FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Gemitaiz è fan di Amy Winehouse e Calcutta

Esce oggi "Nonostante Tutto", il secondo album solista del rapper romano, con cui abbiamo parlato di tutto, fuorché di rap (quasi).

Gemitaiz è romano ed è anche—sorpresa!—un rapper. Il suo primo impatto con un pubblico un po' esteso risale al 2009, anno in cui firma con Honiro e tira fuori il primo volume di Quello Che Vi Consiglio, mixtape che adesso è arrivato al numero sei. Nel frattempo ha cominciato una collaborazione più o meno stabile con Madman, è passato in Tanta Roba, ha preso un disco d'oro nel 2014 con Kepler e ha fatto felice tanta stampa mainstream che quando è stato arrestato ha finalmente potuto scrivere significativi titoloni sul profondo legame fra il REPS e il consumo di DROGHE.

Pubblicità

Comunque non sarà stato particolarmente difficile infierire, per quella stampa, visto che nella poetica di Gemitaiz, nei suoi testi, la droga e il disagio occupano una posizione abbastanza rilevante. Il che, a mio parere, non è affatto un male, visto che il risultato è di gran lunga meno posticcio di tutta quella retorica buffa e muscolare di finti mafiosi capiquartiere che appassiona gran parte della scena italiana. Nonostante Tutto è il suo secondo album da solista, e i temi trattati sono tanti, ma quelli ricorrenti sono presa a male e amore cupo. Non che questo diventi un lamento lungo un disco: il senso di oppressione non appesantisce il ritmo del lavoro che, anzi, di per sé è abbastanza turbolento. Le produzioni sono di Frenetik e Orange, come più o meno ogni cosa sia stata registrata con il nome Gemitaiz scritto affianco e, fra gli altri, i feat di Fibra e Guè sono spaziali, quindi bella anche per loro.

Fra le cose che hanno scritto su Gem con l'uscita di questo disco è saltato fuori, come prevedibile, il paragone con Eminem, ma ascoltando l'album forse il riferimento più calzante è a Yelawolf. O a una specie di Cioran che ha frequentato (poco) una scuola pubblica davvero hardcore. Ci siamo incontrati in Tanta Roba per fare due chiacchere su Nonostante Tutto, e invece abbiamo parlato di tutt'altra roba. Ops.

Noisey: Ascoltando l'album la prima cosa su cui ho riflettuto è la scrittura. Mi è sembrata parecchio curata rispetto a prima e anche rispetto al panorama hh italiano in generale.
Gemitaiz: Sono contento di sentirtelo dire. Adesso anche quando faccio il lavoro meno tangibile a livello di mercato, come magari il mixtape in free download—lo faccio tutti gli anni—anche in quello mi sono reso conto che la cura che metto nei testi è la stessa che uso quando scrivo un disco. Ovviamente cerco di limitare un po' i contenuti perché poi invece nel disco ho più "permesso", più spazio per parlarne. Comunque, sono contento che me l'hai detto. Ho notato riscontro anche con i più giovani: cerco sempre di capire cosa pensano anche a livello di testi. Ci sta effettivamente qualcuno che si interessa alla parte più tecnica, della scrittura, e non solo all'insieme della "canzone rap", solo perché adesso va di moda. Sono contento che gente che cresce con me si renda conto che non ci sta solo il flow, l'extrabeat ma che è molto importante la fase di scrittura. C'è chi non capisce nulla di quello che avresti voluto e chi ci vede una cosa che non ci avevi visto te. Quello va bene comunque. Dal canto mio, c'ho sempre tenuto tanto, però mi rendo conto che sono migliorato, sia come scrittura che proprio come consapevolezza, ecco. Ora mi sento più padrone. Prima ero un po' più ragazzino.

Pubblicità

Com'è che affronti i temi più "istituzionali", le cose tipiche del rap? E come mai, secondo te, molti risultano banali quando lo fanno?
Eh non è facile dirlo. Credo che il tutto sia dato da quanta fantasia uno ha. Io mi sono reso conto che qualche volta mi limitavo sotto qualche punto di vista anche nelle rime, no? Poi non è che mi sono mai fatto sti grandi…

…Pipponi?
Pipponi esatto. Però prima ogni tanto pensavo "no sta cosa meglio di no…" oppure "devo farla così". Invece adesso sono contento di riapprezzare una parte un po' più cazzona, giocherellona del rap game. Le cose che prima giudicavo… Non so, se fai una punchline stupida, magari per ridere, mi sforzavo di non metterla sullo stesso piano di quella roba che dici perché senti che è la cosa giusta. È una cosa "superficiale" contro una cosa che secondo te ha peso per chi ti ascolta. Invece adesso per me sono sullo stesso piano e mentre sto suonando al concerto la gente è felice di strillare una cosa quanto l'altra, quindi ho capito che era una paranoia mia.

