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Musica

Qusai "Umm El-Dunia" feat Sadat & Fifty - قصي "ام الدنيا" مع سادات وفيفتي

Quad, cammelli e flow con i rapper più tochi dell'Arabia Saudita.

Nella rubrica HIT BELLE DAL MONDO andiamo a scovare pezzi che sono delle vere e proprie hit da primi posti in classifica, ma lo sono in paesi che stanno dall'altra parte del mondo. Dato che siamo amareggiati che queste hit non arrivino qua, abbiamo deciso di portarvele noi.

Qusai Kheder, conosciuto anche come Don Legend the Kamelion, è stato il primo artista hip hop dell’Arabia Saudita, ha fatto le menate da rapper su MTV Arabia e ultimamente anche Arab's Got Talent. A me sembra abbastanza un king.

La conferma che Qusai sia il numero uno l’ho avuta anche dal suo amico che apre il video, ripetendo incessantemente la parola “UNO”. Alla questione numerica si accompagna un lettering molto rap e immagini di disagio giovanile, mezzi di trasporto da duri presi al volo—siamo in Egitto—giacche di pelle e piramidi.

Si, è un king. Non capendo il 90% del testo, quello che mi rimane è la coreografia dei regaz nel bus che si muovono davvero come se fossimo in un video di Jay Z. Il loro è un passo in avanti, un sirtaki che sa di Occidente, l’inzio di un rigetto nei confronti della tradizione, testimoniato dal fatto che al minuto 1 e 08 appare una mano con guantino di pelle da motociclista che abbassa le musicassette di Nicola di Bari. Nicola basta.

Il viaggio spericolato sul bus più pazzo del mondo un po’ come nel film con Keanu Reeves e la Bullock si alterna a paesaggi desertici, sfondi vuoti che continuano a offrire momenti di respiro tra una strofa e l’altra. Delle parole di Qusai non capisco nulla, se non “salam”, e a questo punto mi viene il dubbio che si tratti della pronuncia saudita del nome di uno dei due gemelli diversi con la felpa rossa, quello che mi sembra si chiami Sadat ed è egiziano. Dettagli. Il ragazzo è molto più arrabbiato di suo fratello che si limita repettianamente a ballare sullo sfondo smandibolando un pochino.

E mentre penso che mi ricorda un po’ il Marra, qualcuno dice “ramadan” e subito dopo parte una strofa completamente in inglese. Qusai mi ha fregato. Nonostante l’inglese sia una lingua che parlo (a differenza dell’arabo), non capisco comunque nulla. Mi trovo in un tunnel di dislocazione culturale completa. Per fortuna il momento piramidi ritorna, arrivano le confortevoli palme, arriva il solito cammello che sembra un carretto siciliano e poi finalmente, in tutta fierezza, l’ultimo tassello di Occidente che aspettavo da tutto il video: le giacche bianche del sensation white e i quad. Mi sorge il dubbio che essere rapper in Arabia Saudita sia tutta una questione di quad.