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Musica

Dimmi che merda ascolti, ti dirò che stronzo sei

I cambiamenti culturali in atto ci stanno regalando nuovi stereotipi di appassionati di musica ripieni di sfiga. Vediamone un po'.
Ryan Bassil
London, GB

Ho un problema. In realtà, ne ho più di uno. Non mi posso permettere un affitto, non so cucinare più di tre variazioni di cibarie a base di carboidrati, e ho seriamente bisogno di cambiare le lenzuola (AKA la peggiore di tutte le faccende domestiche). Ma quello non è il mio problema più grosso.

Il mio più grande problema è che mi è diventato molto difficile giudicare le persone. Sono sicuro che tutti possono empatizzare con questo fatto, visto che il giudicare un altro essere umano da scarpe, taglio di capelli e 140 caratteri di presentazione è un fattore già inserito nello starter pack emozionale di ogni essere umano. Questa, e un altro paio di ragioni del cazzo, totalmente infondate e basate sulle caratteristiche meno rilevanti di una personalità. Sono tutti stronzi, solo che alcuni decidono di tenersi lo stronzo che hanno dentro nei più remoti confini della mente mentre altri lo posizionano nella “sezione commenti”.

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Nel 2013, giudicare la gente in base a dei preconcetti e solamente sulla musica che ascoltano è molto difficile. Il tuo amico potrebbe fumarsi un pacco di di Blue Cheese al concerto di A$AP Ferg stasera, sballare per Kompakt alla Boiler Room domani, e sabato bere Merlot disquisendo della semantica dell’ultimo disco degli Arcade Fire. Gli stereotipi sono difficili da categorizzare e questa cosa inizia a tormentarmi. Quindi ho creato questa utile guida su come odiare tutti, piena di tipologie di gente tutte nuove e utile a riportare in auge il crudele hobby della generalizzazione.

IL GUERRIERO 2.0

Sta diventanto sempre più complicato identificare queste persone. Due anni fa, erano tutti occupati a segarsi coi freestyle di Ed Sheeran su SBTV, un anno volavano in una nuvola di ganja e rap banale, adesso non la piantano di condividere video da Majestic Casual. Sono inevitabili, nel senso che non i vedrai mai in giro, ma in qualche modo diventeranno una sottile e costante presenza nella home page di ogni social network, come i neonati su instagram o l’herpes. Come quelli che producono tracce in cameretta, questi smanettatori stanno a casa tutto il giorno ma invece di fare musica, rebloggano quella degli altri, facendo diventare SoundCloud una piattaforma blog aperta a tutti.

Queste sono le persone che credono che la versione di “Losing You” di Cyril Hahn suoni meglio dell’originale consumata di Solange, perché è un “remix”. In pratica, se una traccia mediocre riceve un trattamento alla Ryan Hemsworth ed è unita ad un’immagine statica, desaturata e esageratamente in contrasto, di una femmina, allora questi ragazzi la considereranno la cosa migliore che sia successa nella musica dall’ultimo trend con cui si sono scimmiati. Ti diranno “non vedo l’ora di vedere Kerri Chandler stasera, è la migliore DJ che abbia mai sentito” tentando di lavare via il fatto che quattro anni fa, erano occupati a intripparsi con gli XX e l’R&B-indie. Nascondono la loro mancanza di personalità col Ritalin, e Wikipedia gli ha insegnato tutto sulla deep house Danese che adesso ti rivomitano in continuazione sulla home di Facebook, per assicurarsi che tutti capiscano i loro gusti musicale.

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Ovviamente stanno tutti mentendo. La maggioranza di loro in segreto ascolta i Disclosure a ripetizione, ma si sforzano per storcere gli occhi ad ogni triste roba mainstream e di apprezzare tutto ciò che ha un basso a 135bpm, nella lontana speranza che una che avevano conosciuto facendo live-tweeting di Boiler Room gliela dia.

Sono la ragione per cui la house ha ricevuto una nuova ventata di vita.

