FYI.

This story is over 5 years old.

Attualità

Abbiamo chiesto cosa pensano di 'Gino' a persone che si chiamano Gino

La parola agli esperti.

Il 2017 è stato un anno insensato e dunque non poteva chiudersi se non in modo insensato: con la storia di Gino. Che è una specie di… meme? esperimento sociale? Non saprei come definirlo.

In pratica a fine dicembre Blur—uno youtuber che stando a Wikipedia Selvaggia Lucarelli è diventato famoso perché gioca ai videogiochi e bestemmia—ha lanciato i suoi follower in una crociata per riempire Instagram di commenti con scritto Gino. Visto che di follower ne ha quasi 500mila l'iniziativa è riuscita e tutti hanno iniziato a chiedersi chi fosse Gino (se volete approfondire e avete 12 minuti, qui c'è un video di Blur che spiega nel dettaglio tutto quello che è successo).

Pubblicità

E quindi l'ultimo dell'anno abbiamo avuto: Gino che diventava trending topic su Twitter; Google Trends che iniziava a registrare ricerche per query tipo "chi è Gino," "perché tutti scrivono Gino," "Cosa vuol dire Gino" e "Gino tormentone"; Matteo Renzi che su Instagram postava un messaggio di auguri di buon anno citando Gino (e nei cui commenti si scatenava un'ulteriore invasione di Gini); e Repubblica che provava a spiegare Gino, "l'ultima follia del 2017."

Il solito ciclo dell'opinione pubblica italiana, insomma.

Credo però che in questo mare magnum di opinioni sull'argomento ce ne sia una che ancora non ha trovato abbastanza spazio—quella dei diretti interessati, vale a dire le persone che si chiamano Gino. Personalmente l'unico Gino che conosco era il vecchio che quando ero piccolo ci bucava il pallone e diceva di essere stato l'autista di Mussolini mentre in realtà era arteriosclerotico e si confondeva quella volta che aveva interpretato l'autista di Mussolini in non so quale film.

E tutti gli altri Gino, dove sono? Ne ho cercati un po' su Facebook e gliel'ho chiesto. La parola agli esperti.

[Penso] che per fortuna non riguarda me. A parte gli scherzi, non so bene cosa ci sia da commentare, mi sembra una stupidaggine abbastanza irrilevante.
Gino Roncaglia, 57 anni, filosofo

Ne penso tutto il male possibile. Non perché, incidentalmente, si sparge a destra e a manca il mio nome. Ma perché questo, come tante altre analoghe stronzate, segna il livello di regressione imperante nei social come nella vita quotidiana. Siamo dalle parti della subumanità. Mala tempora currunt e temo non possa che andare peggio, almeno per un bel po'.
—Gino Delledonne, 59 anni, architetto

Nell'utilizzo ludico dei social, capitano eventi istantanei dovuti a fenomeni nati per caso che vengono poi diffusi in maniera virale. È il bisogno, il desiderio, di appartenenza di una parte degli utenti della rete a un 'momento' comunitario per sentirsi virtualmente insieme in qualcosa. Una parola, uno slogan, un'idea. Vivere l'attimo presente, e farne parte. Anche solo il tempo di un commento che poi sparirà nel flusso degli aggiornamenti di un prossimo evento. Sul fatto che ci sia di mezzo il mio nome, nessun problema al riguardo.
—Gino Udina, 47 anni, sceneggiatore di fumetti

Il fenomeno è arrivato alle mie orecchie tramite mia nipote, approfondirò ulteriormente. [Che c'entri il mio nome] mi fa piacere, magari con un po' di tempo vedrò. La cosa mi incuriosisce, anche perché delle notizie in relazione alla mia attività di scrittore divennero virali più o meno giocando sul mio nome.
Gino Pitaro, 47 anni, scrittore ed editor

L'idea di per sé sarebbe anche stata buona, creare attenzione sui social intorno a un nome facile da ricordare, simpatico e conosciuto anche all’estero. Sarebbe stata buona se chi ha ideato il machiavellico piano avesse poi detto una cosa qualunque che avesse un senso e non "volevo lasciare un ultimo segno nel 2017, lanciare una rivolta su Instagram." È questo l’ultimo messaggio che volete lasciare al mondo? Da Gino avrei preferito vedere il mio nome associato a qualcosa con un po' più di spessore sociale, avrei sperato di mandare un messaggio di fine anno con un po' più contenuti, non questo nulla fine a se stesso.
Gino Roberti, 45 anni, musicista

Vi chiamate Gino? Conoscete altri Gino? Conoscete anche voi il Gino che non era stato per davvero autista di Mussolini? Non ve ne potrebbe fregare di meno di Gino? Fatecelo sapere.