Visto che parliamo di scrivere che dici del leggere invece? Cosa stai leggendo?
Allora, premetto che coi titoli vado malissimo. Ho letto un libro due mesi fa che ho anche postato, la storia di un nordcoreano in un campo di lavoro. Sto tipo è vissuto in prigionia e poi è scappato, è una storia vera. Quindi sì, mi piacciono molto i libri così. Lui [Harsh] mi ha regalato per il compleanno l'autobiografia del cantante dei Red Hot che sto leggendo ora ed è fighissima.

Pubblicità

Quindi divorerai anche i documentari, giusto? Li hai visti quelli su Amy Winehouse e Cobain?
Quello su Amy non ho ancora avuto il coraggio di vederlo. Tutte le cose che escono post mortem a me mettono un po' terrore. Questo in particolare, dato che per me Amy Winehouse è importante, ma tanto. La sera che è morta io dovevo suonare, mi ha chiamato mia madre per dirmelo, io volevo andà a morì. Di certo non volevo suonare, comunque. Mi è piaciuta subito tantissimo da quando è uscita e trovo che sia stata la voce più bella degli ultimi anni, tanti anni. Quello su Cobain invece l'ho visto e l'ho trovato anche abbastanza figo. Tutti buttano odio ovviamente, posso immaginarmi i fan dei Nirvana come abbiano sentito il documentario e quindi capisco perché… Tutti se so incazzati. Invece non è brutto, ti fanno vedere delle cose fighe, ti fanno leggere parti del suo diario, che sì, ovviamente è un po' entrare dentro… Tu dici fatte i cazzi tuoi però è morto Cobain…

Oltretutto la figlia di Cobain è fra i produttori…
Ecco, appunto. Ho visto in libreria un libro del padre di Amy Winehouse che si chiama Mia Figlia… Io non avevo parole. Ma tu per caso l'hai letto, sai di che parla?

No, in realtà no, anche a me mettono un po' ansia ste cose. Però ecco quello su Amy non l'ho ancora visto.
Roba su serial killer e mostri invece sto in fissa. Poi io non ho la TV.

Sì, però guardi un botto di roba.
Sì, non vorrei sbandierarlo però, non sono così amante del cinema in realtà. Io sono un po' un cagacazzi e voglio fumare e al cinema non posso, poi c'è la gente che parla e io posso impazzì non posso andare a piscià e tutto quanto…

Pubblicità

Ah ma quindi intendevi dire che non sei un amante della sala, non del cinema.
No infatti. Non sono amante del cinema come posto non come entità [Ride]. Però davvero guardo tanta roba, sia film che documentari. Per me Werner Herzog è dio.

Ci sono altri registi che ti piacciono o roba che hai visto che ti ha fatto uscire di testa?
Tantissimi. Ultimamente ho visto The Lobster… Che bomba, bellissimo. Tra l'altro bravo anche Colin Farrell che non sempre, nei miei modesti gusti, azzecca. Invece lì è perfetto. Mi è piaciuto proprio tanto, anche com'era girato. Poi mi sono andato a vedere gli altri film di Lanthimos…

Hai guardato Dogtooth?
Eh! pensavo di non averlo visto e siccome sono un fattone di merda quello che ho fatto è stato riscaricaricare il film, dopo aver letto la trama e aver pensato che sicuro mi sarebbe piaciuto tantissimo. Poi piano piano vedendo avevo il sospetto. Poi è arrivata la scena del gatto… Ecco, lì mi so ricordato tutto e ho detto "ok, sei malato." Comunque anche quello è un film bellissimo, Lanthimos è un genio. Anche se poi ho provato a vedere un altro suo film e non ce l'ho fatta. Si chiama Alps. È quello della gente che va nelle famiglie a rimpiazzare i morti.
Sì, quello. Era sera tardi zi, c'ho provato, ma era sera tardi… Mi sono abboccato [Ride] proverò in un altro momento.

Il rap italiano è una cosa che ha conquistato un po' di dignità e di autonomia rispetto al modello americano, secondo te questo processo avverrà anche per altri generi musicali o no?
Guarda, ne stavo parlando prima. C'è questo Calcutta. Lo conosci? Ti piace?

