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Musica

A Verona qualcosa è cambiato

Non è solo la loro città ad essersi accorta del #partyinstinct dei ragazzi di Shame Clubbing, ma tutto il Veneto.

"Ok, se volete mettere dischi dovete riempire un pullman di gente, che mi occupi un bel po' di tavoli". Stanchi di sentirsi apostrofare con frasi del genere da improbabili mestieranti della scena club veronese, alcuni amici, nel gennaio 2013, si sono inventati un party con in testa l’idea di prendere in giro tutti quei figli di papà con la camicia bianca che li avevano ostacolati nel tempo, facendo il verso a PR, tavoli e quelle orrende candele che fanno scintille da infilare tra frutta e spumante—che tra l’altro puzzano di cane bagnato, ndr.

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L'idea che sta dietro a Shame Clubbing è quella di un appuntamento mensile in cui si possa ascoltare della sana techno in ogni sua declinazione, mentre le strutture si scompongono fittiziamente sotto il gioco del visual mapping. Soltanto nella stagione tra settembre 2013 e maggio 2014, dalla cabina dj dello Shame si sono alternati nomi come Lucy, Function, Redshape, Speedy J e Surgeon, solo per citarne alcuni.

La risposta è molto positiva anche in realtà come Vicenza, Brescia e Mantova, da cui partono puntualmente carovane di universitari in preda al #partyinstinct diretti nella città dei Montecchi, dei Capuleti e della cassa dritta. Il prossimo 4 ottobre Shame Clubbing riaprirà i battenti per una nuova stagione di festazze con tutti i crismi. Per l'occasione l'artistico si è rivolto alle sapienti orecchie del londinese James Ruskin, veterano della Detroit techno e co-fondatore nel 1996 dell'etichetta Blue Print. Ottieni le coordinate sull’evento Facebook, ma prima guardati il teaser qua sotto.