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Tecnologia

Coltivare erba sul cloud è tanto comodo quanto rischioso

Degli hacker (o dei poliziotti) potrebbero mandarvi a monte la fioritura.

Da un paio di mesi a questa parte, a Berkeley, in California, un piccolo gruppo di piante di cannabis medica sta crescendo in gran segreto. Gli esemplari, tutti della varietà OG Kush, fanno parte di un esperimento guidato dalla startup di giardinaggio Edyn, i cui sensori alimentati dalla luce solare si connettono in wi-fi per condividere in cloud e analizzare in rapporto a parametri predefiniti i dati di temperatura, illuminazione, umidità e acidità del suolo.

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Il tutto per permettervi di crescere le vostre piantine nella maniera più efficiente possibile e da remoto—online. Benvenuti nell'Internet dell'erba. La domanda è: quanto è sicuro?

Mentre l'arte di coltivare marijuana si appoggia sempre più ai dati, grazie a tecnologie come quella dei sensori di Edyn o delle plafoniere a LED intelligenti prodotte da Heliospectra che equipaggiano le serre di principianti e professionisti (per non parlare di tutti gli altri strumenti che mai come ora avevano permesso di ottimizzare, regolare e automatizzare l'intero ciclo di vita della cannabis), potreste cominciare a chiedervi quanto sia facile per un hacker interferire con la vostra coltivazione.

A quelli che già utilizzano o sono interessati ai sensori della Edyn per coltivare marijuana medicale avendone o meno il diritto legale—e se il clamoroso successo della campagna su Kickstarter è un indicatore affidabile, sembra non siano pochi—deve sembrare piuttosto improbabile che il loro giardinetto dietro casa di, mettiamo, Punta Roja, sia improvvisamente diventato l'obiettivo di un attacco elettronico.

Ma Jason Aramburu, CEO di Edyn, sostiene che la sua azienda sia particolarmente sensibile all'argomento. Aramburu mi ha detto che hanno ricevuto numerosi feedback da utenti, beta tester e persone che vogliono semplicemente coltivare la propria cannabis medicale con l'aiuto dei sensori Edyn, tutti accomunati dalla preoccupazione per la sicurezza. Dopotutto l'Internet delle cose (che comprende l'Internet di casa vostra ma non è limitato ad esso), in cui sistemi come Google Nest controllano termostati e allarmi anti-fumo, non è nuovo a tentativi di manomissione.

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“Gli hacker hanno trovato il modo di divertirsi con il tuo riscaldamento,” ha detto Aramburu. “Nel caso di Edyn, i coltivatori di cannabis sono preoccupati da un lato che un hacker possa alterare i settaggi dei propri impianti, dall'altro che le forze dell'ordine possano individuarli e schedarli come coltivatori, il che sarebbe anche peggio.”

Così Aramburu e il suo team hanno iniziato a codificare tutto l'hardware prodotto da Edyn. Uno dei numerosi tentativi di preservare la privacy in questo periodo di ansia post-Snowden.

Iniziamo dando un'occhiata alle apparecchiature in oggetto. Quello che un sensore Edyn effettivamente fa, è inviare un segnale elettrico e analizzare in che modo le caratteristiche del terreno ne influenzano la frequenza e l'intensità; e “un po' di altra roba,” ha detto Aramburu.

I dati vi permettono di misurare l'umidità, l'indice di fertilizzazione e il livello del Ph del suolo. Essenzialmente saprete cosa sta succedendo nel vostro terreno e potrete basarvi su questi dati per programmare la valvola di irrigazione, che non solo controlla il sistema di spruzzatori o gli irrigatori a goccia, ma raccoglie le informazioni meteo e se le previsioni danno pioggia non distribuirà ulteriore acqua alle vostre piante.

Il sistema è elegante, anche se non completamente inedito nel mondo dell'agricoltura. La differenza è che stavolta Aramburu e la Edyn ci tengono a chiarire che rispettano la volontà dei cittadini di coltivare la propria erba nei termini di legge—secondo Aramburu, tutti quelli implicati nel beta test di Berkeley hanno le credenziali per farlo.

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A questo proposito, ogni dispositivo è provvisto di un sistema di crittaggio a 128-bit. Quando la valvola di irrigazione comunica i propri dati via wifi, sostiene Aramburu, “è virtualmente impossibile mettere le mani su quell'informazione.”

Non ho ricevuto le stesse rassicurazioni da Heliospectra, il produttore svedese delle lampade a LED intelligenti prima citato. (Ricorderete questa azienda da High Country, il documentario di Motherboard sul futuro delle tecnologie applicate alla coltivazione dell'erba, in cui comparivano un paio di plafoniere intelligenti Heliospectra ancora in fase beta in un negozio di cannabis medicinale di Denver.)

Chris Walker, il loro rappresentante, mi ha spiegato che le lampade di Heliospectra sono concepite per essere utilizzate all'interno di un network sicuro, più che su una connessione Internet aperta. “E raccomandiamo ai nostri utenti di utilizzare firewall di buona qualità,” ha aggiunto.

Ovviamente, non si tratta solo di erba. Il sistema Edyn è senz'altro ideale per la coltivazione della cannabis, su questo non si discute, ma non è stato concepito esclusivamente per essa. Secondo il New York Times, il piano di Aramburu “va oltre qualche giardiniere altolocato che voglia coltivare una rara varietà di cavolo riccio o le barbabietole per la famiglia.” L'intenzione è quella di vendere questi sensori a basso prezzo ai contadini del Terzo Mondo che vogliano procurarsi di che vivere attraverso coltivazioni sostenibili ed efficienti. E tutti i dati verranno presumibilmente immagazzinati nel cloud.

In fin dei conti, i sensori Edyn sono un modo per arricchire il corpus delle tecniche di coltivazione in modo automatico ed efficace. Tornando all'erba, l'idea è quella di creare un database di cose da fare e non fare a seconda delle diverse varietà e condizioni di crescita.

“Non c'è un corpus di informazioni che mi dica quali sono le migliori condizioni per far crescere della Strawberry Cough o dell'OG Kush,” ha detto Aramburu. “Semplicemente non esiste.” Quindi niente su cui hacker, polizia o DEA possa mettere le mani. Ma non sarà così per molto."

Ecco perché Edyn si è anche raccomandata di non condividere la posizione di un utente o altre informazioni con terze parti. “È tutto anonimo, tutto privato,” mi ha assicurato Aramburu.

Tornando alla coltivazione segreta di Berkeley, le piante di OG Kush hanno ormai superato il metro e mezzo. Se tutto va bene, il mese prossimo dovrebbero cominciare a fiorire.