Quando siamo innamorati, quindi, la nostra mente spiega al corpo che cacchio gli sta succedendo per riconoscimento. Esiste uno schema dell'amore, creato dall'esperienza comune dell'umanità e reso eterno tramite arte, cinema, libri e musica, in cui tutti ci ritroviamo. Senza questo senso di comunanza sentimentale, la cui esistenza è suggerita da un patrimonio culturale condiviso di—nel nostro caso—canzoni a tema sentimentale, l'amore sarebbe un'esperienza terrificante e solitaria. Da cui il postulato della musica leggera per cui cantare dalla prospettiva di un innamorato significa garantirsi in potenza l'attenzione di una larga fetta del proprio pubblico. Se ne volete una prova tangibile, guardate un'edizione qualsiasi di Sanremo, ascoltate Radio Italia per un'oretta o fatevi un giro per la playlist Indie Italia di Spotify.Uno degli album che hanno definito il 2017 della musica italiana è Faccio un casino di Coez. Il suo successo esplosivo—ma tipo che tutto il suo tour nei palazzetti e club è andato sold out—non era però imprevedibile. La sua grande fortuna e merito è stata quella di essersi trovato all'intersezione tra mondi musicali nell'esatto momento in cui questi sono diventati dominanti sia a livello commerciale che di sensibilità degli ascoltatori. In Coez c'è l'hip-hop, studiato e praticato per anni con i Brokenspeakers; c'è il grande pop, attraversato grazie al contratto con Carosello e alla collaborazione con Riccardo Sinigallia; e c'è l'abbandono di quella struttura e l'entrata nell'indie italiano, grazie anche ai contributi di Niccolò Contessa a Faccio un casino.Una figura è fondata se almeno una persona può dire: "Com'è vero, tutto ciò! Riconosco questa scena di linguaggio". […] Ciascuno può riempire questo codice con la sua propria storia; smilza o no, bisogna dunque che la figura sia là, che il posto (la casella) sia tenuto libero.
COME FUNZIONANO I TESTI DI "LA MUSICA NON C'È" E "FACCIO UN CASINO"?
"La musica non c'è" è una canzone d'amore intontito, narrata da una mente così innamorata da non sapere bene da che parte girarsi per esprimere il modo in cui si sente. Come uno stilnovista contemporaneo, folgorato dai capelli corvini e dal piercing al naso di una donna-angelo, Coez usa parole per dire che non sa quali usare: "Volevo dirti tante cose ma non so da dove iniziare", e soprattutto "Mi metti in crisi e in questo testo non ti riesco a disegnare". L'innamorato si sente soverchiato da un essere perfetto che lo tiene in scacco e quindi afferma la propria incapacità di parola per venerarlo. Proprio come nel viaggio raccontato dal video, in cui l'occhio dell'innamorato segue la sua ragazza mentre fa cose che lo inteneriscono, lo affascinano, lo fanno ridere—cose che si terrà dentro per continuare a convincersi di quanto lei rifugga qualsiasi categorizzazione, e sia così meritevole della sua adorazione."Il soggetto amoroso riconosce l'essere amato come "atopos" (qualifica attribuita a Socrate dai suoi interlocutori), cioè inclassificabile, dotato di una originalità sempre imprevedibile."
Particolarità della scenata è il suo manifestarsi solo in relazioni in cui esiste una forte complicità: "Quando due soggetti litigano seguendo uno scambio ordinato di repliche in vista di avere "l'ultima parola", significa che sono già sposati: la scenata è per loro l'esercizio di un diritto, la pratica di un linguaggio di cui sono comproprietari". Essere capaci di darsi addosso è quindi simbolo di un'unione avvenuta e delle sue possibili, opposte conseguenze. Una sorta di battaglia a palle di neve, che può essere un gioco innocuo ma anche la scusa per lanciarsi sul muso dei pezzi di ghiaccio.La coppia di "Faccio un casino" sta insieme, ma forse no. Si ama, e quindi può farsi una scenata reciproca (di cui vediamo, in questo caso, solo il lato della voce narrante), ma c'è qualcosa che non va. Lei chiama solo "se sta male", e viene accusata dal narratore di giocare con i suoi sentimenti. Quindi lui—così come il giovane Werther opponeva il proprio suicidio al rifiuto della povera Lotte—mette un ultimatum, a metà tra ammiccamento e rancore. Un "casino" meno estremo e più generico, così che tutti possano renderlo ciò che vogliono, sentirlo proprio.La figura prende in esame la "scenata" (nel senso casalingo del termine) intesa come scambio di contestazioni reciproche.
