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Attualità

L'artista che trasforma i capolavori dell'arte in visualizzazioni dati

In 'Data Visualization,' Yousuke Ozawa ha reinterpretato dei capolavori di Van Gogh, Magritte e altri come arte in codice.

"Il Figlio dell'Uomo" di René Magritte. Immagini gentilmente concesse dall'artista

L'artista Yousuke Ozawa, nella sua ultima serie di immagini Data Vizualization, rivela gli strati nascosti degli oggetti che popolano il web, reinterpretando alcuni famosi capolavori dell'arte nei codici di base a cui corrispondono nel momento in cui diventano file digitali. Tradizionalmente, la visualizzazione di dati consiste in statistiche e informazioni che vengono interpretate come immagini piacevoli e facilmente comprensibili ma, diversamente da progettatori di infografiche come Chris McCandless, autore di Knowledge is Beautiful, la serie di Data Visualization di Ozawa inverte il processo, nascondendo i dipinti famosi in un mare di numeri, lettere e simboli.

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"Notte Stellata” di Vincent van Gogh. 

“L'idea mi è venuta in mente per caso, un giorno che ero a casa di un amico,” ha detto il direttore artistico di Ogilvy & Mather a The Creators Project. Ha notato che uno dei figli dell'amico era molto colpito nel vedere una fotografia stampata, fisica. “È stata la prima volta che mi sono reso conto che la maggior parte dell'arte che le persone vedono è filtrata da uno schermo. Un giorno ho visitato una galleria d'arte che mi interessava nella mia città. Nei dipinti ho visto dei dettagli che uno schermo di pixel non avrebbe mai potuto replicare, come la superficie del dipinto, le pennellate, la tela. E ho capito che quelli che vediamo sullo schermo non sono altro che dati.”

"La Libertà che Guida il Popolo" di Eugène Delacroix

Da Magritte a Delacroix, Ozawa ha scoperto i JPEG dei dipinti da semplici ricerche di immagini, e ha convertito i risultato in dati URI. Ha incorniciato i dati apparentemente insignificanti, rilegando i dipinti alla piccola descrizione sotto ogni opera codificata. L'effetto finale porta l'attenzione sull'infrastruttura di base in un modo non diverso dal precedente lavoro di Ozawa, Satellite Font. L'artista vuole far riflettere lo spettatore sulla forma attraverso cui consumiamo le informazioni, e la celebra, presentando in modo elegante il medium come messaggio dell'opera, e il messaggio come medium.

"Nighthawks" di Edward Hopper

"L'Urlo" di Edvard Munch

"Il Bacio" di Gustav Klimt