Pubblicità

Sì.
Ecco. Questo Calcutta, il suo ultimo disco secondo me è proprio bello. Ha fatto proprio un bel disco. Sono andato anche a sentirlo a Bologna. Secondo me lui potrebbe essere un esempio di questa cosa che dici tu. Secondo me in questo caso si può dire che ci sia un cambiamento in atto, dato che me lo chiedi. Per il resto sono d'accordo con te quando dici che non succede tanto spesso, specie col cinema.

Che brutta sta cosa però, no?
È brutta, sì. Io sono per il Nord Europa. Svezia, Danimarca.

Festen e tendenze suicide, insomma.
Sì, sì, esatto! Il dramma che tutti stanno male. Io Festen lo adoro, è uno dei miei film preferiti . Anzi ho visto… Come cazzo si chiama… Sicuro se lo guardi ti piace. a me piacciono anche ste cose di viaggi nel tempo Sci-Fi, ci sta uno che si chiama Time Crimes, te la devi guardare assolutamente. Non mi ricordo se è un film spagnolo o portoghese, ma è un capolavoro.

Ok, lo guarderò.
Non lo conosce nessuno, l'ho beccato a cazzo sui siti di streaming… Che comunque chi sostiene che lo streaming uccide l'arte non so quanto abbia ragione, io grazie allo streaming ho scoperto un sacco di roba.

Leggi la stampa musicale italiana?
Mah, non sono molto amante del cartaceo, sto sempre su internet. Però leggo spesso recensioni, anche perché mi interessano. Oppure mi vado a sentire le interviste. Adesso c'è stato diciamo così sto scandalo perché Guccini non se sentiva David Bowie, mo che volemmo fa' lo volemmo crocifigge?! Comunque a parte questo tante volte leggo e non sono d'accordo con le recensioni dei dischi.

Pubblicità

Le trovi poco competenti?
Più che altro superficiali. Anche se non sono un grande conoscitore del rock se devo recensire un disco rock cerco di usare quel tipo di chiave di interpretazione, entrare in contatto con chi sta dentro il rock, no? Ovviamente ci metto del mio, ma ascolto senza partire con nessun pregiudizio. Invece credo che questa cosa non accada spesso, anzi. Credo che spesso chi si mette a recensire i dischi già sappia cosa vuole dire ancora prima di ascoltare. E questo è triste. Poi ovviamente non posso esserne certo, ma è questa la mia impressione, leggendo.

Ti chiedevo di come vedi la stampa anche pensando a un paio di articoli orrendi che uscirono quando sei stato arrestato…
Sì, ce ne sono stati un paio tremendi.

Probabilmente in quel momento avevi tutt'altro per la testa e non stavi lì a pensare agli articoli che uscivano, ma ti colpirono in qualche modo?
Non particolarmente, anche perché era una cosa che mi aspettavo. Giustamente, no? Il rapper e la droga… Era un po'… Il clichè facile eh sì, era proprio fatto. Non c'era neanche bisogno di pensarlo. Non mi aspettavo forse un paio di cose brutte che ho letto sia da parte della stampa sia da parte di qualche collega, di cui ovviamente non farò il nome (ma lui sa benissimo di chi parlo). Poi un anno e mezzo dopo il collega in questione si è anche scusato per quella cosa, ma mi sa che l'ha fatto perché tutti gli hanno detto che aveva fatto una cazzata.. Ma è ok. Poi sì, insomma, ci sono stati un po' di articoli infelici e pure falsi, ma me li aspettavo. Ho visto però tanta reazione e quella storia, e questo mi ha lasciato di stucco.

Pubblicità

Nel senso di tanta attenzione?
Nel senso di reazione da parte dei miei colleghi che per loro scelta mi hanno difeso. Ad esempio mi ricordo che Marracash è stato uno di questi. Io non avevo chissà che rapporti con Fabio ai tempi, non lo conoscevo come ora. Mi ha fatto piacere però vedere che questo cazzo di hip hop di merda di cui parlano tanto è esistito. Tanta gente si è mossa, ha scritto qualcosa, si è mossa in mia difesa… Che nessuno avrebbe detto nulla se non lo avessero fatto. È stato molto più importante questo, rispetto agli articoli di merda che hanno scritto un paio di giornali.

Fra l'altro quella roba li è stata ridicola per mille motivi. La legge che era incostituzionale, e via dicendo.
Io so stato l'ultimo sai? L'hanno resa incostituzionale il giorno dopo. Sono stato fortunato, ve?

