Shoot the runner, shoot, shoot the runner”

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