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Musica

Vinci due biglietti per Mac DeMarco

Sì lo sappiamo: quando si compiono 15 anni bisognerebbe darci un taglio con l'indie rock, ma per Mac DeMarco potete fare uno strappo alla regola (anche perché ve li regaliamo noi i biglietti).

Quando ti ritrovi in quell'età compresa tra la fine dell'adolescenza e l'inizio dei vent'anni, spesso finisci per essere definito da quello che ascolti. Per molti poveri stronzi significa costruirsi un intero stile di vita basato sulla "cultura dell'indie rock", che nella vita di tutti i giorni si traduce nel vestirsi come un boscaiolo arricchito, mangiare solo il cibo hipster dell'anno (tipo che un anno sei vegetariano e quello dopo ti nutri solo di hamburger di fassone) e menarsela con musica "underground" che conosce pure tuo zio.

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Poi, purtroppo o per fortuna, questi stronzi diventano grandi. Trovano un lavoro e si rendono conto che è OK ascoltare musica fatta senza i chitarrini. In qualche modo riescono a superare quei momenti di trauma esistenziale quando Pitchfork assegna un voto più basso di 0.3 punti alla loro band preferita (giuro che questa cosa dei decimali non capirò mai come fanno a definirla, avranno qualche strumento scientifico del futuro tipo un merdometro). In un certo senso iniziano a diventare persone reali e funzionanti, e di conseguenza la smettono di ascoltare indie rock, lasciando che le discografie delle band che ascoltavano si espandano come un blob davanti a loro senza colpo ferire.

Però c'è un problema: i social network. Perché negli anni della loro giovinezza hanno costruito tutte le loro properties intavolando dibattiti sulle recensioni dei dischi dei National, e anche se hanno smesso di vivere su Pitchfork continuano a essere bombardati di dischi che sì, "sono bellli, ma non belli come i precedenti", e boiate simili. Questo crea un annoso problema: non sono più parte della conversazione globale che ruota attorno alle band indie, e quindi non possono più rivolgersi ai propri follower nello stesso modo.

Per cui ad un certo punto bisogna trovare una soluzione, separare le band che si possono continuare a non ascoltare da quelle che invece ogni tanto vanno messe in play. Una sorta di linea immaginaria che separa la band dimenticate da dio da quelle OK. Una di queste band, almeno per quanto mi riguarda, in realtà è una persona sola e si chiama Mac DeMarco, ragazzo canadese che incide dischi per Captured Tracks. Credo di non aver praticamente mai ascoltato niente di suo, ed ora che l'entusiasmo intorno a lui e alla sua musica si sono fatti così pressanti da farti sentire un dinosauro ad averlo ignorato fin'ora, ho deciso di rimediare, per me, per noi, per tutti. Male non può mai fare.

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Qui sotto c'è un'audio-guida essenziale ai pezzi di Mac, tre per disco, la cosa più importante che ho capito è che Mac è un po' come Elvis, però vestito Urban Outfitters. Se vi piace (fatevelo piacere) potete anche andare a sentirlo al Magnolia di Milano domenica sera, i biglietti ve li regaliamo noi. Per vincerli dovete mandare una mail a info@dnaconcerti.com entro domani mattina con oggetto NOISEY MAC DEMARCO.

Sì, lo sappiamo, manca solo un giorno, ma se avete visto Interstellar potrebbero anche mancare 27 anni.

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