L’ANIMA SMARRITA

Un tempo, i Maccabees erano la band prescelta di ogni studente delle medie che aveva appena scoperto la metrosessualità nel camerino di H&M. Erano la band di punta dei giovani di 13 anni che avevano ancora difficoltà a respirare a causa della loro nuova camicia botton-up. Quell’era gloriosa è passata, e ciò che ne rimane sono queste Anime Smarrite. Mentre molti sono occupati a parlare di come sia tagliata l'MDMA in circolazione e dei loro bpm ideali, le Anime Smarrite stanno ancora vagando, cartine di liquirizia alla mano, marciando verso Arcadia. Sono divisi in due fazioni: la prima, sotto i diciotto anni, ricorre un ideale di angoscia, provando disperatamente a catturare l’attenzione dei fratelli più grandi, nonostante i loro fratelli maggiori abbiano appena venduto la giacca dei Libertines e abbiano un lavoro al ministero dell'economia.

I secondi, sopra i trenta, hanno una'idea distorta di cosa sia la “vera” musica che gli è stata data da Virgin Radio. Per loro, Jake Bugg non è , e i mod ritorneranno presto.

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Col tempo però, le pressioni della società e la diminuzone delle band decenti a una all’anno li hanno costretti ad avere nozioni basiche di Kanye West e qualsiasi altro artista che il New Musical Express ritenga all’altezza di presenziare sulle loro pagine. Muoveranno la testa ogni volta che lo ascolteranno, ma dentro penseranno che Kanye è solo “un ragazzo che parla veloce, su una base distorta” e segretamente si rifiuteranno di apprezzare qualsiasi cosa che non possa venir riprodotta da un borghese bianco con una Yamaha semiacustica. Queste persone sono perse, cercano invano di resuscitare una cultura che li ha ormai abbandonati. A volte, cercheranno di rimanere al passo coi tempi, saltellando dietro ad un set di Flying Lotus o nella Sezione Commenti, cercheranno di dissezionare la strofa di Kendrick in “Control”, ma in realtà preferirebbero ascoltare il primo dei Good Shoes (che è il mio disco di indie demmerda preferito di tutti i tempi).

LO ZARRO INCALLITO

Nonostante non sappiano niente di musica, questi ragazzi comanderanno sempre la playlist di ogni tuop pre-serata in casa di amici, come un dittatore supportato dall'impero dell’iPod dock.

Ho provato a farli ragionare, rimanendo su “Hey Ma” di Cam’Ron ma la mia licenza di DJ della festa è stata revocata come se avessi cagato sul pavimento.

Pretendono che si metta musica sempre a volume alto e che suoni tuta uguale, sempre. Ascoltano Avicii sul bus, Guetta la mattina e Tiesto in macchina. Ogni volta che c’è una serata di deep house in città, si comprano i biglietti in prevendita, si bombardano di stupefacenti e non si faranno mancare i drink post-serata. Sono in qualche modo speculari allla militanza culturale dei Guerrieri 2.0. La differenza è che questi ragazzi hanno anche loro playlists segrete su Spotify, ma contengono roba tipo Hobbie Stuart e Coldplay, e le usano per masturbarsi e stirare.

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IL DIVORATORE DI LIKE

Il paradigma contemporaneo del fan di musica pop è l'utente medio di Buzzfeed. A differenza di quelli del passato, il Lettore di Buzzfeed macina hit in base alla loro durata come meme…. Perché, hey, se una canzone non puo’ essere trasformata in un'immagine Photoshoppata e istantaneamente condivisibile per il LOL, allora puo’ andare a farsi fottere. Queste persone sono facili da notare perché, cazzo, sono letteralmente dappertutto. Guardati intorno, ci scommetto un sandwhich a metà prezzo della Lidl che ne troverai uno giusto di fianco a te. Sembrano normali, ma dentro di loro respirano arie di pop della matà dei Duemila, colonne sonore, e qualsiasi altra cosa che @perpetua gli abbia segnalato per svoltare la settimana. Rifiuteranno tutte le droghe che gli offrirai. A meno che non siano Wireless, a quel punto magari si faranno un tiro.

