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In 300.000 hanno firmato una petizione per chiedere a Obama la grazia al protagonista di 'Making a Murderer'

A meno di un mese dal primo episodio, alcuni spettatori hanno lanciato due petizioni su Change.org e WhiteHouse.gov per chiedere a Obama di concedere la grazia al protagonista di Making, Steven Avery.

Making a Murderer è una miniserie true crime di Netflix, uscita poco prima delle vacanze per permettere al mondo intero di incazzarsi col sistema carcerario statunitense tra un pranzo di Natale e l'altro. Ora, a meno di un mese dall'uscita, alcuni spettatori hanno lanciato due petizioni su Change.org e WhiteHouse.gov per chiedere a Obama di concedere la grazia al protagonista di Making, Steven Avery. (Da qui in poi potrebbe esserci qualche spoiler, in caso badaste ancora a queste cose).

Il documentario in dieci puntate segue la storia di Avery, e indaga sulle accuse che lo vedono coinvolto (insieme al nipote Brendan Dassey) nell'omicidio di Teresa Halbach. I due sono stati condannati nel 2007, e Avery sta scontando l'ergastolo; i suoi sostenitori, però, ritengono che l'uomo sia vittima di accanimento della giustizia. Secondo molti infatti, le prove a suo carico sarebbero state costruite a tavolino per riportarlo in prigione dopo che una precedente condanna per stupro era stata ribaltata permettendone la scarcerazione.

Ken Kratz, uno dei pubblici ministeri che ha seguito il caso di Avery, ha fortemente criticato il documentario, accusando la produzione di aver operato una selezione del materiale per convincere il pubblico dell'innocenza dell'uomo. Le documentariste Moira Demos e Laura Ricciardi hanno respindo le critiche. Come loro, anche i migliaia di firmatari della petizione sono convinti che Kratz sbagli.

Sfortunatamente per queste persone, però, Obama non può concedere la grazia ad Avery. Il suo, infatti, non è un caso federale.

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