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Musica

Recensione: Linda Perhacs - I'm a Harmony

La madrina spirituale della New Weird America ha deciso di non riposarsi sugli allori e comporre un ottimo album di folk psichedelico.

Linda Perhacs è stata fino a tre anni fa una sorta di figura mitologica. Autrice di un solo disco, Parallelograms, uscito nel 1970, si trattava di un capolavoro di folk psichedelia, disco da isola deserta e soprattutto uno di quei dischi di culto assoluto, di un'artista che realizza soltanto un'opera perfetta e meravigliosa, che non viene capita dal mercato, e poi sparisce nel mistero. La storia perfetta per generare un mito.

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Ai nostri tempi però queste storie non durano quasi mai, e Linda Perhacs non fa eccezione.
Siccome il disco—che era stato composto nel tempo libero—era andato com'era andato, la californiana era tornata al suo mestiere di igienista dentale, praticandolo per decenni senza altre preoccupazioni. Ma qui entrano in ballo internet, la riscoperta dei dischi di culto, la retromania, l'insorgere di nuovi generi musicali che si ispirano direttamente al passato, e tutto il resto.

In questo caso in particolare a fare ritornare sotto i riflettori la signora è stato il successo della New Weird America di nomi come Devendra Banhart, Cocorosie, Akron/Family, No Neck Blues Band e tutti quei gruppi che più o meno dal fuso orario di New York guardavano alla California e all'Inghilterra di qualche decennio prima, ispirandosi al folk psichedelico.

Dopo varie ristampe del disco di esordio, quindi, negli ultimi anni la Perhacs è tornata a registrare musica, facendo uscire il suo secondo album nel 2014, per la Asthmatic Kitty di Sufjan Stevens (un altro con radici vicine al mondo del folk storto). The Soul Of All Natural Things ha sì reso più umano il mito, ma è anche un ottimo disco, che non ha deluso nessuno dei suoi fan, pur senza poter diventare - per mille motivi - qualcosa di memorabile come era stato il precedente, senza poter replicare quella magia e quell'unicità.

Ora esce il nuovo I'm a Harmony, e il rischio potrebbe essere quello della catena di montaggio, dell'abitudine, ma la buona notizia è che è forse anche migliore del precedente. La Nostra peraltro si è anche circondata di collaboratori di un certo peso, tipo il già citato Devendra Coso, il chitarrista dei Wilco Nels Cline e la bravissima Julia Holter (il cui tocco contribuisce a alcune delle migliori cose del disco).

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Ovviamente è un tipo di roba che ha bisogno del momento giusto, altrimenti rischia di essere una grossa rottura di palle, ma la title track, i suoni di "The Dancer", il jazzato di "Take Your Love To A Higher Level" o le atmosfere di "Visions" sono ottimi momenti di musica anche a prescindere da tutta la storia che si portano dietro.

I'm a Harmony è uscito venerdì 22 settembre per Omnivore.

Ascolta I'm a Harmony:

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