Amo Roma, la strada e in tutte le sue forme. Non mi fido di chi dorme, me fido solo dei fratelli con cui bevo e magno. E da morto non dite che ero un santo, ma un bastardo che stava sempre 'mbriaco. Bevo birre in un angolo da solo come un appestato, bevo tanto e fumo per reprimere tutta 'st'angoscia che non mi fa dormire. Sogno il giorno che ti rivedrò aspettarmi su una panchina in piazza.
Ma non so il perché. Che è un po' la risposta che Asperino dà quando gli faccio delle domande—come gli è venuta quella barra lì? Come vive quella cosa là? Boh, la vive e basta. Non è che si fa tante pippe mentali. Al contrario di Ugo, che invece le paranoie le prende per mano e le porta con sé ogni singolo giorno che si alza dal letto.E quindi il fatto che abbiano fatto un disco insieme, Senza Ghiaccio, è proprio bello. Perché sono persone quasi opposte e quindi è bello sentirle rappare insieme, sì, ma anche perché sono i due artisti più off della Love Gang. Quelli più naïf e difficili, quelli più divertenti e disturbanti. Quelli meno, perdonatemi il termine ma dopo ne parliamo, vendibili.E poi 'sta mattina, ma che bomba di giornata Il sole mi bacia le occhiaie. Ed esse triste è curiosamente bello. Così mi pare, ma non so il perché.
Già dalle prime parole, è puro Ugo Borghetti. "Franchino ci ha volato tantissimo,", continua, "e da là me sono reccato 'Periodo d'oro' a casa mia… e ho detto boh, provamoce. Magari continuo a scrivere e fà i dischi e tra sei mesi me metto a pulì er culo alle vecchie, a pulire i cessi." È proprio come canta in "SAD!" con Joe Scacchi: "L'ennesimo hotel, sto girando l'Italia / Ma non aumenta il mio conto in banca / Indossare tutti i giorni una maschera." Non si sente un rapper, Ugo: si sente un ragazzo che è finito a fare il rapper nonostante i suoi problemi.Gli chiedo dei soldi, quelli futuri che evoca ad Asperino in "Gin Tonic: "io c'ho ventisett'anni. Comunque devi pensà a qualcosa che te fa guadagnà, e col modo mio de scrittura… a meno che me dice una botta de culo questo qua non potrà mai essere il mio lavoro principale", mi dice. La sente, la sua età, Ugo, e si fa delle domande. Mi racconta che gli era passata la voglia di fare tutto, da quando si era reso conto di non avere comunque un soldo in tasca e di essersi rimesso a fare i danni che aveva smesso di fare.Ugo ringrazia Asperino, Franchino, suo fratello, Bomba Dischi, il loro amico Degaz aka Emphashishi. "Asperino è un santo, me lo devo tatuà al centro del petto. Devo ringrazià il cielo e tutti se è uscito 'sto disco.""Nei miei sogni amici che porto a spalla dentro 'na bara / Un'altra guardia come Raciti, sogno mortale / In giro per Trastevere co 'na cicciona spaziale".
"Quando ci siamo messi a fare rap sul serio, eravamo un po' accoppiati—Ketama col Solero e io con Franco", mi racconta Asp, il cui nome compare come featuring già in Dieci Pezzi, la prima vera uscita discografica della 126. Ma la sua poetica comincia a venir fuori da "Tarallucci & Vino", tre minuti e mezzo di pura romanità trasteverina in salsa enogastronomica insieme proprio a Franco e Ugo Borghetti. "Vino a brocche, pecorino a tocchi, semolino gnocchi / E se morimo per i panzerotti", rappava Asp, ripreso nel ristorante in cui oggi lavora. Quel pezzo stava in Asso di Guasconi, un progetto mai finito di cui restano ad oggi sei pezzi su YouTube."I figli di papà, i precisi, quelli inquadrati, non stanno simpatici a nessuno. Quindi abbiamo provato un po' tutti a fare i malandrini, mica solo io." - Asp126
"Palazzi" è l'unico pezzo solista di Asp all'interno di Senza Ghiaccio ed è notevole in quanto è la prima volta che sento un ragazzo italiano scrivere barre sulla crisi degli affitti e la gentrificazione. "40 MQ / 900 d'affitto", fa il ritornello; "Ce vonno chiusi in casa / E invece noi sempre in piazza / Ce vonno rinchiude' in palazzi / Dentro quartieri senza le piazze", continua. È un pezzo che ribalta la classica narrazione dei palazzoni e delle periferie come luogo d'origine del rap, base di partenza per un percorso di rivalsa: "Tirano su un altro mostro de cemento / Pe' mettece la gente dentro", canta Asp."Uno che fa un lavoro qualsiasi perché non deve poter vivere nel centro della città dov'è nato, nel quartiere o nella via dove sono nati i suoi genitori?", mi racconta Asp, che paga effettivamente 900 euro per un appartamento di 40 mq a Trastevere, il quartiere dov'è nato. "La mia proprietaria di casa è una pazza, io sono l'unico che ce vive. Gli altri sono tutti americani che pagano 100 euro a notte, hai capito? Nella Roma dei sampietrini ci può dormire solo chi paga 100 euro a notte? Che vor dì, che quindi i poveri devono stà tutti quanti in dei posti in culo al Signore? Senza i mezzi pubblici?""Preferimo più esse coerenti che magari vende er culo pe fà 'na traccia. Ma penso che con la coerenza prima o poi ci magnerò pur'io" - Ugo Borghetti
Il pezzo che incarna meglio Senza Ghiaccio, credo, è quello che lo chiude. Si chiama "Campare di Campari": Asp tira in mezzo subito il Vichingo, storico abitante di Trastevere, grande bevitore di Campari, incarnazione dell'anima del quartiere, morto nel 2018. Vorrebbe fare come lui, dice, "E contare sui passanti / E campa' come i cristiani". Che cosa vuol dire? "L'insegnamento condiviso che abbiamo avuto dallo stare così tanto tempo per strada, a conoscere gente, a parlare con gli assurdi, con quelli che ti insegnano a evitare e invece tu ti ci butti, è la bellezza del vivere assieme", mi spiega lui. "Il vichingo campava dell'affetto della gente che lo conosceva."E così, senza che io lo imbocchi, Asp mi rivela un significato del nome della crew di cui fa parte: Love Gang è affetto, prima di tutto. "Mò nella musica, e non solo nel rap, passa sempre di più un messaggio assurdo, cioè che vince chi c'ha i sordi, la tipa con le zinne rifatte. Ma magari non perché è figa e ci vuole stare davvero, perché se la porta appresso", spiega. "Per averci tutti 'sti sordi e 'ste cose gli affetti li devi mettere in secondo piano." La vera sfida è continuare a tenere l'affetto al primo posto, non ottenere certificazioni."Te mettono là dentro in un reparto de 11 metri, quello che te dicono è 'Ok, disegna i puntini' come se stai alla materna. Te trattano come 'no scarto della società. Io sono entrato lì dentro sapendolo, che ero uno scarto della società" - Ugo Borghetti