Chi dice Dylan dice danno

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Musica

Chi dice Dylan dice danno

Abbiamo tentato di dare risposte alle cinque domande più stupide sul premio Nobel a Bob Dylan.

Mi sto rompendo le palle di scrivere di musica perché tutte le volte tocca tornare all'inizio e rimettersi a spiegare tutto quanto. Di questi tempi, quando monta una polemica, bisogna rimboccarsi le maniche e ripercorrerla all'indietro fino al punto in cui si diventa finalmente chiaro che nessuno aveva polemizzato su nulla. Ad esempio, vi sarà capitato di leggere un articolo in cui ci si lamenta dell'atteggiamento del pubblico di nicchia, quelli che tendono a lapidare ogni artista che inizi a vendere copie e riempire i locali; ecco, vi sfido a presentarmi UNA persona che dichiari orgogliosamente di avere questo atteggiamento. A nessun ascoltatore di musica indie frega niente di quante copie venda un gruppo col suo disco, importa soltanto che questo disco risponda ai suoi gusti—e credo sia normale che se passi 10 anni ad ascoltare roba sempre più aspra oscura e storta, non è che puoi prendere con filosofia quando il tuo beniamino esce fuori a buffo con un disco per andare nella heavy rotation di Virgin Radio. Un altro esempio: voi conoscete persone che si sentono "tradite" dal fatto che Manuel Agnelli sia andato a fare il giudice di X-Factor? Io no, conosco persone che amano Agnelli e persone che lo odiano, e ognuno parla di lui in termini assolutamente coerenti. E allora da dove cazzo vengono le decine di articoli che parlano male di un pubblico di ex-fan traditi? Probabilmente dalla percezione di quel che poteva essere un ascoltatore medio degli Afterhours diciassette anni fa, o qualcosa del genere.

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Ieri Bob Dylan ha ricevuto il Nobel per la letteratura, e nel giro di circa mezz'ora si è scatenato un dibattito piuttosto assurdo sul merito e sul valore di Dylan. Il retroterra del dibattito sul premio Nobel a Dylan riguarda la fantomatica dignità letteraria della musica popolare, l'idea che i testi di una canzone possano essere profondi quanto una poesia o un romanzo. È un dibattito che segue Bob Dylan da cinquant'anni e passa, e praticamente tutti hanno accettato che i suoi testi hanno o hanno avuto grande interesse letterario (in relazione ai testi di, boh, qualcun altro che non ce l'ha). Dicevo: mi sto rompendo le palle di scrivere di musica perchè può succedere che l'Accademia di Svezia decida di dare a Dylan il premio Nobel e io mi ritrovi invischiato nell'ennesima rimasticazione di una questione che era stupida anche cinquant'anni fa. Con l'aggravante che si fonda su dubbi e domande quasi tutti al negativo: "vediamo chi si lamenta", "vediamo chi è il primo a sbroccare", "vediamo chi pensa che Dylan non sia un poeta", eccetera.

Questo articolo raccoglie una selezione di cinque domande particolarmente stupide su cui si fonda la discussione in merito al premio Nobel a Dylan.

1. La musica ha dignità letteraria?

In linea di principio, qualsiasi cosa preveda l'utilizzo di parole ha una "dignità letteraria". Oltre a questo, ogni forma d'arte si può vedere attraverso la lente di qualunque altra forma d'arte. La letteratura ha dignità musicale? Sì. Ha dignità cinematografica? Sì. Il cinema ha dignità letteraria? Sì. La pittura ha dignità letteraria? Sì. La scultura ha dignità letteraria? Sì. La scultura ha dignità musicale? Sì. Il fumetto ha dignità musicale? Sì. Tutto "ha dignità di" tutto il resto. È per via del fatto che tutta l'arte viene consumata grossomodo dallo stesso gruppo di persone (le cosiddette "persone interessate all'arte"). È vero che qualcuno degli appartenenti a questo gruppo continua ad avere un bizzarro accanimento contro forme espressive che percepisce come "minori", e qualcun altro che per contrappasso le percepisce come "maggiori", tipo la televisione o il fumetto, ma che cosa può farci la società contemporanea? Buttarli giù da una rupe?

2. Alessandro Baricco dice che "è come se dessero un Grammy a Javier Marìas", mentre Gianni Riotta sostiene che Dylan c'entri più con la letteratura di quanto c'entri Baricco. Che ne pensate?

