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Tecnologia

Il Regno Unito vuole introdurre dei pass per controllare il consumo di porno

E venderli proprio nelle edicole, così torna l'ansietta da giornaletto porno.
Illustrazione: Stephen Maurice Graham

Il governo britannico vuole assolutamente trovare un modo per impedire ai minori di accedere ai contenuti pornografici su Internet — l'ultima soluzione proposta è mettere in vendita nelle edicole e nei negozi di quartieri dei pass con cui accedere ai tanto sospirati contenuti online.

Mostrando i documenti ai negozianti, i cittadini britannici confermeranno di aver raggiunto la maggiore età — sperimentando nel mentre ”un enorme senso di vergogna e di disprezzo per se stessi, come da tradizione inglese,” ha commentato Gizmodo nel definire il provvedimento.

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L'anno scorso, il Regno Unito ha approvato il Digital Economy Act 2017, che comprendeva delle nuove norme in materia di accesso ai siti web pornografici. La legge impone ai siti web di verificare l'età degli utenti. Chi non si adegua, incorre in sanzioni: come il blocco da parte degli internet service provider e multe dai 280.000 fino a quasi 400.000 euro — anche se l'attuazione di queste norme è slittata a data da definirsi.

La proposta originale del governo era di inserire i dati della carta di credito nei siti che si desidera visitare. Ma fornire a siti per adulti le informazioni della carta di credito, implica la potenziale esposizione a leak e breach di dati, un po' come era successo nel caso Ashley Madison — l'industria del porno, si sa, fa gola agli hacker. Inoltre, bisogna tenere conto che nel Regno Unito ci sono 1,6 milioni di adulti che lavorano senza un conto in banca o una carta di credito.

Proprio per questo, vendere ad un costo di 10 sterline circa un pass che fornisce un codice a 16 cifre per accedere ai siti porno sembra un rischio minore per la privacy dell'utente. Nome, età, indirizzo e altri dati personali resterebbero privati e la sessione di visualizzazione sarebbe anonima.

Di fatto, però, anche la condizione di anonimato promessa non è del tutto completa: a meno di non utilizzare una VPN, cioè una Virtual Private Network, o un altro strumento per nascondere l'indirizzo IP, le attività online restano rintracciabili per chiunque avesse interesse a farlo.

In ogni caso, se la proposta verrà messa in atto, il Regno Unito diventerebbe il terreno sperimentale di prova per la riproposizione in chiave inedita di una vecchia forma di controllo sociale. Chissà se il ritorno dell'ansietta da interazione con edicolante provata da chi voleva fruire di pornografia nell'epoca pre-internet modificherà in parte il volume del consumo di intrattenimento per adulti online?

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