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Musica

The Enlightening Beam of Bobby Brown

Una nuova uscita RVNG in omaggio al genio della psichedelia anni Settanta, inventore della "Universal One Man Orchestra".

Certo, Bobby Brown è un nome che porta alla mente un personaggio in particolare, ma non parliamo di lui. Parliamo del Bobby Brown che arriva dal retroterra psichedelico della California degli anni Sessanta, in cui la sperimentazione e l'esplorazione andavano in ogni verso consentito. Droga, letteratura, spiritualità, mondi lontani e utopie si mescolavano e prendevano vita in output artistici di ogni genere. Ad esempio il nostro Bobby Brown era noto per essersi costruito uno strumento, lo "Universal One Man Orchestra", composto da 311 corde: un ibrido tra un sitar, un'arpa irlandese, una m'bira, un dulcimer un flauto e un tamburo, il tutto disposto in maniera ordinata in modo da non doversi muovere per suonarlo.

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Bobby Brown con il suo cane Mom sulla copertina di Enlightening Beam Of Axonda

La fiducia sconfinata di Bobby per la tecnologia e la tecnica umana lo aveva portato a voler sfruttare a pieno, e in totale solitudine, le potenzialità della melodia e della ritmica, e, oltre che con la sua invenzione, lo faceva con la voce, tentando strade dissonanti e assurde e coprendo ben sei ottave. Come il suo strumento, anche il suo messaggio è "Primitivo, contemporaneo e futuristico" allo stesso tempo.

E ad omaggiare il suo debut-capolavoro-culto per gli amanti delle gemme psichedeliche Enlightening Beam Of Axoda, del 1972, ci pensa RVNG, label di cui siamo grandi fan dato che, oltre a pubblicare capolavori della contemporaneità (parlo, ad esempioi, di Platform di Holly Herndon o dello splendido album di Hieroglyphic Being e J.I.T.U. in uscita, un omaggio a Sun Ra e al free jazz), sta facendo un lavoro assurdo di recupero e valorizzazione di alcuni tesori del passato (tipo An Evolutionary Music di Ariel Kalma o la raccolta dei Sensation's Fix del nostrano Falsini).

È infatti uscito ieri The Enlightening Beam of Bobby Brown, lavoro che include la registrazione del talk di Bobby Brown e Matt Werth di RVNG in occasione della loro residency al Berkeley Art Museum, The Possible, oltre che interpretazioni della musica di Brown da parte degli artisti Kaitlyn Aurelia Smith e Austin Cesear.

Praticamente questo lavoro, che esce assieme a una zine, è il coronamento di una corrispondenza durata anni, fra Werth e Brown, oltre che un omaggio a un pioniere della musica sperimentale, che se fosse nato un po' più tardi probabilmente starebbe da qualche parte tra Morphosis, Donato Dozzy e Legowelt, ma che anche se vincolato dalle limitate tecnologie della sua epoca è riuscito a produrre musica davvero vicina a quel mondo metafisico che desiderava esplorare.

Qui sotto potete ascoltare il contributo di Smith e qui potete acquistare la cassetta.