Se mi obbligassero a ghigliottinare uno dei due, probabilmente andrei su Riotta. Baricco sarà pure un gretto e uno scalzacani, ma almeno ha il coraggio di esprimere un'opinione—per quanto stupida, e si può essere d'accordo o non d'accordo, o al limite pensare che Baricco sia un idiota—sempre meglio di inserirsi nel dibattito con lo stesso brillante savoir faire di uno che sta viaggiando sull'A14 e si ferma a cacare in una piazzola di sosta perché non ce la fa ad arrivare all'autogrill.

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3. Perchè dare il Nobel a Dylan invece che a XXX che lo avrebbe meritato di più?

Non so bene chi organizzi il Premio Nobel, cioè lo so ma non so esattamente come si muovano per assegnarli. Do per scontato, tuttavia, che i Nobel (soprattutto quelli pop, Pace e Letteratura) vengano assegnati allo scopo non solo di premiare persone che si sono distinte in ecc. ecc., ma anche e soprattutto allo scopo di preservare il prestigio e la centralità del Premio Nobel nella cultura contemporanea. Per garantire questa cosa, ha senso che vengano assegnati bilanciando oscuri poeti di paesi dimenticati dalla cultura occidentale (che danno prestigio e competenza e scatenano le pulsioni primitive dei più introdotti, che amano molto giurare di averli conosciuti anche prima del Nobel) e personaggi pop di profilo altissimo (i quali generano un dibattito furioso sul merito, che passa anche e soprattutto per le bocche di chi deve cercare su Google chi ha vinto il Nobel alla letteratura lo scorso anno) (non vi sto giudicando, non c'è niente di male a sapere, o non sapere, chi ha vinto il Nobel per la letteratura lo scorso anno). In questo senso Bob Dylan garantisce il massimo risultato del secondo caso: tutti lo conoscono, tutti lo amano, non tutti sono convinti che abbia senso dargli un premio letterario. Via alla discussione.

4. Quindi secondo te uno come Bob Dylan non si meritava il Nobel per la letteratura?

Personalmente non mi è mai capitato di leggere il nome di qualcuno che s'è beccato il premio Nobel per la letteratura e pensare che l'abbia rubato. Su quello per la pace ho qualche problema, ma sulla letteratura no. Anche in generale, non mi pare di aver mai letto articoli intitolati "Alice Munro s'è rubata il Nobel" o "John Steinbeck era uno scalzacani".

5. Ma avete da ridire anche su Bob Dylan?

Praticamente tutti i mammasantissima del rock anni sessanta e settanta hanno un pubblico di detrattori. I Beatles hanno detrattori, gli Stones hanno detrattori, persino i Beach Boys hanno qualche prudente detrattore, gli Zeppelin, i Sabbath, Lou Reed, i Grateful Dead, i Pink Floyd, persino gli Stooges ne hanno qualcuno. Gli unici due che non sono praticamente mai stati messi in discussione sono David Bowie e Bob Dylan. Qualcuno ammette di non essere mai entrato troppo in sintonia con i loro dischi, ma sempre esprimendosi in modo da far capire che è un problema suo e non dell'artista. Sto aspettando da anni di leggere una critica lunga convincente e argomentata a Bowie o Dylan, ma nessuno si prende il disturbo perché sa bene che ci smenerà di suo. Quindi no, nessuno ha mai un cazzo da ridire su Bob Dylan. A me questa cosa sta molto sulle palle, perchè la prima volta che ho ascoltato Highway 61 Revisited sono rimasto fulminato, l'ho tenuto nel mangianastri per un mese senza mai toglierlo e ho pensato più volte che stesse parlando squisitamente a me. E invece "Desolation Row" è sempre piaciuta a tutti, la capiscono tutti la prima o la seconda volta che l'ascoltano, e nessuno si rompe mai il cazzo di sentirla nonostante il minutaggio. In definitiva è il principale motivo per cui personalmente mi sono disaffezionato a Dylan e l'ho un po' perso negli ultimi 15 anni: c'è sempre qualcuno che lo ama alla follia e ti spiega perché con parole sgradevolissime e senza senso. Lo so che è un motivo un po' stupido per smettere di seguire un artista, ma state per votare sì o no a un referendum costituzionale sulla base di quanto vi stanno sul cazzo quelli che predicano per il no o per il sì.

E comunque si legge Bob Daylan.

Francesco Farabegoli è il fondatore del blog musicale BastonateÈ pronto a smontare la tua polemica anche su Twitter.

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