"È COLPA TUA" E "ALI SPORCHE": DARSI ADDOSSO PER STARE MEGLIO
Coez non sa se sta bene o male, e vuole che lei lo sappia. Si butta giù con l'ironia, definendo il suo "rispetto" un "difetto", e finge sicurezza: "Non preoccuparti, non mi taglio le vene / Ma mi viene da vomitare". Secondo Barthes, gesti simili sono sempre rivolti all'altro: li definisce un "ricatto morale". È la versione musicale, per esempio, delle pratiche social che molti utilizzano nei momenti bui di una storia d'amore—cambiare immagine del profilo mettendone una completamente nera, postare canzoni prese malissimo sperando che l'algoritmo le mostri a chi di dovere."Sia che si senta colpevole nei confronti dell'essere amato, sia che voglia impressionarlo mostrandogli la sua infelicità, il soggetto amoroso abbozza una condotta ascetica di autopunizione".
"LE LUCI DELLA CITTÀ": DARE UN SENSO ALLA REALTÀ GRAZIE ALL'ALTRO
Nei testi di Coez, l'innamorato si scontra con la perdita di senso di ciò che gli è familiare, e si rende conto di poter ritrovare la pace solo tramite l'oggetto dei suoi sentimenti. E quando questo non succede, è spesso l'amarezza a regnare: in "La strada è mia", cupo pezzo di chiusura di Non erano fiori, il narratore si sente padrone dell'asfalto umido su cui guida, riconosce la sua città in tutti i suoi aspetti. La sua solitudine, frutto di una storia fallita, gli stende però sopra un velo nero, che va a colpire anche la natura stessa del suo fare musica: "Perdere te, prendere fischi / E vendere me a chi vende dischi"."Sensazione di assenza, di riduzione di realtà, provata dal soggetto amoroso nei confronti del mondo."
"NIENTE DI CHE": IL VALORE DELLA RIPETIZIONE
Questo termine, desunto da Ignazio di Loyola, designa il flusso di parole attraverso cui il soggetto argomenta instancabilmente nella sua testa gli effetti di una ferita d'amore o le conseguenze di un comportamento.
CONCLUSIONE: AMARE È AFFERMARE
Questa è la chiave di lettura non solo dell'opera di Coez, ma di tutto il sentimentalismo che caratterizza l'indie italiano degli ultimi anni. Staccandosi dall'amore generico sanremese, questa nuova emotività afferma il discorso amoroso come preponderante nella costruzione testuale. "Malgrado le difficoltà della mia vicenda, malgrado i disagi, i dubbi, le angosce, malgrado il desiderio di uscirne fuori, dentro di me non smetto di affermare l'amore come un valore", scrive Barthes quasi a descrivere questo fenomeno testuale. Coez è uno dei suoi interpreti principali, lui che ai tempi di From the Rooftop coverizzò "Cosa mi manchi a fare", quasi come a passare la staffetta del discorso amoroso a un ragazzo che si chiamava Edoardo. Ma così non sarebbe stato. Oggi, la musica degli innamorati italiani assomiglia più a una maratona coreografata i cui partecipanti si dimenano, un po' pazzi, e ripetono figure sognando baci e avvolgendosi nelle coperte, e ascoltano voci da cui si sentono descritti, e le ricantano entrandoci in armonia.Elia è su Instagram.Segui Noisey su Instagram, YouTube e Facebook.Leggi anche:Nonostante tutto, il soggetto amoroso afferma l'amore come valore.