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Attualità

Il meglio del peggio dei reality italiani cancellati dopo due stagioni

Qualcuno ha detto La Pupa e il Secchione?

Qualche giorno fa il mio homefeed di Facebook ha celebrato, con condivisioni di canzoni, citazioni o foto, l'anniversario della scomparsa di Franco Califano. E—per quanto quello che sto per dire sarà ingeneroso—non esiste momento della mia vita in cui, quando vedo il suo volto, non pensi a lui che "promette lezioni di sesso" ai partecipanti di Music Farm o che parla nel sonno o ancora che racconta del suo regime alimentare. Poi da lì penso a Dolcenera e Baccini, quest'ultimo che bestemmia, e sento riaffiorare i ricordi di quella che probabilmente è la prima vera dose di merda televisiva che ho assunto con il sorriso e consapevolmente di ritorno da scuola.

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In Italia in aggiunta a questa versione decadente e più interessante di Youth, con vecchi ed esseri umani dimenticati dalla memoria collettiva impegnati a rilanciare la loro carriera musicale mostrando l'adipe e la loro esistenza a rotoli, abbiamo avuto un'ondata di reality arenatisi al massimo alla seconda stagione.  Con l'ambizione di dimostrare che anche noi sappiamo stare al passo con i paesi anglofoni, ho selezionato il meglio del peggio dei reality ai quali abbiamo dovuto dire troppo presto addio.

TAMARREIDE (2011) Per capire la qualità del programma prima di analizzare la trasmissione vera e propria, mi preme ricordare che due anni dopo la messa in onda di questo reality documentario a puntate sui tamarri italiani, Italia 2 ha deciso di mandare in onda una director's cut del programma. Una director's cut. Rileggendo la presentazione, d'altronde, si parlava di ispirazioni "al linguaggio del cinema verité," per cui una versione estesa di un programma così elevato era quantomeno necessaria. Per quanto in molti lo ricordino per la crudeltà di aver messo alla conduzione di un programma con quel nome Fiammetta Cicogna, il focus di Tamarreide era su otto tamarri caricati di forza su un camper e spediti in giro per l'Italia con nomi come Ketty Passa o Marco Mascis. Il cinema verité venne fuori tutto durante l'espulsione di un concorrente alla seconda puntata per un lancio di un bicchiere.

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Una delle coppie del galeone di Sweet Sardinia in un fugace momento di gioia.

SWEET SARDINIA (2013) Sweet Sardinia è stata una specie di versione Bear Grylls di Pechino Express, ma con coppie di innamorati al posto della Contessa e le cougar, la Sardegna al posto dell'Asia/America Latina e una "scrittrice rosa" nella giuria al posto di Costantino della Gherardesca. In pratica non c'entra niente con Pechino, e io volevo solo attirare la vostra attenzione.

In effetti penso di essere una delle cinque persone al mondo (incluse quelle che vi hanno partecipato) a ricordarmene. Il reality è andato in onda su La 5 e si è concluso con uno share minimo e una disputa per soldi stanziati dalla regione Sardegna. Quel che resta è una pagina Wikipedia che ci spiega come le prove fossero di abilità, di cultura, ma soprattuto di amore—segno che la Sardegna sa essere sweet, ma soprattutto letale.

Niente dice Extreme Makeover come una camicia a quadri.

EXTREME MAKEOVER HOME EDITION ITALIA (2013-2014)

L'unica cosa divertente di questo programma è vedere la casa andare a pezzi come la tua vita. In Italia la versione edulcorata parlava di graziosi aggiustamenti a case già finite o di nuove abitazioni da erigere su campi comprati secondo ogni norma di legge e senza alcun intrigo strano.

Non è una gran sorpresa che il convintissimo "Si.. può… fare" di un Dr. Frankenstein in versione Alessia Marcuzzi sia durato solo due stagioni, giusto il tempo di far usare il claim nel dissing per eccellenza del rap italiano.

CAMPIONI, IL SOGNO (2004-2006)

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Nonostante la formula "ignoranza dei campi di provincia ;)" + la nostalgia dei bei tempi di Ciccio Graziani + un uomo che ha finito per farsi malmenare da Tiziano Crudeli e che passerà alla storia per aver deciso di inventarsi una carriera calcistica non conscio di essere nell'epoca di internet, la maglia del Cervia di Campioni è uno degli oggetti di design calcistico più belli di tutti i tempi.

