FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Le recensioni della settimana

Quali dischi ci hanno fatto esprimere delle opinioni questa settimana: Maruego, Lorde, Young Thug e altri.

Noisey è cresciuto e non usa più le faccine col vomito, ma le recensioni restano sempre scritte da persone piene di problemi che non vogliono necessariamente essere prese sul serio.

MARUEGO
Tra Zenith e Nadir
(Carosello)

maruego tra zenith e nadir recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Cominciamo dicendo una cosa vera: Che ne sai è uno dei progetti più fighi, se non il più figo, prodotti da questa cosa in realtà un po' ampia e informe che chiamiamo nuova scuola del rap italiano. Erano sei pezzi killer, un biglietto da visita fatto in egual misura di zarraggine, ricerca lirica e senso della melodia. MITB procedeva su quella strada e trovava la sua forza in strofe ipervivide come quelle di "Per i miei kho". Poi però è successo qualcosa. Non so esattamente perché e come, ma Tra Zenith e Nadir —nonostante i featuring giusti, i suoni giusti, tutto giusto in teoria—non suona convincente come i suoi predecessori. Certo, la voce autoriale di Maru non ne esce indebolita: "Leily" mi fa sentire come se fossi nei livelli alla Mille e una Notte di Crash Bandicoot 3, "La créme di Karim" sembra una cagata ma poi ti entra sotto la pelle e col cazzo che se ne va facilmente, "Maestro Splinter" con Zifou è leggera come un aeroplanino di carta che si libra sul Mediterraneo, portato dallo scirocco. Ma al progetto manca qualcosa di ineffabile per essere definibile una bomba. Qualcosa di non identificabile in difetti o mancanze—l'umana impossibilità di ripetere la magia degli esordi, o la volontà di non voler prendere solo la strada più facile e seguire una via già tracciata, magari. Entrambe scelte che meritano rispetto e non intaccano il Maru-artista. Il risultato, però, è un disco fedele al suo titolo: a metà tra il punto più alto e quello più basso, punto di equilibrio tra estremi.
CRESTA EL KADDOURI (EA)

Pubblicità

SZA
Ctrl
(Top Dawg)

sza ctrl recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Punto primo, che non si sa mai: SZA non fa parte del Wu Tang Clan. Comunque c'ha un paio di featuring rap di peso come Travis Scott e Kendrick Lamar (in un pezzo dedicato alla figa, cosa che nomina 16 volte nella sua strofa)—ok, K-Dot ha fatto featuring pure con mia zia, però è pur sempre uno dei rapper più forti del momento. Va bene, l'ho presa un po' alla leggera però SZA è brava, c'è poco da dire. I testi in particolare sono molto interessanti, e offrono uno sguardo sincero e estremamente contemporaneo sul mondo delle relazioni in quest'epoca incasinata. Quanto ci ricorderemo questo disco o quanto sarà l'ennesimo Best New Music di Pitchfork ben fatto ma che lascia il tempo che trova ancora non possiamo dirlo, però nel frattempo, posto che non è la nuova Lauryn Hill (che poi se significa fare un disco strepitoso e perdere la brocca, insomma, neanche glielo auguriamo troppo), potete comunque farlo girare un po' in macchina.
FZA (FS)

KALEIDOSCOPE
Volume 3
(Feel It)

recensione review copertina cover album streaming mp3 2017 kaleidoscope volume 3

Seppur morto da decenni, il punk continua ad attaccare il suo olezzo di alcol da quattro soldi e terra bagnata ad alcuni dei dischi più belli che escono di mese in mese. I Kaleidoscope da New York City avevano già fatto alzare le antenne ai più attenti l'anno scorso con una manciata di cassettine allucinate dall'artwork psichedelico e contenenti una serie di pezzi hardcore mutanti, distorti da esperimenti con i nastri, phaser psichedelici, sample jazz e hip hop e interferenze extradimensionali—vi garantisco che mi odio da solo per quello che sto per scrivere, ma si tratta di un vero caleidoscopio (capito?) di follia art-punk. Con questo primo LP uscito su Feel It il loro discorso prosegue: se, costrette dalle limitazioni dei solchi vinilici, le colate acide di intro e outro psichedelici che trovavamo nelle cassette sono ridotte al minimo, l'ambizione ultraterrena del progetto non ne risente: pezzi vecchi vengono ripresi e accartocciati come temi jazz, pezzi hardcore dalle atmosfere tardi-Black Flag sprofondano tra field recording ed effetti sintetici dallo spazio profondo. Su tutto si staglia una voce profonda, asciutta, di scuola anarcho, che colpisce la parte più primitiva del cervello. Senza dubbio uno dei progetti più interessanti del panorama indipendente.
ESPLORATORE DELLA ZONA (GS)