I PURISTI DELL’HIP HOP

Se c’è una cosa che ho imparato dal cliccare robe su internet, è che gli autori si sbagliano su tutto, mentre l’internet ha ragione su tutto. Esiste una certa razza, che si disinteressa flippatamente della definizione di opinione, nel nome della loro effettiva definizione di gusto. Queste sono le persone che dichiaravano che il nuovo album di Drake era una merda prima ancora di ascoltarlo. “NON HO LETTO L’ARTICOLO MA QUESTA È UNA MERDA” o “CHE ESEMPIO DI TERRIBILE GIORNALISMO. NON CI CREDO CHE NON AVETE MENZIONATO (qualsiasi rapper che ha presenziato brevemente sulla pagina di DatPiff prima di ricadere nelle tenebre)”

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Sono divisi anche loro in due fazioni. La prima è nata in un era di cappellini five panel con motivi floreali e bevute gratis a eventi di negozi di streetwear. Ne vogliono sempre di più, credendo che gli artisti gli debbano qualcosa e per loro è meglio “cracckare il loro ultimo disco il prima possibile prima che non se li caghi più nessuno”. Penso siano bi-polari, perché sull’internet di solito parlano solo a LETTERE MAIUSCOLE, si attegiano a coglioni e chiamano tutti froci, però quando fanno la fila per entrare a un concerto rap, si concentrano sugli schermi dei loro smartphone, mandando messaggi alla madre dicendo a che ore prenderanno il primo treno per tornare a casa.

La seconda è nata quando ancora l’internet era solo un costoso miraggio. Sono, di solito, fortemente contrari ad apprezzare qualsiasi cosa allo stesso modo in cui hanno apprezzato Rakim, Eazy E, Ghostface etc etc etc etc….. Di qualsiasi cosa tu gli stia parlando, non sarà mai a bella quanto DOOM.

IL BAMBINO EMO FEDELE

Non saprei che dirne, escono dall’ibernazione solo quando arriva in città una band tipo Black Veil Brides.

IL PAPPONE SNOB

Più autocentrati delle Anime Perse, sono troppo superiori per interessarsi del nuovo supergruppo di Justin Young dei Vaccines (che è veramente solo una band). Quando non sono all'ATP, li puoi trovare su Twitter che cercando di fare della morale su qualcosa di molto inutile, provano letteralmente a demolire l'intero mondo della musica fino a che tutto non suonerà come i The National. Se ne vedi qualcuno che non sembra uno spettro, cerca i suoi tratti tipici: occhi persi nel vuoto accompagnati da un abbigliamento da fiera del libro, o tipo studenti di un gruppo di studio sul Marxismo che si vanno a sbronzare. Se sono fuori casa sono in un negozio di dischi o nel locale fichetto del momento.

Il loro gusto musicale non va a generi, ma a pareri. Se un artista è apparso sulle pagine di The Quietus, o evidenziato come “scelta della settimana” da Rough Trade, allora va bene, ma potrebbe essere meglio. Se ha pure un artwork concettuale, un concept post-femminista e idee complicate, va bene uguale. Se suona identico ad Autre Ne Veut, Godspeed You! Black Emperor, o qualsiasi altra band che ha suonato al Field Day, va sempre bene. Essenzialmente, anche se non lo ammetteranno mai, è il marchio dell'etichetta indipendente giusta a contribuire alla popolarità di questo o quall' artista nella loro comunità. Sono la ragione per cui gli Har Mar Superstar hanno vinto il premio "Rockstar Dell’Anno" di NME nel 2006, e sono la ragione per cui gli Arcade Fire possono far uscire un ennesimo pezzo di spazzatura noiosissima e farla sembrare un tour-de-force rivoluzionario.

Queste persone sono molto noiose, ma se sei disposto a subirti qualche lezione di musica, loro forse condivideranno la droga con te.

LO STALKER

Il concetto di "fan" esiste da quando “She Loves You” ridusse lo Shea Stadium ad un bordello allucinante, ma al giorno d'oggi esistono solo sull’internet. Sebbene primariamente impegnati a dividersi in fazioni amate dai Lettori di Buzzfeed—Directioners, Monsters, Beliebers, Swifties—i Fanboy/girl compongono oramai anche armate capeeggiate da Tyler The Creator, Kanye West e qualsiasi altra persona abbia dato un unico nome ai propri fan. Sono persono altamente pericolose. Non ti faranno del male nella vita reale, ma ti minacceranno di far diventare il proprio gatto un soufflè se non li segui.