Com'è andata? Come ti hanno trattato?
Quando mi hanno arrestato c'è stato il processo per direttissima il giorno dopo con un avvocato d'ufficio a casaccio che non sapeva come si scriveva il mio nome…

Molto rassicurante.
Davvero molto rassicurante, infatti. Tu lo guardi Futurama? Ti ricordi che c'era quest'avvocato pollo gigante che faceva mega ridere? Ecco, era lui. Ti giuro lo guardavo e pensavo "adesso vado in galera dieci anni." [Ride] In teoria quando ti fermano con quel quantitativo, appurato che è uso personale e non sei uno spacciatore—anche se c'hanno provato a insistere su sta cosa dello spacciatore—di solito ti becchi il processo per direttissima, condizionale, e se sei incensurato te ne torni a casa con la ramanzina. Ecco, io no. Siccome c'era questo io mi sono fatto sto undici giorni di domiciliari che mi sono sembrati settanta mesi…

Pubblicità

Ci credo.
E in più in quei giorni non avevo contatti col mondo e non volevo che ce ne fossero, perché ero in paranoia che avrei potuto peggiorare la situazione già di merda nella quale mi trovavo. Quindi praticamente stavo in un baratro di paranoia allucinante. Poi quando c’è stato il processo e tutto è stata veramente una roba… Svelta. Mi sono reso conto che non avevo idea di come sarebbe andata.

Il tempo si è accelerato improvvisamente.
Esatto! Cambiato avvocati e quello che va a parlare col giudice e questo e quell’altro. Ovviamente tutto in slow motion perché io stavo lì e non sapevo cosa mi sarebbe successo, che per me era il dramma più totale. Però poi, anche rassicurato dall’avvocato e dal sostegno morale e non solo di Daniele [Harsh], di Tanta Roba e di Universal mi sono sentito un po’ più sicuro. Poi sono successe altre cose… Tutte ste cose piccole che io dentro morivo. Pero vabbè.

I fan ti hanno sostenuto?
Sì, la maggior parte sì. C’è stata anche gente che diceva “ah, che cazzo, da te non me lo aspettavo”. Ma ti dico a me sono venuti a suonarmi a casa ai domiciliari, alla porta proprio di casa dei pischelli che non so come avevano saputo che abitavo li. Hanno portato un cartellone, mi sembra, l’hanno lasciato a mia madre. Ho visto che volevano starmi vicini in tanti, insomma.

Tu sei mai stato infottato per qualcuno di qui come i ragazzini lo sono per te?
Beh sì. Quando ero piccolo per me Bassi Maestro, i Cor Veleno, erano tutto. La prima volta che ho visto Bassi all’Alpheus a Roma c’avevo quindici anni e mi ricordo che per me era incredibile il fatto che lui avesse appena finito di suonare (fra l’altro un concerto della madonna) e scese dal palco e si andò a bere una birra in mezzo alla gente come adesso non vedrai mai fare a nessun artista. Giuro, Bassi Maestro quella sera è stato super e mi ha fatto capire ancora di più che quello era il lavoro che volevo fare io nella vita. In più mi ricordo quanto fosse per me difficilissimo avvicinarmi per potergli stringergli la mano e dirgli solo “grazie”. E mi ricordo che c’ho messo dieci minuti, un quarto d’ora a trovare il coraggio con dietro l’amico mio che mi spronava [Ride]. Questa cosa mi rattrista un po’ adesso perché si è un po’ persa questa… Come si può dire… Mitizzazione dell’artista. Non ci deve essere troppo perché sarebbe sbagliato… Voglio dire: siamo persone, scriviamo canzoni, non siamo super eroi. Però era bello per me e penso anche per lui [Bassi] vedere che una persona tanto è il rispetto che ha per te che comunque anche se ti vuole solo stringere la mano dopo un concerto ci pensa.

Pubblicità

Li vedi più aggressivi rispetto a un po’ di anni fa i ragazzini?
Non è tanto questo, è più che temo si perda l’empatia, che invece è tipo la mia cosa preferita della musica. E poi è entrata a gamba tesa LA FOTO. La fotografia. Neanche un sentimento preciso, capito?