Pubblicità

LOSS
Horizonless
(Profound Lore)

loss horizonless recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Meh. Non riesco a capire tutto l'entusiasmo dietro Horizonless. Un buon disco, non ci piove, ma perché tutta 'sta gente lo sta ascoltando? Da quando il funeral doom viene così tanto celebrato? Sicuro, c'è la Profound Lore dietro, e ogni cosa che esce per l'etichetta di Mississauga è automaticamente kvlt, però… Dai. Stiamo parlando di un album che allarga un po' i confini del funeral, cerca di farlo un po' "complicato", nel senso che le chitarre anziché macinare un unico riff per dodici minuti a brano ne macinano due, ma tutto questo clamore, addirittura "una delle migliori uscite dell'anno" su Pitchfork. Chissà se i dischi funeral davvero clamorosi li hanno mai ascoltati, da quelle parti. Perché Horizonless ha un solo ed unico punto davvero irraggiungibile da tutti gli altri: la copertina. Quella sì che è una delle cose più belle del 2017. Tutto il resto l'hanno già detto Evoken, Shape Of Despair, Mournful Congregation e tutti i bravi signori che hanno deciso di smettere di imparare a suonare la chitarra dopo la terza nota accordata nell'abisso. Un bell'album di genere, qualche trovata valida, ma ben lontano dal capolavoro imprescindibile.
MODELLO DI DISSONANZA (AB)

THE DRUMS
Abysmal Thoughts
(Anti-)

the drums abysmal thoughts recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Ci sono momenti in cui si recensiscono i dischi sbagliati nel momento sbagliato, metti che ti rode il culo e quello che vuoi sentire sono i Tuning Circuits (ovviamente qualcosa di inattuale) e invece ti ritrovi i The Drums: ovvio che in te ci sarà qualcosa che non va nel sentire questo Abysmal Thoughts. Per dire, i nostri sono bravi a comporre delle canzoni in cui gli Smiths sono praticamente, se non clonati, modificati geneticamente come la soia. La mangi, magari è buona ma… che mi sto mangiando? Infatti credo sia difficile trovare dei difetti a questi pezzi, se non quello appunto descritto sopra e ovviamente il rimando quasi totale e incondizionato al mondo dream-pop, Creation, ecc. Per non parlare di alcuni passaggetti che rimandano al Michael Jackson di "Human Nature", gli andazzi alla Prefab Sprout e altre facezie che insomma rivelano una conoscenza del pop anni Ottanta particolarmente radicata, se non addirittura troppo. Il brano più giovane sembra infatti essere "Your Tenderness", nel quale arriva il solito wobblerone dubsteppato che oramai tutti voi saprete a memoria, che per quanto preciso è anche una notevole paraculata. Nell'ultimo brano, la title track, escono fuori pure gli U2 e a un certo punto l'effetto è quello di aver ascoltato un album che è un frullato di compilation Eighties comprate all'autogrill e suonate tutte insieme con il preciso intento di farlo BENE. Quindi non lo so, se siete maturandi sarà magari il vostro disco dell'estate: io, però, tra inattualità finta e quella vera, ho una voglia di Tuning Circuits che mi si frega.
MORRY SEY POLITICO (DB)