Il programma seguiva quotidianamente una squadra di Eccellenza, poi promossa in Serie D, e ci ha regalato anni di ospitate di Diego Armando Maradona Jr. da Barbara D'Urso per farsi riconoscere dal padre, la scoperta della presenza di un fratello di Marco Borriello e un forte affetto per Cristian Arrieta, nonché materiale infinito per Mai Dire e tre generazioni di tronisti di Uomini e Donne.

Qualche anno dopo MTV ha ripreso il format del reality calcistico seguendo la primavera della Fiorentina, ma senza il decadimento di uomini come Sossio Aruta non si rimane nell'Olimpo della TV. UMAN - TAKE CONTROL (2011)

Questo è probabilmente il reality durato meno della storia della televisione italiana, visto che dopo due puntate fu cancellato e che lo stesso produttore esecutivo non si spiegava come potesse fare ascolti. Lo stesso produttore esecutivo lo definì poi "brutto", ammettendo praticamente di essersi vergognato di aver scongelato Mr Forest e avergli dato un ruolo da conduttore invece di lasciarlo cadere nel meritato oblio.

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Per sottolinearne la riuscita, su YouTube si trova la clip degli ultimi istanti del programma, che doveva essere una sorta di esperimento del rapporto spettatore-partecipante del reality show. La clip si può racchiudere in "L'esperimento è riuscito" e la risposta molto convinta di una partecipante che dimostra quanto fosse chiaro persino allo stesso cast l'intento del programma quando esclama finemente: "Che esperimento?"

REALITY CIRCUS (2006-2007) In Reality Circus credevo molto. E come me ci credeva Mediaset che, sicuro che prima o poi avrebbe funzionato, spostò il giorno di programmazione più o meno quattro volte, chiudendo la messa in onda con le lacrime agli occhi tre settimane prima della fine prevista. Ora, per dimostrare quanto siamo insensibili al bello che la tv possa offrirci, riassumo brevemente il contenuto di Reality Circus, dandovi il tempo di rimediare ai vostri errori: la tanto bistratta Barbara D'Urso chiudeva in un tendone supervisionato da uno dei figli di Moira Orfei Valeria Marini, Rosita Celentano e altri 12, al fine di insegnar loro come gestire un circo, una skill di quelle che un giorno tornerà utile nella vita di chiunque.

Vi basti pensare che non ha vinto Valeria Marini. Purtroppo.

I canti popolari russi.

LA PUPA E IL SECCHIONE (2005 e 2010)

Il programma aperto nel 2005 per permettere ad Alessandra Mussolini di essere definita "presidente" di qualcosa di massima importanza—sostituita poi cinque anni più tardi da Vittorio Sgarbi come capo della giuria di esperti—ha due stagioni, una prodotta a cinque anni dall'altra.  Il titolo era abbastanza didascalico e rimane una presentazione del nerd comunque più ironica e fedele alla realtà di ogni singolo secondo di The Big Bang Theory. In pratica pupe ;) che—pur essendo donne—studiano e provano a far avere interazioni romantiche a dei serissimi uomini.

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Il livello era così alto che tra una stagione e l'altra han fatto trascorrere più tempo che tra due Olimpiadi, per permettere agli spettatori di assorbire ogni insegnamento di vita possibile.

L'unico ricordo del programma.

UNO DUE TRE STALLA (2007)

Uno degli altri meriti non riconosciuti a Barbara D'Urso è l'aver condotto un programma durato una sola stagione che aveva come logo tre mucche uscite da un video rap anni Novanta e fotografate con il fish-eye sotto una scritta rossa che recitava "STALLA". La storia del programma è meritevole: il reality—che doveva essere una sorta di testimonianza sull'incontro tra il mondo dei contadini e quello di alcune rappresentanti dello star system italiano—parte, dopo due puntate nessuno se lo ricorda già più e i produttori si trascinano in ginocchio dal team di Maria De Filippi per chiederle di assurgere ai suoi doveri di Re Mida a capo di Fascino. Lei arriva e chiama le donne "vallette per comodità" (cit. Wikipedia). A un certo punto, in mezzo alle vallette, arriva un tronista e ancora non mi spiego il perché. Il programma è così sublime che la Codacons lo definisce "il peggior programma di sempre della tv italiana" e a un certo punto interviene la CIA, che purtroppo non è l'Intelligence americana ma la Confederazione Italiana Agricoltori, per difendere la categoria e denunciare che il programma "mette alla berlina un mondo giovanile, quello agricolo, che è invece protagonista dell'innovazione del settore." Stranamente non c'è stata una seconda stagione.

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