È la foto.
Eh sì. Non è "Ciao bella zi, bel concerto!". Ovviamente ci sono anche quelli che la foto non te la chiedono e ti abbracciano e basta perché da ambedue i lati ovviamente c’è l’estremismo. Però a me fa più piacere vedere che una roba è sentita rispetto a quando già so che te devi andare in giro a sventolà che te sei fatto la foto con chissà chi. Quindi un po’ mi dispiace per il fatto che adesso c’è meno attenzione verso la persona in sé, ma più questo fanatismo frenetico nei confronti dell’artista.

Visto che abbiamo parlato un po’ di passato parliamo anche dei tuoi rapporti col rap italiano old school, se esistono.
Io non capisco mai come uno che si definisce un grande amante del rap italiano possa essere scontento del fatto che ora ci sia così tanta attenzione. E ci siano anche dei soldi. Perché oh, non c’erano. E io me lo ricordo. Non ci stavano. Anche quando ho fatto i primi concerti… Ma non i primi tre concerti, intendo dire i primi anni, li ho fatti pensando nella mia testa “non esiste che ricevo un compenso. Cioè, sto andando a suonare. Che bello.” Fine. Dove? Come? Sticazzi. Andiamo a suonare. Quindi boh dicono “Ah, svolta quello con la canzoncina, e invece lui che è bravissimo e mega rispettato nell’underground non ci riesce”. Quello è il mercato. C’è dappertutto. In America Vinnie Paz dei Jedi Mind Tricks, che è uno dei miei rapper preferiti, uno dei rapper a mio parere tra i più forti che esistano, uno conosciuto a livello mondiale… Ecco, lui probabilmente prende meno soldi di me per suonare. Io vorrei che prendesse più soldi, ti giuro, perché se li merita. Magari invece ne prende di più uno scarso. È vero, ste cose succedono. Però magari piuttosto che incazzarsi per non dare soldi allo scarso (che poi è scarso per te perché a qualcuno gli piacerà se i soldi glieli danno) io cercherei di sostenere quello bravo e meno commerciabile. Per me insomma è bello che ci sia questa attenzione sul rap. Prende molta più gente, esce molta più roba. È vero, esce anche tanta merda, ma esce anche tanta roba bella in più.

Anche secondo me.
Parlo anche dell’America ovviamente. Negli ultimi anni dall’America è uscita certa gente che fa roba da paura, fatta bene, originale (perché poi io cerco sempre quello, diciamo che non mi sento due artisti che fanno la stessa cosa, ecco). Io poi non sono un accanito odiatore del futuro, la cerco la cosa sperimentale, il suono strano, l’autotune, la distorsione. Se ci sta bene, top. Non dico che la devono mette sui dischi di Madlib, ma in generale mi interessa.

Volevo parlare anche un po’ dei fan, continui a trollarli?
Sì, succede. Poi quando stanno al gioco per me sono i migliori. Infatti ti ricordi il tipo di “Lavabo”? Ormai lo leggo, abbiamo proprio una connessione. L’altra volta mi ha ricommentato sotto una foto e mi ha scritto “ciao sono lavabo”. L’ho amato.

Dai racconta bene la storia di Lavabo.
Lui mi aveva scritto “come può fare una persona normale come me a parlare con uno come te”. Ma io su instagram in mezzo a 300 commenti cosa ti posso rispondere? E infatti gli ho risposto di salire sul tetto di un palazzo molto alto e di urlare “lavabo”. Lui ha fatto il video in cui lo faceva e mi ha taggato. Quindi per quanto mi riguarda lui da quel giorno si è meritato rispetto, [Ride] sai la sua street creed virtuale se l’è guadagnata. Diciamo che se mi fanno domande interessanti rispondo, se vedo l’odio tipo "pezzo di merda muori" ovviamente blocco, però ecco specie su Facebook rispondo spesso.

Diciamo che li trolli spesso.
Ma sono loro che paiono dei troll già dalla domanda! Una volta stavamo suonando in studio con Flavio Mixer T e diciamo "ok, facciamo una base." Mettiamo questo video su instagram di lui che suona il pianoforte per fare la base con scritto proprio “facciamo la base”. Primo commento: come si chiama questa canzone? Ma che cazzo. Stiamo facendo una base, sai che Instagram si stratta più o meno del presente (si chiama INSTAgram no? INSTA) quindi parliamo di ora. Se noi adesso stiamo facendo la base ma come cazzo facciamo a sapere già il titolo della canzone?

Ma tu non hai risposto questo.
Ah no infatti. Io ho risposto soltanto SI CHIAMA SEPPIA DI TERRA, CERCALA SU GOOGLE.

Puoi acquistare Nonostante Tutto a questo link.

Segui Laura su Twitter: @Lautonini