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La polizia olimpica arresta i writer

Dopo le centinaia di misure restrittive messe in piedi per i Giochi Olimpici, ora anche i writer sono considerati un pericolo pubblico.

Darren dipinge.

Pensavate che i missili terra aria piazzati sui tetti, le corsie preferenziali e le squadre di poliziotti anti-pubblicità volute a difesa delle Olimpiadi di Londra fossero già eccessive? Be’, c'è dell'altro: ieri, le forze dell'ordine hanno fatto irruzione in diverse case londinesi e portato a termine una serie di arresti, apparentemente come parte di un’operazione preventiva contro i graffiti.

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Una delle persone arrestate è Darren Cullen, anche conosciuto come “Ser”, che scrive ormai dal 1983. Ma in realtà, quello che fa è abbastanza legale—negli ultimi 20 anni ha collaborato con i consigli comunali, con compagnie come Microsoft, Red Bull e Adidas, con i bambini emarginati e, ironia della sorte, con Team GB, la British Olimpic Association. Ha anche trasformato la sua passione in una società, la Graffiti Kings.

Ho parlato con Darren dell’arresto.

VICE:Ciao Darren. Allora, ieri sei stato arrestato?
Darren Cullen: Già, la British Transport Police si è presentata a casa di mia madre, ma ovviamente io non vivo più lì. Lei ha detto loro dove abito e dopo 20 minuti sono arrivati da me, alle 7 del mattino più o meno. Mi hanno detto che avevano un mandato d’arresto e per me è stato un vero shock. Rispetto la legge, sono un uomo d’affari—non mi aspettavo di trovare la polizia alla mia porta.

Mi hanno spiegato che ero accusato di atti vandalici commessi dal 1997 a oggi e hanno cominciato a perquisire casa mia. Era una follia, c’erano cinque agenti di polizia nella mia proprietà. Le riviste di graffiti, le foto e le bombolette… è finito tutto nei sacchetti delle prove. Tutto quello che uso per il mio lavoro. Mi hanno preso anche il telefono e il computer.

E pensi che questo abbia a che fare con le Olimpiadi?
Ho chiesto a uno degli agenti se ci fosse una qualche correlazione, perché avevo notato che di recente diversi pezzi di street art erano stati rimossi dai muri della città. Nelle ultime settimane hanno fatto piazza pulita, togliendo anche cose che non hanno mai dato fastidio a nessuno. Il poliziotto non ha ammesso che il mio arresto era collegato alle Olimpiadi, però ha sorriso. La mia compagna ha fatto la stessa domanda a un altro agente, e lui le ha detto che era così.

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È assurdo che, con tutte le persone, vengano ad arrestare proprio me—la Graffiti Kings è stata contattata proprio da Team GB per curare una parte del Villaggio degli Atleti, e il canale ITN News ci ha fatto fare un lavoro su un taxi nero che hanno poi usato in un programma in cui intervistavano la gente a proposito dei Giochi Olimpici.

Darren con un pesce.

La polizia ti ha spiegato perché sono venuti a prendere proprio te?
Pare che abbiano rintracciato il mio nome tramite un dominio internet che avevo registrato tempo fa. Nel mio lavoro aiuto le persone a costruire i siti internet che usano per condividere in rete i loro lavori. Ho creato un sito per alcuni ragazzi e ho registrato il dominio per loro. Pare che questi abbiano pubblicato foto di graffiti illegali e la polizia dice che la cosa potrebbe indurre altre persone a fare lo stesso. Dato che sono stato io a registrare il dominio, la polizia è venuta da me. Considerando la quantità di siti internet che pubblicano foto di graffiti e tutti i video su YouTube, mi ha sorpreso il fatto che siano venuti a rompere le palle a me, e per una cosa insignificante come la registrazione di un dominio web.

Sembra che si stiano comportando in modo scrupoloso e distopico. Pubblicare delle foto su un sito non è neanche un crimine, giusto? Cos’è successo quando sei arrivato in commissariato?
C’erano circa 30 persone, tutte arrestate in circostanze simili. Ho riconosciuto un sacco di facce note nella comunità dei graffiti, ma non c’era nessuno che conoscessi personalmente. Era strano, mi chiedevo cosa ci facessi in una stazione di polizia a farmi interrogare con persone che non conoscevo. Persone con le quali non avevo contatti.

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È diventato subito chiaro che stavano arrestando tutte le persone affiliate all’ambiente dei graffiti. Sono sicuro che si tratti di una misura per tenere sotto controllo la città durante le Olimpiadi. Non so, credo che stiano cercando di dare l’impressione di svolgere un gran lavoro in preparazione ai Giochi. Vogliono assicurarsi che le loro statistiche di arresti prima dell’evento siano impressionanti. L’unica cosa che riuscivo a pensare era, “Non c’è motivo per cui dovrei stare qui.”

Appena prima che mi lasciassero andare, mi hanno comunicato le mie condizioni di rilascio su cauzione. Non mi è concesso portare in giro vernice spray o altri attrezzi per fare graffiti, cosa di cui ho ovviamente bisogno per il mio lavoro. Non posso utilizzare nessun servizio ferroviario, né la metropolitana, e devo tenermi come minimo a un miglio di distanza da qualunque sede delle Olimpiadi. Tutto questo fino a novembre.

Cosa?! Come ci sei rimasto?
Sono sbalordito. Ci sono voluti 15 anni per mettere su la Graffiti Kings, per usare le mie capacità in modo positivo e per farmi una carriera, e adesso non posso neanche andare in giro con della vernice spray. Come posso lavorare per i miei clienti se non mi permettono neanche di tenere in mano una bomboletta?

Mi costerà una fortuna andare in giro per la città, ora che non posso prendere i mezzi. Dovrò andare in macchina a tutti gli appuntamenti e pagare ogni volta la tassa sulla circolazione. E ovviamente si sono tenuti il mio computer e il telefono, che contenevano tutto quello di cui ho bisogno per lavorare.

È una follia. Chi fa parte della comunità dei graffiti viene incoraggiato a trovare un modo legale e produttivo per sfruttare le proprie capacità, che è esattamente quello che ho fatto in questi ultimi dieci anni, e nonostante questo continuo a essere tormentato dalla polizia. Non è giusto e basta.

No, di certo non è giusto. Mi dispiace, Darren.