Cam Kirk
Cam Kirk
Musica

Questo fotografo ha raccontato la nascita della trap di Atlanta

Cam Kirk è riuscito a fotografare Young Thug, Migos, Rich Homie Quan, iLoveMakonnen e praticamente tutti i rapper di ATL senza che se ne accorgessero.
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT

Quattro o cinque anni fa, l'hip-hop di Atlanta era al picco della sua evoluzione musicale e culturale. Grazie all'ascesa di Young Thug, Migos e Rich Homie Quan, all'arrivo di iLoveMakonnen e alla prima grande boy-band di questa generazione Rae Sremmurd, la "new ATL" era al massimo del suo splendore, finalmente uscita dall'ombra di Gucci Mane, Young Jeezy e altre monolitiche trap star. Da allora la scena ha continuato a trasformarsi, proseguendo sulla strada di un sound completamente originale e creando fenomeni come Lil Nas X.

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Il fotografo e videomaker Cam Kirk nel suo libro culto del 2015 Yesterday's Tomorrow ha raccontato il 2014 dell'hip-hop di Atlanta con la stessa energia dei suoi musicisti. "Gran parte di quello che viene creato ad Atlanta è improvvisato, fatto al volo", ci ha raccontato via email. "Quindi c'è poco tempo per organizzarsi, è per questo che ho imparato ad arrangiarmi e tirare fuori le cose dal nulla nel mio lavoro".

young thug cam kirk

Young Thug mangia latte e cereali girando "The Blanguage" (foto Cam Kirk)

La forza degli scatti di Kirk è quella di non cercare a tutti i costi di mostrare il personaggio-rapper, catturando momenti di quotidianità e lasciando brillare il personaggio senza sforzi, senza inserirlo nella trita e ritrita retorica della trap house o del lusso sfrenato. E con i suoi scatti e i suoi video semplici e senza fronzoli, ha catturato l'essenza dell'ATL rap appena prima che diventasse l'ombelico del mondo hip-hop.

future by cam kirk

Future (foto Cam Kirk)

Lo stesso vale per i suoi video. Il minimalismo di "The Blanguage" dei Metro Thuggin, "Ounces" dei Migos o "Some More" di Young Thug serve a veicolare unicamente e puramente il carisma. L'obiettivo osserva questi eroi senza dire un granché, e questo li porta a comportarsi in maniera genuina, istintiva, come se nessuno li stesse guardando. Il video più famoso girato da Kirk è "Freak No More" dei Migos, ambientato nello storico strip club Magic City, di cui esplora i retroscena e i dettagli. Quando la telecamera segue una ballerina verso il palco, la osserva con lussuria e ammirazione allo stesso tempo, come seguirebbe un atleta sul campo per un documentario sportivo.

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L'Atlanta di Kirk è in movimento, sulla strada verso il successo planetario. Young Thug sembra che si stia godendo la casa appena acquistata con i soldi di nuovo contratto major mangiando una tazza di Coco Pops. È così che Cam ama ritrarre i suoi soggetti: spontanei e inconsapevoli. "Nella maggior parte dei miei lavori, gli artisti non sapevano nemmeno che stessi filmando", ci ha detto.

Un esempio è il video "Gucci Balboa", uscito nel 2015, in cui un ancora fuori forma Gucci Mane tira di box. È girato in maniera assolutamente diretta e semplice e vedere Gucci prendere a pugni metaforicamente i suoi problemi dà un senso di pace. "Quel video è rimasto sul mio hard disk per un po' di tempo". Il filmato è del 2012, ma Kirk l'ha postato solo tre anni dopo su richiesta di Gucci stesso, che in quel momento si trovava in carcere. È perfetto: un dio del rap esposto in un momento di fatica, pieno di difetti, che combatte i propri demoni. Lo stile semplice e documentaristico risulta potentissimo.

Le migliori foto di Kirk, come "Gucci Balboa", sono quelle che catturano un momento spontaneo e reale. Come Future che beve lean, Young Thug che fa colazione, Ace Hood che prende fiato nel mezzo di un allenamento in palestra, ma anche: Lil Boosie che guarda imbronciato l'iPhone durante una sessione di registrazione; Young Thug che fa due tiri a canestro; iLoveMakonnen stravaccato in poltrona che accarezza guardingo un cane, con una bottiglia di succo di mela appoggiata vicino ai piedi.

iLoveMakonnen Cam Kirk

iLoveMakonnen (foto Cam Kirk)

Le foto sono piene di piccoli dettagli che si notano proprio perché il soggetto si è dimenticato che c'è un fotografo nella stanza. Per questo sono le foto migliori per una scena che al momento aveva (e ha ancora) gli occhi di tutti puntati addosso, nel tentativo di appiccicarle addosso una narrazione forzata piena di pregiudizi.

Kirk spiega il suo metodo con una frase che è più una constatazione di fatto che una sparata: "Mi piace catturare la vera personalità dei miei soggetti più che il loro personaggio famoso". Grazie alle sue foto, anche noi possiamo dare un'occhiata all'Atlanta dietro le quinte, senza il filtro distorto e patinato del mainstream.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata da VICE US.