Pubblicità

MAXIMILLIAN I
C.N.T.I.9
(Turgid Animal)

maximillian i cnti9 recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Forse è solo una mia impressione, ma mi sembra che ultimamente sia sempre io a recensire le cose del nostro Demented, o forse è soltanto che ne pubblica praticamente una ogni settimana e quindi finisce che abbiamo un po' tutti questa impressione. Com'è, come non è, questo è uno dei suoi progetti che preferisco—ok, insieme al bellissimo Trapcoustic e a System Hardware Abnormal. In questo caso il Nostro si accompagna a altri tre elementi (più ospiti) per realizzare una specie di hard rock/free jazz furioso e sporcato di elettronica, passato tre o quattro volte per un frullatore e ascoltato da una stanza lontana, sul quale si stagliano grida figlie dell'hardcore che fu. Io ci sento un po' anche gli Starfuckers (che è un bel sentire), ma chissà se i romani apprezzerebbero il paragone. Demented è abbastanza un genio (diciamo abbastanza per evitare che si monti troppo la testa), e la musica gli esce da tutte le parti del corpo (inserire grevità qui), quindi sarebbe anche inutile fare il solito discorso sugli artisti che pubblicano troppo, che non riescono a scremare e a tenere nel cassetto qualcosa, del resto è anche il suo bello e ce lo teniamo volentieri così. Nel dubbio comunque è il mio disco della settimana. Detto questo, giunti a questo punto, crediamo che i tempi siano maturi perché butti finalmente fuori anche un progetto definitivo sulle musiche dei Pooh. Forza.
ROBBA, FUCKIN' ETTI (FS)

Pubblicità

FLEET FOXES
Crack-Up
(Nonesuch)

fleet foxes crack up recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Ci sono due tipi di persone: quelli che a vedere i barboni di una manica di tizi in maniche di camicia che suonano le acustiche e i flauti pensano, "AAAAH, IAN ANDERSON È ANCORA VIVO, LAVALI COL FUOCO" e quelli che, invece, si lasciano prendere bene da canzoni che parlano di frutteti da curare come metafore del proprio benessere mentale. Io appartengo, tendenzialmente, alla seconda categoria. Per quello che può valere, nei sei anni passati tra Helplessness Blues e Crack-Up il buon Robin Pecknold si è iscritto all'uni, si è passato un rasoio sulle guance e sul collo e sembra più una persona ammodino; ma un cambiamento a livello estetico non ne rispecchia per forza uno altrettanto forte a livello sonoro. La musica dei Fleet Foxes, ragazzi, è ancora quella: parte dalla tradizione folk americana e la rende tutta esotica ed evocativa e cristallina e stramba tramite una voce autoriale che predilige una scrittura attraverso termini poco sentiti e la comunicazione di una sensibilità tendenzialmente agrodolce. Se a voi nei testi piace trappare nel vaticano, inneggiare ad Azazel o dire generiche cose sull'amore trite e ritrite, un ascolto volante di Crack-Up non vi farà certo cambiare idea. Ma se la storia di un tizio che lotta con sé stesso per capire che cacchio vuole dalla sua vita dopo aver letto un saggio breve di Fitzgerald vi suona interessante, eccovi del pane per riempirvi la pancia.
ROBIN CUCKOLD (EA)

Pubblicità

ICED EARTH
Incorruptible
(Century Media)

iced earth incorruptible

Gli Iced Earth sono stati una delle migliori incarnazioni del power metal tutto, e lo sono stati per parecchio tempo. Non voglio dilungarmi inutilmente sulla voce di Matt Barlow, né su Matt Barlow come persona (che ha deciso di piantarla lì con i tour mondiali per fare il poliziotto nella sua cittadina del Delaware e "dare una mano"), lui non c'è più e tanto basta. Il dramma è che Jon Schaffer ha finito le idee. E quando una band è composta da una persona e tre o quattro turnisti, se quella persona ha finito le idee è un problema. Quindi, Incorruptible. Ormai terzo album con Stu Block al microfono, che ci prova anche e con buona personalità pur non avendo lo stesso carisma di Barlow, ma soprattutto terzo disco senza idee alla base. Perenne mid-tempo, perenne shredding 101% Iced Earth, perenne vuoto di fondo. Incorruttibili, sì, ma anche ingessati e ormai svuotati di ogni significato. Sarà la maledizione dell'Hellspawn, ma di buono c'è che almeno Greg Capullo continua a disegnargli le copertine.
AL SIMMONS (AB)

