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scienza

I micro origami che si formano con una goccia d'acqua

Degli scienziati olandesi hanno progettato un materiale grande come un granello di sabbia che si trasforma in cubi e piramidi con una goccia d'acqua.

Anche se pare che l'arte degli origami sia nata nel 905d.C., la sua pratica è rimasta pressoché uguale nel corso dei secoli. Ovviamente nel tempo gli origami si sono sviluppati in forme e scopi simbolici, ma in ogni caso questo tipo di arte prevede che si prenda un foglio piatto e lo si pieghi per formare forme tridimensionali. Oggi, però, il Journal of Applied Physics ha pubblicato un report su un progetto che sembra un incrocio tra la stampa in 4D (sì, oggetti che si autoassemblano) e questa antica arte giapponese—in altre parole, origami super futuristici.

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Gli scienziati dell'Università di Twente, in Olanda, hanno creato oggetti piatti che mutano in forme che si aprono e chiudono grazie ad una goccia d'acqua, come un fiore che sboccia. Il materiale è fatto di wafer di nitruro di silicio in cui sono state incise piccole cerniere. Come potete vedere nelle GIF, le superfici piatte si trasformano in cubi, piramidi e altre forme geometriche microscopiche appena vengono a contatto con una goccia d'acqua. Ci piacerebbe vedere questo materiale applicato ai nano-fiori di questo nostro documentario. In fin dei conti i fiori sbocciano grazie all'acqua.

Nella descrizione del progetto il dottorando Antoine Legrain ha scritto: "Nel progetto Origami creiamo micro- e nanostrutture tridimensionali grazie a forze capillari…La capillarità è un meccaniscmo particolarmente efficace perché diventa dominante in scala microscopica." Più piccola è la dimensione, meglio funziona il processo. Quindi il team ha versato una minuscola goccia d'acqua sulle strutture e quando le molecole dell'acqua hanno iniziato ad unirsi, il silicone ha piegato le superfici bidimensionali, proprio come in un origami.

Ogni struttura è grande circa come un granello di sabbia, e i ricercatori pensano che questa innovazione potrà avere applicazioni biomediche—nelle operazioni chirurgiche o anche per dei medicinali che si devono espandere nel corpo. Potrebbe rivelarsi davvero utile visto che le strutture possono piegarsi e ripiegarsi dozzine di volte prima di deteriorarsi.

Anche se non si tratta proprio di origami tradizionali, ci immaginiamo già qualche brillante artista che usa la creazione di questi scienziati per bellissime opere d'arte microscopica. Pensate a queste strutture nelle mani dello scultore Vik Muniz… potremmo avere un mare di gru grandi come granelli di sabbia.

Per saperne di più visita la pagina del progetto dell'Università di Twente.

h/t Txchnologist