LORDE
Melodrama
(Universal)

lorde melodrama recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Come la prendo sta recensione? Scrivo mille battute sui Lordi? Faccio dei riferimenti al papà di Stan di South Park? Mi ascolto per davvero il disco? Lo ascolto da ubriaco? La faccio scrivere a qualcun altro? Faccio un collage di pareri trovati in giro? Scrivo un pippone sulla mia distanza rispetto al pop contemporaneo, chiedendomi pensosamente se è un limite mio o se effettivamente questa roba non fa niente per parlarmi? Prendo in considerazione l'ipotesi che a roba che parla già a un fantastiliardo di persone possa non fregare un cazzo di parlare a me? Mi chiedo come mai ci sono colleghi anche ben oltre i quarant'anni che riescono ad appassionarsi a questo disco in nome del loro essere sempre sul pezzo e del sapere riconoscere il pop fatto bene? Scrivo del fatto che sto invece aspettando con una certa impazienza il nuovo di Gué Pequeno? Comincio a prenotare quello, Jay-Z e Pusha T per le prossime recensioni? La tiro in lungo ancora per qualche decina di battute così l'abbiamo portata a casa? Confesso che 'sto disco non sono riuscito a ascoltarlo oltre il minuto uno della numero tre?
VECCHIO SCASSACAZZO INSENSIBILE (FS)

Pubblicità

YOUNG THUG
Beautiful Thugger Girls
(300 Entertainment / Atlantic)

young thug beautiful thugger girls recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Ragazzi, siamo arrivati a un punto della storia umana in cui Young Thug—cioè un tizio che ha preso il rap, lo ha ingerito, lo ha fatto passare per i suoi buffi succhi gastrici e si è ficcato due dita in gola per rivomitarcelo addosso sotto una forma gelatinosa divertente come uno schiuma party—può campionare "First Day of My Life" dei Bright Eyes senza suonare stronzo. "FIRST DAY OF MY LIFE", cioè una delle canzoni indie emo acustiche tristi per eccellenza, uno di quei pezzi che identificano il loro autore in maniera definitiva e storicizzante. E noi siamo qua ad ascoltare la chitarrina di Conor Oberst con sopra Thugga che dice cose tipo "Fuck on your daughter, fuck on my brother, now she gon' diss you," tutti col sorriso a parlare di come ormai fare musica è come andare a uno di quei festival tedeschi tutti liberi e post-hippy, in cui tutti possono scopare chiunque e fare qualsiasi cosa a patto che ci sia una forma di consenso. Caso vuole che questi pezzi di Thug che canta manco fosse Luther Vandross con sotto le acustiche a palla per un'ora e passa sarebbero la colonna perfetta per una super-festa orgiosa fuori dal tempo e dallo spazio. Vedi che culo, a volte?
LA BELLA DI LODI (EA)

JEFRE CANTU-LEDESMA
On the Echoing Green
(Mexican Summer)

jefre cantu-ledesma on the echoing green recensione review copertina cover album streaming mp3 2017

Una volta c'era l' endless summer di Fennezs, prima c'era la Cruel Summer delle Bananarama, poi è arrivata la "Miami summer" del glo-fi e dell'hypnagogic pop, poi insomma è arrivata l'estate e basta. Il nostro Jefre, avvezzo a produzioni rumoreggianti, stavolta pare abbia deciso di ascoltare i dischi di Chris Rea e di avvolgerli come una bresaola nel pan di grano saraceno di tutte le cose sopracitate. Risultato, un disco perfetto per l'estate con tutte le caratteristiche del genere, anche se con troppe caratteristiche del genere. Nel senso che già sai dove andrà a parare, come andare in posti selvaggi sì, ma accompagnati dalla guida Valtour. In effetti in un paio di occasioni il nostro si infila in territori paludosi, in sabbie mobili quasi tapestry, con quella dose di lo-fi che non guasta ma appunto è così altamente codificata che non ci fai troppo caso. Per questo è senza dubbio il suo disco più pop, appetibile anche alle orecchie arzille di un'anziana signora che si mette in monokini per prendere l'abbronzatura alle "ciabatte": lui prende un po' qui un po' li, arrivando anche in territori Cocteau Twins mescolandoli con il piglio chitarristico che si trovava nei primi Jane's Addiction quando facevano quelle ballate languide ricoperte di chorus. Un bel disco? Sì. Melodie intriganti, tutto al posto giusto, nessuna sbavatura: ma non è chiaramente la colonna sonora di questa estate qui. Suona datato come appunto, l'estate in generale: vogliamo fargliene una colpa? Io direi di no: facciamoci un bagno e non ci pensiamo.
PISCINETTY ALLEGRY (DB)

Segui Noisey su Twitter e Facebook.